FORNO AFERPI: TRA GUFI, CASSANDRE E… SVOLTE EPOCALI

Piombino (LI) – Riportiamo integralmente due comunicati, il primo di Carla Maestrini del PD, e il secondo da parte del Movimento 5 Stelle, che fanno una fotografia di quello che è successo fino ad oggi dai due punti di vista.

Intanto  il 18 o il 19 maggio si terrà l’incontro al Mise tra Aferpi, istituzioni e sindacatiche chiederanno di conoscere i dettagli del contratto e le tempistiche per la realizzazione dell’intero progetto legato alla siderurgia, all’agroindustriale e alla logistica. Per il rispetto dei tempi Fim, Fiom e Uilm chiederanno l’impegno e il coinvolgimento della Regione e del Comune per accelerare gli adempimenti burocratici relativi alle concessioni e a monitorare lo stato di avanzamento dei lavori, perché 28 mesi sembrano tanti, ma in questo contesto sono pochissimi.

Vi invitiamo a leggere attentamente entrambi i comunicati. Buona lettura.

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CARLA MAESTRINI: «PIOMBINO RIPARTE. ADESSO IL FUTURO»

Carla Maestrini e Valerio Fabiani

Carla Maestrini e Valerio Fabiani

«La notizia di questi giorni della firma dell’accordo fra Aferpi e Sms Group per l’acquisto del forno elettrico e del treno rotaie è il segnale che stavamo aspettando da mesi, perché Piombino torni a produrre acciaio e il nostro territorio possa concretamente guardare avanti verso la propria ripresa economica.

Questo importante traguardo è il risultato di un grande lavoro di sinergia che ha portato azienda, organizzazioni sindacali e i diversi livelli istituzionali coinvolti, ad agire con senso di responsabilità e lungimiranza per l’obiettivo comune del rilancio della produzione di acciaio in una fase tanto delicata di crisi economica, che ha così fortemente inciso sulla vita dei lavoratori.

Mai come in questo caso la differenza l’ha fatta la politica, la buona politica, l’impegno del Partito Democratico, che a livello locale, regionale e nazionale ha saputo coniugare coraggio e determinazione, sfidando legittimi timori, ma anche la demagogia di chi scommetteva sul fallimento dell’ambizioso progetto di rindustrializzazione, per lucrare politicamente sulla pelle dei lavoratori o per ottenere una qualche visibilità. La sfida di puntare sul domani da parte di chi non ha aspettato che le soluzioni ai problemi arrivassero dall’alto, ma ha immaginato un futuro per il nostro territorio compiendo delle scelte precise, nette. Un progetto che ha visto il pubblico investire su un’infrastruttura cruciale, il porto, e creare così le condizioni affinché il privato scegliesse di scommettere su un nuovo modello di sviluppo, più sostenibile per l’ambiente, che superasse la monocoltura industriale senza tradire le tradizioni siderurgiche, ma in un sistema più vasto di interconnessioni e diversificazione economica. L’identità di Piombino, la forza di una comunità che si è stretta intorno alla sua storia in difesa dei lavoratori e di un tessuto economico messo in ginocchio dalla crisi della grande industria.

Ma al tempo stesso da questo territorio è emersa la necessità di rileggere il proprio sviluppo economico e occupazionale alla luce dei cambiamenti del nostro tempo e delle necessità di tutela ambientale in un dialogo costante fra le diverse vocazioni di chi può contare su un tessuto di piccole e medie imprese, sulle potenzialità turistiche ancora da valorizzare e su un patrimonio storico-archeologico di pregio.

Adesso occorre proseguire con la stessa serietà e con la consapevolezza di poter scrivere un capitolo nuovo per il futuro del secondo polo siderurgico del Paese, ultimando le infrastrutture con la realizzazione della 398 fino al porto e concretizzando la pianificazione e la rindustrializzazione delle aree con i nuovi impianti e le nuove attività che contribuiranno alla diversificazione economica che possa coniugare lo sviluppo occupazionale e la tutela dell’ambiente.

Noi ci crediamo. Adesso, il futuro».

Carla Maestrini
vicesegretario Federazione PD Val di Cornia Elba

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FU CHI NON DETTE ASCOLTO A CASSANDRA CHE CONDANNÒ LA PROPRIA CITTÀ ALLA SCONFITTA

il simbolo del movimento 5 stelle di Piombino

«Ormai siamo abituati ai folcloristici appellativi partoriti da autorevoli esponenti del Partito Democratico e prendiamo atto che parallelamente al fronte dei Gufi hanno individuato un’altra invisa categoria politica: le Cassandre. Quest’ultima metafora ci pare anche particolarmente attinente perché, per chi non conosce la mitologia greca, la sacerdotessa Cassandra aveva ricevuto il dono della preveggenza dal dio Apollo, ma dopo il rifiuto di concedersi di quest’ultima, il dio la condannò a non essere creduta.

In questi giorni abbiamo assistito al triste tentativo di alcuni di trarre vantaggio politico dalla firma del contratto tra AFERPI ed S.M.S : il presidente Rossi è andato a rispolverare il suo intervento del 1° maggio 2014 dove affermava che se avesse perso questa battaglia era disposto a trarne le conclusioni e lasciare il suo impegno politico.

L’on. Velo, invece, dall’alto del suo profilo istituzionale parla di “insuccesso di tanti scettici” e condisce il tutto con un autorevolissimo: #ciaogufi, evidentemente lo stile comunicativo del collega Ernesto Carbone l’ha contagiata.

Più pacata la reazione del segretario Fabiani che parla di : “punto di svolta che attendevamo da tempo, per Piombino e per la siderurgia”, evidentemente lui preferisce lo stile anselmiano delle svolte epocali. Infine non poteva mancare il commento del consigliere regionale Anselmi che parla di: “Pessima giornata, invece, per le apprendiste cassandre”. Bene!

Augurandoci che la corsa strumentale a salire sul carro dei vincitori sia finita, invitiamo questi autorevoli esponenti a lavorare per ottenere delle garanzie reali e soprattutto un’accelerazione di tutto l’iter, come abbiamo coscienziosamente fatto noi dall’inizio di questa vicenda. Intanto è bene chiarire che i 28 mesi annunciati da S.M.S per la realizzazione sono imputabili alla costruzione degli impianti ed a questo vanno aggiunti i tempi necessari per la realizzazione delle opere civili che, peraltro, non sono ancora state appaltate da AFERPI e per le quali ancora mancano tutte le autorizzazioni: VIA-VAS, AIA e non ultime le varianti urbanistiche che comunque dovranno passare dal Consiglio Comunale. Tutte autorizzazioni che richiedono un lungo iter per il loro ottenimento, ma sicuramente impossibili da ottenere in mancanza di una progettazione definitiva. Stando così la situazione la prima colata di acciaio a Piombino avverrà ben oltre la fine del mandato del Governatore Rossi.

A questo va aggiunto il fatto che, da quanto abbiamo appreso, è stato versato un anticipo di 2.5 mln alla firma del contratto, ma ne dovranno essere versati altri 42.5 entro la fine di maggio pena la rescissione dello stesso, per non parlare della mancanza della linea di credito bancaria, cosa non scontata per un impegno di 500 mln per la sola parte impiantistica. Sicuramente la firma del contratto è un passo avanti dopo 10 mesi di inattività e come tale va accolto positivamente,  ma che sia chiaro a tutti che è il primo passo di un percorso irto di ostacoli e ancora molto lungo.  Ci auguriamo che la stagione della propaganda sia finita e invitiamo  chi occupa ruoli istituzionali di alto livello a lavorare rimandando la campagna elettorale all’approssimarsi delle elezioni e soprattutto a fornire, loro che ne hanno l’autorità,  le risposte alle domande che restano inevase. Non a noi, ma alla città di Piombino».

MoVimento 5 Stelle Piombino

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Scritto da il 5.5.2016. Registrato sotto Foto, politica, ultime_notizie. Puoi seguire la discussione attraverso RSS 2.0. Puoi lasciare un commento o seguire la discussione

8 Commenti per “FORNO AFERPI: TRA GUFI, CASSANDRE E… SVOLTE EPOCALI”

  1. Ciuco nero

    Se il pd che dovrebbe essere il partito che storicamente difende la massa operaia giudica un successo avere 1000 persone in CIG a 900 euro mese fino al 2019 e altre 800 famiglie dell indotto già prive di ammortizzatori sociali una vittoria siamo messi davvero bene. Senza contare che i 1000 che sono in forza ad aferpi e girano in solidarietà guadagnano in base annuale 1/4 dello stipendio in meno grazie ai tagli delle buste paga e che lavorano in condizioni di sicurezza ed igeniche da terzo mondo…grazie davvero…io ve lo farei passare davvero un mese con me in fabbrica…

  2. Paolo

    I Gufi e le Cassandre sono ormai avvezzi a ricevere, con cadenza grossomodo bimestrale, sberleffi ed improperi ad ogni minimo evento che possa essere interpretato come un (peraltro timidissimo e tardivo) passettino in avanti dell’annosa vicenda.
    Io allora mi chiedo:
    qualora questa storia, deprecatamente e con il sincero dispiacere di tutti, non avesse a sortire la conclusione auspicata, gli ottimisti tronfi e trionfanti saranno disposti a comparire in piazza per ricevere i giusti sberleffi ed improperi da parte dei Gufi e delle Cassandre?

  3. Ciuco nero

    Io che sono un gufo mi ricordo ad esempio che la 398 è stata promessa 10 anni fa…ricordo che la chiusura della area siderco ex icrot sotto al MC Donald doveva ospitare città futura e grandi centri commerciali…. (2000) 16 anni fa…mi ricordo mordashof il russo che dava imminente la costruzione del mini mill il nuovo impianto che consentiva di trasformare le bramme in rotoli x la magona…(2008) in era recente ricordo..( la concordia) (navi militari) ??? DUE forni elettrici prima colata tra sei mesi da ora??? Agro alimentare?? Il nuovo ospedale a riotorto??? ( stanno smantellando perfino villamarina) ..questo non vuol dire essere gufi.vuol dire avere buona memoria.

  4. Ciuco nero

    Imfatti… Da quanto vanno bene le cose…la nave dei blumi che servivano x le rotaie è arrivata in radaa non viene fatta attraccare…perché il carico non è stato ancora pagato,e questo succede spesso ultimamente…. Non ci sono neppure i soldi x comprare le materie prime…figuriamoci gli investimenti milionari… Svegliatevi dalle favole…che è ora!

  5. Settici Carlo

    Ma c’è il PD, ci pensano loro…

  6. Ciuco nero

    Si si ci pensano loro…ogni volta che ti rivolgi al sindacato ti dicono..” pensa se passava il job act,siete anche fortunati” e così ti ripagano…ma il job act è stato voluto da chi?? Ormai la realtà è che diritti e tutele sono pari allo zero.ma va tutto bene…

  7. Paolo

    Se ho ben compreso, in estrema sintesi, monsieur Rebrab effettuerà gli investimenti se troverà qualcuno che glieli paga.
    Mi verrebbe da pensare che, in quel modo lì, eravamo buoni tutti a fare il Padrone delle Ferriere.

  8. Ciuco nero

    Si,questo vuole.azzerare i diritti e tagliare le buste paga,l energia elettrica a costo ridotto, qualcuno che finanzi i progetti,i soldi delle bonifiche che non vengono fatte….mica scemo.

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  • QUANTO E' PASSATO DAL 1 LUGLIO 2017 DATA TERMINE DELL'ACCORDO DI PROGRAMMA CON CEVITAL?

    Nonostante l'addendum all'accordo di programma, senza il quale Rebrab sarebbe diventato Padrone a tutti gli effetti dello stabilimento, tale data viene comunque considerata dalla nostra testata come quella di inizio della crisi economica reale di Piombino. Da allora sono passati solo
    81 mesi, 24 giorni, 16 ore, 58 minute fa

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