AFERPI: MANCA IL PIANO “B”. MA IL PIANO “A” CHE FINE HA FATTO?

Luciano Gabrielli, Mauro Faticanti e Maurizio Landini

L. Gabrielli, Mauro Faticanti e Maurizio Landini

Piombino (LI) –  Il sindaco Giuliani ha risposto all’intervento del segretario nazionale Fiom Mauro Faticanti, a proposito dei problemi del piano di Aferpi e risponde alle domande del sindacato ricordando che “quando ci sono partite difficili da giocare è sempre bene non essere soli”.

«Fiom, Fim e Uilm ci hanno espresso i loro punti di vista e le loro preoccupazioni, che sono anche le nostre – afferma il primo cittadino di Piombino – e ci hanno chiamato ad esprimere un parere circa il nuovo scenario che si evince dai documenti che Aferpi ha presentato in Regione per la verifica di assoggettabiità alla procedura di Valutazione di Impatto Ambientale. Uno scenario senz’altro diverso rispetto a quello presente nel piano Cevital e che è stato alla base di quell’accordo sindacale da voi firmato con grande senso di responsabilità proprio in sala consiliare circa un anno fa.

E tuttavia – esordisce Giuliani – prenderemmo in giro tutti i lavoratori e noi tutta la città se negassimo che le cose sono cambiate rispetto a quel momento.

Ora abbiamo di fronte a noi due scelte, due soltanto. Rimettere il calendario indietro pretendendo che le cose vadano esattamente come avevamo immaginato, oppure provare a muoverci nella nuova situazione cercando di affrontare le nuove problematiche».

Giuliani spiega perché: «Esiste infatti un problema politico tra Rebrab e il suo governo che rende tutto drammaticamente più difficile, sia per gli investimenti che per finanziare l’attività ordinaria. Ci sono ritardi dell’azienda rispetto a quel piano con una rimodulazione temporale e strutturale degli investimenti.

I tempi si allungano, l’agroalimentare si riduce, aumenta la logistica, si parla di un solo forno elettrico, ma si parte subito col nuovo treno rotaie. Un piano credibile? La risposta alla domanda che Fiom, Fim e Uilm ci hanno posto è sì. La risposta è sì, perché se non ci fosse stata la volontà di procedere sarebbe stato più semplice per la proprietà lasciare tutto come era.

Indicare in quel documento un nuovo scenario secondo noi dimostra una volontà di procedere tenendo conto delle difficoltà incontrate e dei ritardi. Tutto a posto quindi? Assolutamente no, perché le nuove tempistiche creano difficoltà tutte da affrontare e che tutti i sindacati hanno ben evidenziato nell’incontro recentemente fatto».

(La versione integrale della lettera è consultabile al termine dell’articolo).

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Nel frattempo Rebrab, che ancora non ha versato i 42 milioni alla SMS-Demag per l’acquisto dell’unico forno del nuovo progetto, avrebbe affidato ad un advisor la ricerca dei finanziamenti per portare a termine il piano Aferpi.

A darne la notizia è il sito “Siderweb”: «Le vicende finanziarie di Aferpi potrebbero essere alla svolta decisiva» afferma Siderweb. Secondo quanto riportato dal giornale on line la scelta di un soggetto di alta professionalità. La ricerca del oggetto è stata affidata all’ad di Aferpi Fausto o Azzi e ad un consulente finanziario franco-algerino. Siderweb parla di Alessandro Profumo e della Morgan Stanley, non confermati da parte aziendale, ma non da escludere. Si tratta di un incarico importante che riguarderebbe l’intero investimento (solo per il settore siderurgia, 500 milioni).

rebrab giuliani rossiMa i problemi per Rebrab non sono finiti, perché la “guerra politica” con il Governo d’Algeria ha fatto nuovi “morti” sul campo: Cevital ha non avrà infatti il gruppo mediatico El Khabar che comprende uno dei maggior i giornali in lingua araba dell’Algeria e tre canali televisivi.

Il tribunale amministrativo di Algeri, facendo seguito ad un esposto del ministero delle comunicazioni, ha emesso il verdetto definitivo che annulla la transazione tra Ness Prod, società della galassia Cevital, e il gruppo El Khabar. Rebrab attraverso Ness Prod aveva sborsato 4 miliardi di dinari (circa 33 milioni di euro) per impossessarsi di uno strumento mediatico utile a conquistare ed allargare il proprio consenso nella battaglia, tutta politica, che il patron di Cevital sta affrontando contro una larga fetta del governo in carica.

L’acquisizione di El Khabar sembrava ormai cosa compiuta se solo si pensi che uno dei giornalisti della direzione del gruppo mediatico, presente a Venturina in occasione della premiazione del Patron da parte di Costa Etrusca, prese il microfono e si soffermò tra l’altro sul cambio di proprietà in favore di Cevital. La motivazione, alla base della sentenza, riguarda essenzialmente la concentrazione di testate in capo a monsieur Rebrab. Una circostanza sulla quale più di un giurista aveva espresso perplessità. El Khabar, che non versa in rosee condizioni economiche, rischia ora addirittura la sopravvivenza. La sentenza non ha destato sorpresa.

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i lavoratori davanti al Senato

i lavoratori davanti al Senato

In tutto questo caos gli unici a tenere la barra dritta sono gli (Ex?) operai dell’associazione  «Coordinamento Articolo 1 – Camping CIG» che questa sera (mercoledì) alle ore 21,  organizza un presidio per un confronto con i lavoratori ed i cittadini in Piazza Cappelletti.

«Oggi, dopo lo stravolgimento del piano Aferpi e dopo le prese di posizione del Vicesindaco Ferrini (accettate, se non fatte proprie, dai sindacati locali e provinciali) e del Responsabile della siderurgia per la FIOM Faticanti, i temi del dibattito si allargano notevolmente e comprendono questioni come:

  1. Cosa deve succedere ancora prima che si accetti la verità dell’inaffidabilità assoluta di Cevital e del suo patron Rebrab?
  2. A quando un sussulto di dignità da parte di Amministrazione Regionale e Locale, che hanno osannato al “miracolo” dell’intervento di Cevital, al “più grande progetto europeo” e che oggi se lo vedono ridotto ad un “mezzo” miracolo, ad un progetto (forse) “grande la metà” e ancor più pagato dai lavoratori che, oltre a salario e diritti già persi, ora vedono scomparire anche il lavoro?
  3. È possibile sperare di vedere una parte almeno del sindacato tornare a rappresentare i bisogni e gli interessi dei lavoratori e a chiamarli alla mobilitazione?
  4. E cosa intende fare il Governo, principale garante dell’accordo? è soddisfatto di aver messo la firma di un suo ministro su un pezzo di carta straccia, o intende far valere anche legalmente gli accordi sottoscritti?».

I residenti di Piombino ed i lavoratori dello stabilimento e dell’indotto dovrebbero riflettere bene sulle domande poste dal “Camping CIG”.

Giuseppe Trinchini

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Piano Aferpi: nuove criticità che devono essere affrontate insieme

Lettera aperta di Giuliani al segretario Fiom Faticanti.

Rebrab con il Sindaco Giuliani

Rebrab con il Sindaco Giuliani

Caro segretario, intanto ringrazio della considerazione che ci dai che testimonia un’ attenzione che per noi è importante. Quando ci sono partite difficili da giocare è sempre bene non essere soli e condividerle invece con chi, per il ruolo che ricopre, sa perfettamente cosa significa avere senso di responsabilità e testa sulle spalle.

Fiom Fim ed Uilm, ci hanno espresso i loro punti di vista e le loro preoccupazioni, che sono anche le nostre , e ci hanno chiamato ad esprimere un parere circa il nuovo scenario che si evince dai documenti che Aferpi ha presentato in Regione per la verifica di assoggettabiità alla procedura di Valutazione di Impatto Ambientale.

Uno scenario senz’altro diverso rispetto a quello presente nel piano Cevital e che è stato alla base di quell’accordo sindacale da voi firmato con grande senso di responsabilità proprio in sala consiliare circa un anno fa. E tuttavia prenderemmo in giro tu i lavoratori e noi tutta la città se negassimo che le cose sono cambiate rispetto a quel momento. Come già spiegato, nessuno di noi allora si sarebbe aspettato di trovarsi oggi in questa situazione. Eppure ci siamo, e da qui bisogna partire. Ed abbiamo di fronte a noi due scelte, due soltanto. Fare finta di niente e rimettere il calendario indietro pretendendo che le cose vadano esattamente come avevamo immaginato, oppure provare a muoverci nella nuova situazione cercando di affrontare le nuove problematiche.

Esiste infatti un problema politico tra Rebrab e il suo governo che rende tutto drammaticamente più difficile, sia per gli investimenti che per finanziare l’attività ordinaria. Ci sono ritardi dell’azienda rispetto a quel piano con una rimodulazione temporale e strutturale degli investimenti. I tempi si allungano, l’agroalimentare si riduce, aumenta la logistica, si parla di un solo forno elettrico ma si parte subito col nuovo treno rotaie.

La domanda che Fiom Fim e Uilm ci hanno posto è se secondo noi è credibile questa rimodulazione. La risposta è sì, perché se non ci fosse stata la volontà di procedere sarebbe stato più semplice per la proprietà lasciare tutto come era. Indicare in quel documento un nuovo scenario secondo noi dimostra una volontà di procedere tenendo conto delle difficoltà incontrate e dei ritardi. Tutto a posto quindi? Assolutamente no, perché le nuove tempistiche creano difficoltà tutte da affrontare e che tutti i sindacati hanno ben evidenziato nell’incontro recentemente fatto.

Se l’azienda ha presentato questo documento in Regione, ci dica intanto se questo è il nuovo piano industriale. Se così è, da un lato dovremmo esserne contenti perché vuol dire che vuole andare avanti e c’è una prospettiva – peraltro ci permettiamo di dire, l’unica al momento presente, se qualcuno ne ha altre realistiche e credibili si faccia avanti, saremo i primi ad esserne lieti- e dall’altro un minuto dopo tutti noi, governo compreso, dovremo metterci attorno a un tavolo per affrontare le problematiche che ne deriveranno e che dovranno essere gestite, esattamente come grazie alla concertazione siamo riusciti a fare sino ad ora.

Dobbiamo cercare di governare questo processo cercando di cogliere anche le opportunità che ci sono, tenendo presente che noi siamo e saremo sempre al fianco dei lavoratori. Uno scontro frontale non aiuterebbe ma rischierebbe di far saltare tutto e non ci consentirebbe di gestire le cricitià aperte. Sul fronte del lavoro, come sai, stiamo anche affrontando le tematiche della formazione tese a mettere in grado quegli stessi lavoratori di poter adempiere a compiti e funzioni diversi da quelli finora svolti.

E’ un progetto complesso, tra i più complessi che forse anche Tu ti sarai trovato ad affrontare. Il piano rappresenta comunque una via alla ripresa della produzione di acciaio nelle nostre fabbriche e, insieme ad altri vettori di sviluppo, alla ripresa dell’ occupazione per una nuova fase di crescita dei nostri territori.

Il Comune di Piombino, aiutato da Regione e Governo, sta facendo il possibile in questa direzione, accelerando le varianti urbanistiche necessarie e i procedimenti autorizzativi.

Sta all’aienda ora stringere sugli accordi tesi al finanziamento del “circolante” e della bancabilità degli interi assets impiantistici. Sta all’azienda ora dare dimostrazione di compiere atti che portino alla implementazione del progetto, ovviamente a cominciare dal rispetto degli impegni presi con i lavoratori.

Ora si tratta di percorrere “quell’ultimo miglio” che, come per le cose più importanti della vita, pare sempre il più difficile e il più lungo, ma sempre immancabilmente determinante.

Noi non abbiamo mai gridato vittoria, e come dissi forse io per primo in una piazza un anno e mezzo fa, non lo faremo sino a che l’ultimo dei lavoratori non sia stato reintegrato o riavvicinato a un percorso lavorativo.

Le scelte come vedi le facciamo e confidiamo che anche tu ed il tuo sindacato proseguirete con il grande senso di responsabilità che vi ha contraddistinto in questi anni difficili ,condividendo le scelte strategiche insieme alle altre sigle sindacali, ai lavoratori, alla città tutta con le sue varie categorie economiche e alle Istituzioni, locali, regionali e nazionali. Avervi a fianco è per noi importante per condurre insieme la nostra gente, ciascuno con il proprio imprescindibile ruolo, verso un futuro in cui il lavoro, fonte di sostentamento ma anche di dignità dell’essere umano, non sia una chimera.

Con stima Massimo Giuliani

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Scritto da il 20.7.2016. Registrato sotto ambiente/territorio, Foto, Toscana-Italia, ultime_notizie. Puoi seguire la discussione attraverso RSS 2.0. Puoi lasciare un commento o seguire la discussione

2 Commenti per “AFERPI: MANCA IL PIANO “B”. MA IL PIANO “A” CHE FINE HA FATTO?”

  1. Oblio

    Ma tutto il denaro statale usato dove è andato a finire…? Non è che voglio troppo polemizzare, ma di realtà difficili in Italia ce ne sono molte, ma coi soldi pubblici son tutti buoni a fare i “salvatori”… Il problema è che a forza di massacrare le pmi con tassazione demenziali i soldi prima o poi svaniscono, dato che in Italia oltre 20 milioni di realtà puppano dallo Stato con le pensioni, ci sono oltre 500 mila baby pensionati che ricevono soldi da 40 anni cioè da prima che io nascessi (o quasi)… Poi c’è quel mare di dipendenti pubblici pagati sempre con le tasse in un paese dove manca occupazione produttiva! Ma questi personaggi che ca.. o vogliono fare?

  2. Sergio Tognarelli

    Il sonno della ragione genera mostri (El sueño de la razón produce monstruos) è un’acquaforte e acquatinta realizzata nel 1797 dal pittore spagnolo Francisco Goya. Nel frontespizio di quest’opera sta scritto: quando gli uomini non ascoltano il grido della ragione, tutto muta in visione. E’ il caso esatto e perfetto della realtà piombinese.

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  • QUANTO E' PASSATO DAL 1 LUGLIO 2017 DATA TERMINE DELL'ACCORDO DI PROGRAMMA CON CEVITAL?

    Nonostante l'addendum all'accordo di programma, senza il quale Rebrab sarebbe diventato Padrone a tutti gli effetti dello stabilimento, tale data viene comunque considerata dalla nostra testata come quella di inizio della crisi economica reale di Piombino. Da allora sono passati solo
    80 mesi, 27 giorni, 11 ore, 26 minute fa

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