VAL DI CORNIA: IL PD RILANCIA L’UNIONE DEI COMUNI

dario parrini pd

Dario parrini

Piombino (LI) – La riforma costituzionale – abolizione del bicameralismo perfetto, superamento delle province – ma anche la riorganizzazione dei comuni. Sono stati questi i temi principali che sono stati affrontati ne “Le ragioni del cambiamento”, un’iniziativa che la Federazione Pd Val di Cornia Elba ha organizzato venerdì 4 marzo, presso la sala convegni del porticciolo di Marina di Salivoli. Una speranza che hanno anche le opposizioni che temono che sia solo un nuovo annuncio delle forze di governo.

Presenti all’incontro il segretario regionale Pd Dario Parrini e il sottosegretario all’ambiente Silvia Velo che hanno fatto il punto sul referendum che si svolgerà in autunno. Il consigliere regionale Gianni Anselmi invece ha spiegato le dinamiche avviate in Regione a seguito dell’abolizione delle province affidando ulteriori spiegazioni a Silvia Bolgherini, ricercatrice dell’Università di Napoli ed esperta di comuni, e Riccardo Nocentini della segreteria regionale Pd esperto di fusioni.
Durante l’incontro, è emersa la necessità di avviare al più presto l’iter per l’Unione dei Comuni con la volontà di far interagire i comuni della Val di Cornia e della Bassa Val di Cecina, guardando anche ai comuni della Toscana del Sud e delle Colline Metallifere. Insomma per la Federazione sarebbe arrivato il momento di avviare questo processo di accorpamento, ma in maniera nuova.
La sera, alle 21, si è svolta una tavola rotonda fra i sindaci e i rappresentanti Pd della Val di Cornia e dei territori limitrofi. Durante il confronto i sindaci della Val di Cornia hanno spiegato lo stato dell’arte e in particolare il lavoro fin qui svolto per la nascita dell’Unione di comuni, votata in tutti in consigli comunali, in particolare il rinnovo dell’ufficio di piano per quanto riguarda il governo del territorio, il progetto per il servizio socio sanitario che, com’è noto, si propone di integrare diversi ambiti territoriali a partire da Val di Cornia e Bassa Val di Cecina, e la funzione associata al turismo con il nuovo ruolo della Parchi Val di Cornia.  Per il PD quindi i tempi sono maturi per andare alla costituzione dell’Unione di comuni, partendo dai comuni della Val di Cornia, ma con l’obiettivo di coinvolgere anche i comuni di tutto il territorio dalla Val di Cecina alle Colline metallifere passando per la Val di Cornia.

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CAMPIGLIA: COMUNE DEI CITTADINI, «SPERIAMO NON SIA L’ENNESIMO ANNUNCIO»

Riceviamo e pubblichiamo integralmente.

«Nel Pd qualcosa sembra muoversi sull’ Unione dei Comuni. Meglio tardi che mai. Dopo averlo incluso nei programmi elettorali del 2009 e disatteso per sette anni, oggi il PD rilancia l’obiettivo della costituzione l’Unione dei Comuni della Val di Cornia e propone di coinvolgere la Val di Cecina e le Colline Metallifere in un progetto di riordino delle istituzioni locali. Diciamo subito che siamo d’accordo perché questo è ciò che andiamo sostenendo esattamente dal 2009: subito l’Unione dei Comuni della Val di Cornia e avvio contestuale di rapporti con i territori limitrofi, Elba compresa, per costruire un ambito di programmazione territoriale più ampio corrispondente alla natura reale dei problemi di questi territori, dalle politiche infrastrutturali alla gestione dei servizi alle persone.

Diciamo anche che le responsabilità del PD nell’aver disatteso per sette anni l’impegno assunto sono grandi e pesano sui nostri cittadini. L’assenza di un aggregazione tra i Comuni della Val di Cornia ha reso più difficile usare tutte le risorse dei nostri territori per rispondere in modo più efficace alla crisi dell’industria siderurgica; ha lasciato soli i Comuni (in particolare quelli piccoli) nel gestire i processi di riorganizzazione delle funzioni amministrative imposti da leggi dello Stato con aggravio si spese; ha favorito il riemergere di municipalismi e talvolta di un’arroganza istituzionale che sembrava scomparsa in Val di Cornia; ha spinto alla scellerata decisione della fusione tra Campiglia e Suvereto, con gli esiti noti; ha indotto il Comune di Piombino, da solo, a sostenere il passaggio nella Provincia di Grosseto, ovviamente dimenticato nel volgere di pochi mesi come nel più classico stile di chi annuncia senza fare.

Gli effetti negativi ci sono stati anche nella gestione dei servizi associati. L’ ASIU/TAP si è caratterizzata per aver accumulato debiti senza aver risolto né la questione della raccolta differenziata dei rifiuti urbani, né tantomeno quella del riuso dei rifiuti industriali. Nella gestione dei parchi è venuta meno la visione unitaria e solidaristica che ha consentito al Comune di Piombino ad appropriarsi arbitrariamente delle entrate dei parcheggi della costa. Il peso della Val di Cornia nell’indirizzo e controllo di servizi essenziali come la sanità e l’acqua è stato pressoché nullo. La già moribonda stagione della pianificazione urbanistica coordinata è palesemente finita, prova ne è che il cosiddetto ufficio di piano è costituito solo tra Piombino, Campiglia e San Vincenzo e che, peraltro, ogni Comune fa tutto per conto proprio.

Diciamo dunque si all’Unione dei Comuni subito e alla ricerca d’intese con i territori limitrofi, ma con altrettanta fermezza denunceremo i ritardi e le contraddizioni che fino ad oggi hanno segnato la vera politica del PD e delle amministrazioni che governa. Ci auguriamo che non ce ne sia bisogno».

Comune dei Cittadini

 

 

 

 

 

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Scritto da il 8.3.2016. Registrato sotto Foto, politica, ultime_notizie. Puoi seguire la discussione attraverso RSS 2.0. Puoi lasciare un commento o seguire la discussione

1 Commento per “VAL DI CORNIA: IL PD RILANCIA L’UNIONE DEI COMUNI”

  1. Mi chiedo perchè coloro come Parrini che sembrano contare moltissimo sull’unione dei comuni e non solo in Val di Cornia non facciamo mai riferimento al ruolo che i parchi e le aree protette hanno anche sotto questo profili eppure la regione ha approvato una nuova legge regionale di cui finora nessuno sa nulla?
    Renzo Moschini

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    Nonostante l'addendum all'accordo di programma, senza il quale Rebrab sarebbe diventato Padrone a tutti gli effetti dello stabilimento, tale data viene comunque considerata dalla nostra testata come quella di inizio della crisi economica reale di Piombino. Da allora sono passati solo
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