PROLOCO: SANCITO IL GEMELLAGGIO TRA SUVERETO E GHEMME (NO)

proloco suvereto gemellaggio ghemme 1Suvereto (LI)Domenica 1 Maggio a Ghemme (NO) è stato sancito il tanto atteso gemellaggio tra la Pro Loco Ghemmese e quella Suveretana. In questa occasione il presidente di Casa Vittorio Zoppis e il presidente dell’Ente Valorizzazione Pro Loco Suvereto Andrea Morelli hanno firmato un documento con il quale è stato decretato l’obbiettivo di collaborare per la valorizzazione del territorio.

Presenti alla cerimonia il neo eletto presidente Unpli provincia di Novara Massimo Zanetta il quale ha consegnato a Morelli una targa ricordo ed un gagliardetto. Nei due giorni di trasferta gli ospiti Suveretani hanno fatto visita alle principali Aziende vitivinicole del paese ed hanno potuto ammirare le bellezze del territorio tra cui i laghi Aorta e Maggiore.

Un incontro importante e presto ricambiato, afferma Morelli, volto a creare una rete importante tra Pro Loco, veri esempi concreti per la promozione dei territori e per la conoscenza di altre realtà.

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LA PRO LOCO DI GHEMME

proloco suvereto gemellaggio ghemme 2Ghemme (Ghem in piemontese, Agamium in Latino) è un comune italiano di 3 671 abitanti della provincia di Novara in Piemonte. Il paese si trova nel medio novarese, sulla riva sinistra del fiume Sesia, nei pressi del confine con la provincia di Vercelli e poco lontano dall’imbocco della Valsesia. L’abitato sorge alla base di uno dei tre pianalti che caratterizzano il territorio del medio novarese i cui pendii assolati sono ampiamente sfruttati per la coltivazione della vite. Dista circa 25 km da Novara e 17 km da Borgomanero. Dal 1994 fa parte delle “Città del vino” e dal 2002 delle “Città del miele”.

Il comune di Ghemme ha origini molto antiche, che vengono fatte risalire fino al Neolitico. Sulla collina a nord del centro abitato si sono succeduti negli anni diversi ritrovamenti archeologici.

Di origine celtica, prende il suo nome dagli Agamini, un gruppo celtico che si era stanziato nella zona. Successivamente viene romanizzata con il nome di Pagus Agamino, poi trasformato in Agamium. Si ritrovano alcune citazioni di Agamium in Plinio. Nel 356 si trova testimonianza di Ghemme in una lettera di Sant’Eusebio indirizzata agli “Agamini ad Palatium”.

Ghemme è un centro importante nel Medioevo: feudo sotto i De Castello-Barbavara intorno al 1150 e poi dei Bergamino (1470), come fa fede il diploma di riconferma a questi da parte del Barbarossa che porta la data del 1150. Alla fine del Quattrocento vi si svolge la Battaglia di Ghemme, che viene rievocata ogni anno. In questo periodo si insediarono alcune delle più ricche famiglie novaresi e milanesi, interessate dalla fertilità dei campi dovuta al Sesia, ai suoi torrenti ed alla bontà dei vini già decantati da Plinio. Ebbe come feudatari in seguito i Tettoni, gli Omodei, i Della Porta Modignani ed infine entrò a far parte del dominio dei Savoia con Benedetto Maurizio, Duca del Chiablese e Marchese di Ghemme.

Nel 1467, presso il Castello Ricetto, venne ospitato il Duca di Milano Galeazzo Maria Sforza, in visita per la Pace di Ghemme, un trattato che sancì la fine delle ostilità fra il Ducato di Milano ed il Ducato di Savoia, che da diversi anni erano nazioni rivali. Il territorio ghemmese si trovava all’epoca sotto il dominio del Ducato di Milano, ed il confine naturale tra le due potenze era costituito dal fiume Sesia.

L’antica denominazione di Agamium, che deriva dal nome della popolazione di origine celtica, gli “Agamini”, ha avuto un’evoluzione nel tempo: Agamium – Agheme – Gheme – Ghemme. Tra gli uomini illustri a cui Ghemme diede i natali il più noto è senza dubbio Alessandro Antonelli. Il padre Costanzo, trasferitosi a Ghemme ad esercitare la professione notarile ed a ricoprire la carica di segretario comunale, ebbe numerosissimi figli e ben sei nacquero durante gli oltre venti anni della sua presenza nel paese. Il 14 luglio 1798 vide la luce in casa Antonelli, nell’odierna via Novara, il celebre Architetto.

Il paese oggi è diviso in 4 rioni: San Dionigi, San Pietro, Castello e Ruga Ferrera. La cucina tipica è quella novarese; prodotti tipici di Ghemme sono specificamente il vino (la cui produzione risale ai tempi dei Romani), il miele e il pane. La produzione vinicola eccelle con il rosso Ghemme DOCG, prodotto da uve nebbiolo e vespolina, uno dei circa 40 vini DOCG esistenti in Italia, ma oltre a questo vengono prodotti diversi altri vini DOC delle Colline Novaresi, tra cui anche una varietà di bianco.

Ghemme è sinonimo di eccellenza anche nel campo della produzione di miele ed ha aderito, insieme ad altre 9 città italiane, all’Associazione Nazionale Italiana “Le città del Miele”. Le produzioni tipiche di Ghemme sono il miele d’acacia, tra i migliori e più puri d’Italia, e il millefiori. Gli apicoltori professionisti sono 6, più altri 3 nomadisti, per un totale di 600 arnie e 20 tonnellate di produzione media annua. Da alcuni anni Aspromiele, l’Associazione apicoltori novaresi, Mielenatura e il Comune organizzano a Ghemme un concorso per incentivare la produzione del miele di qualità e valorizzare le produzioni tipiche piemontesi.

Feste e ricorrenze: Tra l’ultima settimana di aprile e la prima di maggio, all’interno della suggestiva cornice del castello, ha luogo l’annuale mostra mercato del vino. Il primo venerdì di maggio, in onore della Beata Panacea si svolge una festa religiosa con tradizione molto antica, oggi affiancata a manifestazioni laiche, per lo più legate alla mostra del vino. Panacea (o Panasia), nata a Quarona da madre ghemmese e rimasta orfana in tenera età, ebbe a subire molte persecuzioni dalla matrigna, che giunse ad ucciderla alla sola età di quindici anni conficcandole i fusi da filare nel capo.

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Scritto da il 12.5.2016. Registrato sotto Foto, sagre_feste, ultime_notizie. Puoi seguire la discussione attraverso RSS 2.0. Puoi lasciare un commento o seguire la discussione

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