PIOMBINO: «VIA LA MASCHERA AL BLUFF DI ISSAD REBRAB»

Piombino (LI) – Giovedì 16 febbraio nuovo sciopero (anche se essendo quasi tutti i lavoratori in “solidarietà” sarebbe più corretto dire manifestazione, ndr.) di 24 ore per tutti i lavoratori Aferpi e Piombino logistics indetto da Fim- Fiom-Uilm-Uglm. La manifestazione partira’ davanti al piazzale della direzione aferpi alle ore 9.00 e proseguira’ con un corteo di auto fin sotto il palazzo comunale dove e’ prevista la cabina di regia relativa all’accordo di programma.

La nuova iniziativa di protesta è motivata dalle sigle sindacali in quanto «dalla convocazione al ministero di martedi’ 21 ci attendiamo risposte certe da parte del governo sul proseguimento o meno del progetto Cevital partendo dalla continuita’ produttiva dei treni di laminazione, per la tenuta dell’ammortizzatore sociale, dalla proroga oltre il 1 luglio della legge marzano e dal finanziamento del piano industriale nella sua interezza. L’inadempienza dell’imprenditore e l’immobilita’ di questo governo stanno mettendo a rischio il polo siderugico piombinese».

La credibilità di Cevital è infatti il nodo di tutta la questione. L’imprenditore algerino, insieme alle sue società (Cevital SPA, Cevitaly SRL, Cevitaly logistics SPA, Piombino Logistics SPA e Aferpi SPA, che tutte insieme sembrano apparire come “scatole cinesi” di SPA controllate da una semplice SRL, ndr.) fino ad oggi non ha apportato quanto promesso come capitali (400 milioni subito e 1 miliardo in tre anni), ma cosa più grave NON ha mai presentato il piano industriale dal 2015 ad oggi.

La città ha bisogno di risposte rapide (il 1° luglio Rebrab non avrà più vincoli con lo stato italiano e potrà disporre delle sue società e del personale assunto come meglio crede, ndr.) e le manifestazioni sono solo una delle possibili azioni in mano ai sindacati.

Issad Rebrab nel Parà il 14 febbraio 2017

Un’altra possibile mossa che possono fare per “stanare” Rebrab e verificare le sue vere intenzioni viene infatti offerta da “Articolo1-Camping CIG”, che propone di far firmare all’imprenditore algerino un nuovo accordo di programma che sposti la scadenza dei vincoli con il governo italiano al 30 giugno 2019. Ovviamente questa non è la scelta migliore, ma solo il male minore per obbligare Rebrab, che nel frattempo continua ad investire in Brasile (vedi articolo),  ma contemporaneamente non ha soldi per avviare la nuova e moderna acciaieria promessa ai lavoratori piombinesi.

La bozza di accordo è disponibile alla fine dell’articolo, e se firmata (o rifiutata) dall’imprenditore chiarirebbe comunque le reali intenzioni di Rebrab per Piombino. Riportiamo quindi integralmente l’intervento di “Articolo 1-Camping CIG” dove illustrano i rischi e i motivi che li hanno portati a proporre il documento.

Giuseppe Trinchini

_______________________________

CAMPING CIG: LA PROVA DEL NOVE PER ISSAD REBRAB

L’ ultimo incontro al MISE tra Calenda e Cevital ha confermato, per l’ ennesima volta , la incapacità di Monsieur Rebrab ad  assolvere i suoi obblighi in materia di investimenti. Noi da tempo affermiamo che rincorrere “ l’ uomo dell’ anno” nei suoi giochini al rimando  vuol dire sottrarre tempo ed energie ad altre soluzioni, che sarà sempre piu’ difficile realizzare man mano che l’ acqua sale alla gola.

Oggi l’obiettivo centrale della mobilitazione dei lavoratori  (vedi sciopero di Giovedi’ prossimo)  non avrebbe dovuto essere quello (che è apparso subito di scontato conseguimento) di chiedere e ottenere nuovi incontri al MISE, ma quello di pretendere che Governo, Regione e Comune lavorino da subito e alacremente a individuare ed avviare un percorso alternativo credibile.

Attualmente la  vera discriminante tra chi pensa al bene pubblico e chi ad altri interessi, è l’ elaborazione e il rapido avvio del “piano B”.  Visto che chi di dovere non lo fa, noi ci siamo permessi di indicare possibili vie: immediato ricommissariamento; continuità produttiva; iniziativa imprenditoriale pubblica con eventuale ricerca di nuovi partner privati; procedure d’ emergenza (in quanto contemporaneamente area di crisi complessa e SIN) su demolizioni, bonifiche, infrastrutture e diversificazione.

In mancanza della dichiarazione di default degli accordi sottoscritti e del ricomissariamento , dal primo luglio 2017 Rebrab avrebbe libertà di licenziare a piacimento; si approprierebbe in via esclusiva di quel che resta dello stabilimento siderurgico; occuperebbe definitivamente  vaste aree retroportuali, ipotecando anche i processi di diversificazione economica.

Siamo molto preoccupati  per l’ atteggiamento di Calenda, che parla ancora di “verifiche mensili” e “deadline al 30  giugno 2017”. Questo, ai nostri occhi, significa aver già deciso che qualunque cosa faccia ( o meglio, non faccia) Rebrab, dal 1 luglio prossimo i treni di laminazione, tutte le aree ex Lucchini e buona parte del Porto saranno suoi, senza alcun vincolo; cio’ significa una rapida estinzione di tutta la siderurgia piombinese ed una ipoteca pesante sulla diversificazione economico-produttiva. Un disastro che non possiamo permetterci.

A chi ancora stenta a mettere la pietra tombale sulla favola esotica di “Piombino, stella del mediterraneo”, suggeriamo un test infallibile per capire se Rebrab “ha intenzioni serie” in vista del matrimonio con Piombino.

Le Organizzazioni Sindacali propongano subito a Rebrab di sottoscrivere un accordo per il prolungamento di due anni, a partire dal 1/7/2017, il mantenimento degli attuali livelli occupazionali e delle attività imprenditoriali. Se il Patron non firmerà, si sarà tolta la maschera e mostrerà a tutti  il bluff del suo presunto interesse per la siderurgia.

Ovviamente, suggeriamo di fissare un ultimatum che  non  puo’ andare oltre  il 15 marzo, per non essere trascinati nell’ ormai noto gioco al rinvio.

Questa è una mossa concreta  che le OOSS possono fare, se davvero avessero ancora bisogno di capire se fidarsi delle promesse di Rebrab.

Suggeriamo, qui di seguito,  una bozza di accordo, completa dei riferimenti normativi. I legali delle OOSS potranno  verificarla ed eventualmente  migliorarla.

Coordinamento Art.1 – Camping CIG

______________________________________
______________________________________

Integrazione al VERBALE DI ACCORDO ex art 47, comma 4 bis, della legge 29 dicembre 1990 n.428 ed art 63 , comma 4, del D.lgs 8 luglio 1999 N.270 e successive modifiche e integrazioni del 3 giugno 2015.

Visto che il giorno 30.6.2015, ai sensi dell’autorizzazione del MISE del 26.6.2015, presso lo Studio del Notaio Mario Miccoli di Livorno, sono stati sottoscritti:

– da Lucchini, Lucchini Servizi e Aferpi il Contratto Definitivo di Cessione dei Complessi Aziendali Lucchini Piombino, del Ramo Vertek Piombino e del Ramo Lucchini Servizi;

– atto di pegno sul 27,273% delle azioni di AFERPI, costituito a favore di Lucchini e Lucchini Servizi da parte di Cevitaly, a garanzia del mantenimento per due anni degli impegni occupazionali e di continuità industriale assunti da Aferpi, come richiesto dalla legge Prodi art 63 comma2;

– garanzia corporate di Cevitaly a favore di Lucchini e Lucchini Servizi  per il mantenimento per due anni degli impegni occupazionali e di continuità industriale assunti da Aferpi, come richiesto dalla legge Prodi art. 63 comma 2;

– atto di pegno sul 21% delle azioni di GSI Lucchini, costituito a favore di Lucchini da parte di Cevitaly, a garanzia del mantenimento per due anni degli impegni occupazionali e di continuità industriale assunti da Cevitaly per conto di GSIL;

Visto che l’art 63 comma 2 del  Decreto Legislativo 8 luglio 1999, n. 270 stabilisce che “Ai fini della vendita di aziende o di rami di azienda in esercizio, l’acquirente deve obbligarsi a proseguire per almeno un biennio le attività imprenditoriali e a mantenere per il medesimo periodo i livelli occupazionali stabiliti all’atto della vendita.”,

Visto che il 3 giugno 2015 era stato siglato tra le parti:

  • ACCIAIERIE E FERRIERE DI PIOMBINO SpA ( di seguito AFERPI SpA)
  • LUCCHINI SpA in A.S. e LUCCHINI SERVIZI SrL in A.S.
  • CONFINDUSTRIA Livorno
  • La FIM CISL Nazionale
  • La FIOM CGIL Nazionale
  • La UILM UIL Nazionale
  • La UGL METALMECCANICI UGL Nazionale
  • La FIM CISL di PIOMBINO
  • La FIOM CGIL di PIOMBINO
  • La UILM UIL di PIOMBINO
  • La RSU delle LUCCHINI SpA in A.S. e LUCCHINI SERVIZI SrL in A.S

il VERBALE DI ACCORDO ex art 47, comma 4 bis, della legge 29 dicembre 1990 n.428 ed art 63 , comma 4, del D.lgs 8 luglio 1999 N.270 e successive modifiche e integrazioni (Allegato1)

Visto che il 30 giugno 2015 è stato siglato L’ ACCORDO DI PROGRAMMA PER L’ATTUAZIONE DEL PROGETTO INTEGRATO DI MESSA IN SICUREZZA, RICONVERSIONE INDUSTRIALE E SVILUPPO ECONOMICO PRODUTTIVO NELL’AREA DEI COMPLESSI AZIENDALI DI PIOMBINO CEDUTI DALLA LUCCHINI IN A.S. (Articolo 252-bis D.Lgs. 3 aprile 2006, n. 152) tra Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare e Ministero dello Sviluppo Economico d’intesa con Regione Toscana, Agenzia del Demanio, Autorità portuale di Piombino, Provincia di Livorno, Comune di Piombino e Aferpi S.p.A.,

Visto che  delle obbligazioni principali a carico di Cevital e cioè

  • assorbimento del personale dell’amministrazione straordinaria entro il 6 novembre 2016;

finanziamento del Piano (da parte di Azionisti, Banche, istituzioni finanziarie pubbliche e private).

mentre la prima è stata onorata da Cevital per la seconda si è constata una perdurante dilazione nei tempi tant’è che il Piano industriale per la rinascita del sito di Piombino elaborato da Cevital nell’aprile 2015, al quale  si faceva riferimento in tutti gli atti suesposti, non è stato minimamente attuato,

Rilevato che nel corso di tante riunioni tenutesi anche presso il  Ministero dello sviluppo economico il presidente di Cevital e di Aferpi ha sempre manifestato la volontà del mantenimento degli impegni presi ma anche la necessità di avere a disposizione un tempo prolungato rispetto a quello descritto nel Piano industriale,

Vista dunque a questo fine la necessità di aggiornare gli accordi presi e sopra citati ed in particolare integrare il VERBALE DI ACCORDO ex art 47, comma 4 bis, della legge 29 dicembre 1990 n.428 ed art 63 , comma 4, del D.lgs 8 luglio 1999 N.270 e successive modifiche e integrazioni del 3 giugno 2015, le parti :

  • AFERPI SpA  – ACCIAIERIE E FERRIERE DI PIOMBINO
  • CONFINDUSTRIA Livorno
  • La FIM CISL Nazionale
  • La FIOM CGIL  Nazionale
  • La UILM UIL  Nazionale
  • La UGL METALMECCANICI UGL Nazionale
  • La FIM CISL  di PIOMBINO
  • La FIOM CGIL   di PIOMBINO
  • La UILM UIL   di PIOMBINO
  • La RSU di AFERPI SpA

stipulano il  presente accordo:

La società Aferpi SpA conferma il ruolo strategico del rilancio dell’ attività siderurgica dello stabilimento di Piombino e pertanto, in attuazione del piano industriale a suo tempo presentato ,  si obbliga a proseguire le attività imprenditoriali e a mantenere i livelli occupazionali stabiliti all’ atto della vendita per un ulteriore biennio e precisamente dal primo luglio 2017 al 30 giugno 2019.

Allegato 1

VERBALE DI ACCORDO ex art 47, comma 4 bis, della legge 29 dicembre 1990 n.428 ed art 63 , comma 4, del D.lgs 8 luglio 1999 N.270 e successive modifiche e integrazioni.

____________________________

Scarica il VERBALE DI ACCORDO:
ALLEGATO NR 1 ACCORDO DEL 03 06 15 LUCCHINI ACCORDO CON FIRME

 

Print Friendly, PDF & Email
Scritto da il 15.2.2017. Registrato sotto Economia, Foto, Toscana-Italia, ultime_notizie. Puoi seguire la discussione attraverso RSS 2.0. Puoi lasciare un commento o seguire la discussione

Scrivi una replica

DA QUANTO TEMPO...

  • QUANTO E' PASSATO DAL 1 LUGLIO 2017 DATA TERMINE DELL'ACCORDO DI PROGRAMMA CON CEVITAL?

    Nonostante l'addendum all'accordo di programma, senza il quale Rebrab sarebbe diventato Padrone a tutti gli effetti dello stabilimento, tale data viene comunque considerata dalla nostra testata come quella di inizio della crisi economica reale di Piombino. Da allora sono passati solo
    80 mesi, 28 giorni, 10 ore, 41 minute fa

Pubblicità

Galleria fotografica

CorriereEtrusco.it - testata giornalistica registrata al Tribunale di Livorno al n.19/2006. Direttore Responsabile Giuseppe Trinchini. C.F. TRNGPP72H21G687D
I diritti delle immagini e dei testi sono riservati. È espressamente vietata la loro riproduzione con qualsiasi mezzo e l'adattamento totale o parziale.
Tutti i loghi e i marchi sono dei rispettivi proprietari. I commenti sono di chi li inserisce, tutto il resto copyright 2018 CorriereEtrusco.it