AFERPI: I SINDACATI E GLI OPERAI AL MISE CON 4 AUTOBUS

Un momento di un'assemblea Lucchini

Un momento di un’assemblea Lucchini

Piombino (LI) – Si terrà oggi, 4 agosto alle ore 15 preso il ministero dello Sviluppo Economico l’incontro che dovrebbe chiarire il futuro della vicenda Aferpi. Convocati i ministeri del lavoro, dell’ambiente e delle infrastrutture, la Regione, il Comune, l’Autorità portuale, il commissario della Lucchini Piero Nardi e tutti i segretari nazionali dei sindacati interessati.

I sindacati hanno indetto per oggi uno sciopero, così da permettere a tutti i lavoratori di partecipare alla manifestazione che si terrà davanti alla sede del Mise, in via Molise (zona Barberini), dalle 14 in poi. Saranno circa 240 i lavoratori presenti.

Pubblichiamo con l’occasione una serie di comunicati giunti dalla politica e la lettera della Aferpi e la risposta dell’associazioni “Articolo 1 “Camping CIG”.

Quello che fa preoccupare davvero, e fa pensare che qualcosa non va è comunque il totale silenzio sulla relazione trimestrale del Commissario Piero Nardi, che parla di fallimento di Aferpi, è la promessa da parte del Governo, nazionale e regionale, di 120 milioni di contributi in aiuto ad un imprenditore non europeo.

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FATTORI E SARTI: COMUNICAZIONE AL CONSIGLIO REGIONALE»

Futuro acciaierie Piombino. Fattori e Sarti (Sì): “Verso comunicazione della Giunta e poi verso consiglio regionale straordinario: se Anferpi non è credibile sia credibile la politica. Salvare occupazione e futuro del polo siderurgico”

Tommaso Fattori e Paolo Sarti, consiglieri regionali di Sì -Toscana a Sinistra, hanno presentato in Consiglio regionale una mozione urgente sulla difficile situazione delle acciaierie di Piombino. Nella mozione si chiedono impegni precisi alla Giunta e al Presidente Rossi che, su questa vicenda, “ci ha messo la faccia” e si gioca il suo stesso mandato istituzionale. La mozione chiede anche l’impegno a convocare una seduta straordinaria del Consiglio regionale per discutere del futuro delle acciaierie, magari da tenersi significativamente a Piombino.

Intanto è stata protocollata una richiesta urgente di comunicazione da parte della Giunta in Consiglio regionale, a prima firma Tommaso Fattori, cui seguono le firme di alcuni consiglieri del PD, fra cui Anselmi e il capogruppo Leonardo Marras, e del consigliere Paolo Sarti, di Sì Toscana a Sinistra.

Secondo Tommaso Fattori e Paolo Sarti “Le notizie delle ultime settimane non sono delle migliori per il polo siderurgico toscano. Dai problemi finanziari del Gruppo Anferpi, acuiti dal deteriorarsi dei rapporti dell’imprenditore Rebrab con il governo algerino al quale era finanziariamente legato, si è ormai giunti alle recenti notizie di un possibile rischio chiusura per le acciaierie di Piombino, considerate le attuali condizioni industriali e finanziarie della nuova proprietà. Mancherebbe ad oggi, infatti, la liquidità necessaria per garantire persino l’acquisto dell’ acciaio per mandare avanti l’attività ordinaria. Si tratta di circa 350milioni di euro mancanti che, se non venissero trovati rapidamente, potrebbero sancire la fine dell’attività dell’acciaieria”.

“Ma in queste settimane c’è stato di più – continuano i due consiglieri – dato che l’accordo firmato a suo tempo tra Regione Toscana, Comune di Piombino, MISE e Anferpi è stato sostanzialmente azzerato dalla nuova proposta del gruppo industriale. Il nuovo piano allunga la tabella di marcia sino al 2020, rischiando di far saltare i livelli occupazionali previsti e di mandare all’aria l’accordo sottoscritto dai lavoratori, ai quali fu chiesto di sacrificare diritti e tutele in cambio della garanzia che i posti di lavoro preesistenti sarebbero stati conservati. Ma a ben vedere quel che salta è l’intera capacità di produzione delle acciaierie, dato che nel nuovo piano di Anferpi non c’è più il secondo forno elettrico. Insomma, viene messo in discussione il possibile recupero del ruolo strategico della siderurgia toscana”.

“Lo abbiamo sostenuto anche nel corso della campagna elettorale per le elezioni regionali: il piano industriale Aferpi non è mai stato credibile, come non è purtroppo credibile la capacità d’investimento del gruppo. Rebrab ha fatto la sua fortuna nel campo agroalimentare e delle concessionarie di automobili e il suo gruppo non è inserito nel sistema globale della produzione mondiale dell’acciaio: è un imprenditore completamente digiuno di esperienza nel settore siderurgico, che non ha ottenuto e non riesce a ottenere credito finanziario da parte delle banche”.

“In questo momento la situazione ha dell’assurdo dato che Anferpi compra il semilavorato da Jidal, il colosso industriale che era stato a suo tempo concorrente nell’acquisto dell’ex Lucchini, e non lo può neppure comprare direttamente da Jidal, data la mancanza di liquidità, ma lo deve fare tramite un intermediario, il trader internazionale Steel Mont GmbH, che gli garantisce credito, con notevoli costi aggiuntivi”.

“Non meno ci preoccupa la questione ambientale e delle bonifiche. Non è chiaro, negli accordi sottoscritti, di chi sia la responsabilità delle bonifiche e chi se ne debba accollare i costi, e non è questione da poco. Chi ha sottoscritto l’accordo, in primis la Giunta regionale, deve chiarire quanto prima i termini della questione”.

Concludono Tommaso Fattori e Paolo Sarti: “Sono quindi due le questioni aperte. Rispetto al nodo ambientale e delle bonifiche, siamo convinti che debbano pagare i responsabili dell’inquinamento storico delle aree. Di certo non possono continuare a pagare i cittadini piombinesi, che hanno dato fin troppo, nè può pagare la collettività toscana. Per quanto invece concerne il piano strategico della continuazione della produzione d’ acciaio di qualità a Piombino e più in generale della capacità del sistema siderurgico italiano di stare sui mercati internazionali, nel malaugurato caso di un default finanziario e di una manifesta incapacità d’ investimento di Anferpi, non sarebbe sufficiente la soluzione prospettata di un intervento da parte di Cassa Depositi e Prestiti.

Questa potrebbe essere solo una soluzione tampone. Strategicamente dovremmo piuttosto pensare ad un possibile sistema misto d’ impresa, tramite l’acquisizione di quote azionarie da parte del governo e della stessa Regione Toscana, a garanzia del futuro del polo piombinese ma anche di parte delle politiche industriali nazionali. Almeno la politica sia credibile e capace di trovare vere soluzioni”.

“Domani 4 agosto i lavoratori saranno in presidio a Roma, davanti al Mise, in difesa del proprio diritto al lavoro e in difesa del futuro delle acciaierie e dell’economia piombinese. Come Sì Toscana A Sinistra siamo parte di questa battaglia. Se l’esito dell’incontro dovesse essere negativo, tocca alla Regione e al governo attivarsi per la difesa e il rilancio produttivo del sito”.

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AFERPI: «PROGETTO VALIDO, DATECI FIDUCIA»

«Nel pomeriggio del 1° agosto – scrive Aferpi – si è tenuto un incontro tra il ministro dello Sviluppo Economico, Carlo Calenda, il presidente di Acciaierie e Ferriere di Piombino, Issad Rebrab, ed il Governatore della Regione Toscana, Enrico Rossi.

L’incontro, cui hanno preso parte anche Alessandro Profumo per Equita, in veste di advisor di Aferpi e l’Ad di Aferpi, Fausto Azzi, è stato fissato per la congiunta verifica dello stato di avanzamento dei lavori del progetto di reindustrializzazione e diversificazione del sito siderurgico piombinese».

«L’azienda esprime la propria soddisfazione per la conferma ottenuta su vari temi, a seguito del lavoro di dettaglio svolto, degli impegni già assunti in via preliminare da parte del Governo, in particolare del Ministero dello Sviluppo Economico, e dalla regione Toscana.

Il ministro Calenda, nell’apprezzare la qualità della documentazione presentata e l’approfondimento tecnico, ha confermato l’assegnazione di tutte le agevolazioni previste per progetti di tale rilevanza per l’innovazione, l’efficienza energetica, la riduzione delle emissioni e la delocalizzazione degli impianti dalle aree attigue al centro abitato. Il governatore Rossi ha confermato lo svolgimento regolare e positivo dell’iter di approvazione del progetto per i 30 milioni di euro di finanziamento europeo. Il presidente Rebrab ha rinnovato tutti gli impegni assunti e la volontà di integrare ulteriormente l’apporto di capitale, come condiviso con l’advisor Equita.

Il dottor Profumo di Equita ha rappresentato il risultato del lavoro svolto insieme al management di Aferpi e ad Ernst&Young, per proseguire il dialogo con le banche utile a finalizzare il finanziamento dell’operazione. Quanto sopra conferma la validità del progetto, che nella sua complessità si sta progressivamente definendo. Dagli iniziali impegni delle parti si è arrivati, dopo tanto lavoro di dettaglio, alla conferma concreta del supporto al piano per far si che a Piombino si torni a colare acciaio di qualità».

«L’azienda nel ribadire gli impegni assunti, con particolare riguardo all’obiettivo di riassorbire tutto il personale ex Lucchini e di creare le condizioni per la piena occupazione futura, non può non stigmatizzare il metodo di vari attori che denigrano la validità del progetto e la serietà ed importanza del lavoro in corso. La vera garanzia per il lavoro delle future generazioni risiede nell’impegno profuso oggi, con fiducia e sacrificio, per concretizzare il progetto nella sua complessità. Le persone che per il progetto lavorano ogni giorno e quelle che sono in attesa di rientrare nel processo produttivo meritano profondo rispetto.

Non è con le critiche infondate o con i proclami nefasti su quotidiani o social che si contribuisce davvero allo sviluppo del territorio. Non è con la diffusione di informazioni errate, senza il coraggio e la serietà del preventivo confronto con l’azienda che si aiuta Piombino. Il metodo di lavoro adottato per il rilancio di Piombino è fondato sul dialogo, sul confronto, sulla trasparenza e anche sulle critiche costruttive (che non sono mancate in questi mesi).

Difficile capire come possano essere ammesse le informazioni di chi in azienda non si è mai visto. Parallelamente, l’azienda intende ringraziare tutti gli enti con i quali si è lavorato per la definizione del processo autorizzativo ambientale, ormai in dirittura d’arrivo, segno concreto di chi lavora per il territorio e per il progetto».

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CAMPING CIG:  «CONTINUATE A CREDERE A BABBO NATALE»

«Nella cronaca di si evidenzia la “lettera aperta” di Aferpi; è sostanzialmente divisa in tre parti:

– La prima (doverosa!) è un ringraziamento a chi, sulla base del nulla, si prodiga per trovare i soldi che Babbo Natale non ha (Governo, Regione…)

– La seconda è, appunto, il NULLA ASSOLUTO E TOTALE. NULLA su reperimento di finanziamenti per il circolante; NULLA sui finanziamenti per gli investimenti (Profumo chiede incontri alle banche: sai la novità…); NULLA sul piano che teoricamente dovrebbe essere adottato; su come onorare l’impegno di riassorbire i cassintegrati NULLA è stato detto;

– La terza parte, infine, è una geremiade contro coloro che vogliono far credere che Babbo Natale non esiste! Qui si tocca veramente il fondo: Cevital e Aferpi, che modificano piani aziendali e masterplans di nascosto, che si sono sempre rifiutati di rispondere, anche indirettamente, alle nostre questioni e a quelle di altri maggiormente qualificati di noi sul piano tecnico, parlano oggi di “metodo di lavoro adottato per il rilancio di Piombino (…) fondato sul dialogo, sul confronto, sulla trasparenza e anche sulle critiche costruttive”. Ma ci faccino il piacere! (come direbbe Totò).

Questo comunicato dimostra la paura che la manifestazione indetta per il 4 agosto, segno di una recuperata presa di coscienza dei lavoratori, provoca in Aferpi e Cevital. Dimostra che il tentativo è quello di farsi “cavare le castagne dal fuoco” dal Governo e dalle Istituzioni Regionali e locali.

Condividiamo il commento della redazione del Tirreno, a firma Guido Fiorini (tranne dove accoglie “con grande favore” le rassicurazioni di Rossi: noi non ci crediamo più da oltre un anno): comunque vada a finire la vicenda Cevital, è indispensabile preparare un piano di sviluppo che lui chiama Piano B e noi preferiamo definire Piano aggiuntivo per uno sviluppo del territorio basato sulle sue specificità vocazionali.

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Scritto da il 4.8.2016. Registrato sotto Economia, Foto, Toscana-Italia, ultime_notizie. Puoi seguire la discussione attraverso RSS 2.0. Puoi lasciare un commento o seguire la discussione

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DA QUANTO TEMPO...

  • QUANTO E' PASSATO DAL 1 LUGLIO 2017 DATA TERMINE DELL'ACCORDO DI PROGRAMMA CON CEVITAL?

    Nonostante l'addendum all'accordo di programma, senza il quale Rebrab sarebbe diventato Padrone a tutti gli effetti dello stabilimento, tale data viene comunque considerata dalla nostra testata come quella di inizio della crisi economica reale di Piombino. Da allora sono passati solo
    80 mesi, 28 giorni, 7 ore, 8 minute fa

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