EDITORIALE: PIOMBINO E IL GRANDE “BLUFF” DELLA VARIANTE AFERPI

L’EDITORIALE                                   di Giuseppe Trinchini trinchini

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EDITORIALE: PIOMBINO E IL GRANDE “BLUFF” DELLA VARIANTE AFERPI

«Quanta fretta, ma dove corri, dove vai, se ci ascolti per un momento, capirai…» cantava Edoardo Bennato nel 1977 quando lo stabilimento di Piombino era nel pieno delle partecipazioni statali. Nel 2016 la stessa frase calza a pennello  all’attuale Partito Democratico, la cui “Fretta immotivata” nell’approvare la “Variante Aferpi” dovrebbe far aprire gli occhi anche al più disattento dei concittadini e dei suoi elettori.

Tra un proclama e l’altro (con condimento di lodi sperticate) su “Aferpi” da parte della maggioranza, la cui variante urbanistica «è una grande occasione per la città, anche se viene approvata a ritmi forzati per l’urgenza di permettere l’insediamento dei nuovi stabilimenti produttivi» come ha detto l’assessore all’urbanistica Carla Maestrini di fronte ad una sala del Perticale colma di gente  “arrabbiata”, nessuno dell’amministrazione comunale ha  informato i cittadini “elettori” che a Piombino, Campiglia e San VIncenzo tutte le opposizioni hanno posto gravi obbiezioni sul tema ed in particolare su Quagliodromo e SS.398, tutti i quartieri di Piombino hanno votato contro, si è perfino costituito un comitato di scopo, il “Comitato per…” che in modo ragionevole, a tutela degli interessi di tutta la città, non ha detto “No” all’operazione, ma ha chiesto di rinviare la discussione a dopo l’incontro al MISE con Aferpi, che si doveva tenere il 26 settembre scorso, ma che è stato rimandato, perché l’amministratore delegato di Aferpi Fausto Azzi sembra non riuscire a trovare soldi dalle banche, e l’incontro al MISE quindi slittato a metà novembre.

Il Partito Democratico, che è palesemente spaccato al suo interno anche se non lo manifesta esplicitamente, sostiene comunque l’operazione, mentre la giunta cerca scuse, come quando dice che nel 2007 il percorso della  SS 398 comunque era una opzione, facendo finta di non ricordare che nel 2013 la precedente  giunta (nella quale c’era anche il Giuliani)  presentò il percorso che proseguiva lungo la ferrovia come  quello definitivo, montando per giunta uno schermo in Piazza Gramsci, dove “girava” il video giorno e notte (ve lo ricordate?) e pubblicando, scaricabili sul sito istituzionale, le tavole del percorso (visualizzabili a questo indirizzo).

Sul Quagliodromo, una delle ultime aree umide della costa Toscana, area cuscinetto tra i laminatoi e l’oasi WWF  della quale è area contigua, il sindaco ci informa oggi che questa non è un’area di pregio, in quanto  cosparsa di “loppino” (uno scarto della ghisa, ndr.) e ci cresce a malapena l’erba.

Speriamo a questo punto, di fronte ad una così grave denuncia del primo cittadino, intervenga immediatamente chi di dovere per capire chi e quando ha inquinato l’area che nell’attuale pianificazione comunale è classificata come “invariante strutturale” per due ambiti: quello fluviale, e perché  contigua alla Riserva Regionale Orti-Bottagone.

Ma, tornando alla “Variante Aferpi”, nessuno ha il coraggio di dire: perché tanta fretta?

Probabilmente, visto cosa sta succedendo, siamo di fronte alla cosiddetta “Regola del cerino acceso”. Rebrab, che dopo gli acquisti in Brasile, nell’ultimo mese ha investito in Sri Lanka (195 milioni) e, notizia di ieri, investirà in Algeria quasi un miliardo di dollari per un progetto turistico, sembra che per Piombino non abbia soldi, o più probabilmente, stia facendo un “tiro alla fune” con il Ministero utilizzando la leva del “ricatto occupazionale” per ottenere quanto più possibile dal Governo.

Ma nella relazione del 7 giugno scorso del Commissario di governo Nardi, rispetto alle obbligazioni contrattuali, due sono le motivazioni inopponibili per dichiarare il default dell’ acquirente:

1) Il mancato assorbimento da parte di Aferpi del personale di Piombino in capo all’amministrazione straordinaria entro il 6 novembre 2016, per 721 unità (e questo punto sembra soddisfatto benché il passaggio in solidarietà da Lucchini ad Aferpi a “Zero” ore sia cosa quanto meno strana, ndr.);

2) Il mancato finanziamento del Piano (da parte di Azionisti, Banche, Istituzioni finanziare pubbliche e private).

Probabilmente è questo secondo punto che agita i sonni del Partito Democratico piombinese (e  di conseguenza della  giunta comunale) che non vuole essere accusata dalla cittadinanza di aver in qualche modo ostacolato l’imprenditore, e che l’Algerino, con la scusa degli ostacoli burocratici, abbandoni il progetto. Per cui oggi, in barba a qualunque buon senso, approvano in toto la “Variante Aferpi” alla  velocità della luce, mettendo a grave rischio l’area del Quagliodromo e demolendo il percorso della SS.398 lungo la ferrovia.

Perché sanno bene che in caso di default (e la relazione di Nardi lo specifica chiaramente, ndr.) «la Procedura Lucchini dovrà attivare le garanzie previste dal contratto (escussione pegno sulle azioni o clausola risolutiva espresso) avviando un processo che comporterà comunque problematiche sociali ed industriali di non facile soluzione».

E quindi state attenti al cerino… perché cercheranno di lasciarlo nelle mani dei piombinesi, sacrificando in una volta sola lavoro, salute ed ambiente.

Giuseppe Trinchini

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Scritto da il 26.10.2016. Registrato sotto Editoriali, Foto, ultime_notizie. Puoi seguire la discussione attraverso RSS 2.0. Puoi lasciare un commento o seguire la discussione

5 Commenti per “EDITORIALE: PIOMBINO E IL GRANDE “BLUFF” DELLA VARIANTE AFERPI”

  1. Giampiero Amerini

    Una analisi perfetta del problema, che in quanto gufo (così sarò sicuramente definito) ritengo di condividere in poenol

  2. Ciuco nero

    Bhaaa prima dicevano che da l algeria non potevano uscire i suoi capitali.. E non è vero..quale imprenditore a livello mondiale lascerebbe i soldi in algeria? Poi voleva il costo dell energia elettrica piu basso possibile, poi ha preteso che i lavoratori rinunciassero a tutti i premi annuali riportando il contratto a 0.poi la concessione x 50 anni del porto, ora la strada e la ferrovia…. E poi ancora il finanziamento dalle banche… Vuoi altro????

  3. Sergio Tognarelli

    Il gufo è un volatile molto accorto e astuto, più il tempo passa e più i “gufi” dimostrano la loro intelligenza.

  4. robadachiodi

    D’accordissimo con tutti, specie per quanto riguarda i gufi. Aggiungerei che vale (al contrario) anche per i polli…. più passa il tempo e più polli mi sembrano!!
    Ai posteri, con quel che segue

  5. Ciuco nero

    Il. Bello è che questo nel resto del. Mondo investe eccome:) solo a piombino ci sono 19929827373 problemi.. Quando non gli danno i soldi, quando vuole la strada, il porto, l energia a costo 0, la. Ferrovia, i contratti degli operai (e dico operai no gente che prende 2000 euro al mese) che devono essere ritoccati al ribasso… Eeee quanti pedate se era per me..

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    Nonostante l'addendum all'accordo di programma, senza il quale Rebrab sarebbe diventato Padrone a tutti gli effetti dello stabilimento, tale data viene comunque considerata dalla nostra testata come quella di inizio della crisi economica reale di Piombino. Da allora sono passati solo
    80 mesi, 27 giorni, 22 ore, 35 minute fa

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