PD SU PARCHI: « MACCHE’ CRISI, QUI UN CAMBIAMENTO EPOCALE»

Carla Maestrini e Valerio Fabiani

Carla Maestrini e Valerio Fabiani

Piombino (LI) – Riceviamo e pubblichiamo dalla Federazione PD Piombino Val di Cornia Elba sui rinnovi di incarico alla Parchi Val di Cornia. Vista la difficoltà del testo invitiamo i lettori a leggere con attenzione, ed eventualmente commentare i passaggi più salienti.

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«Abbiamo da tempo iniziato un camino orientato al rinnovo dei gruppi dirigenti delle aziende dei nostri Comuni incoraggiando una discussione il più possibile approfondita sulle linee guida sulle quali orientare il lavoro in coerenza col progetto che abbiamo immaginato per il nostro territorio. Il partito ovviamente si impegna nella discussione politica che chiama in causa un’azienda pubblica. Non ci occupiamo ci cda e di nomi se non per cercare di dare un contributo rispetto ai criteri politici – per ispirare le scelte. Stesso metodo utilizzato per Asiu e Tap.

La società di cui si parla può e deve giocare un ruolo cruciale nel lavoro che stiamo mettendo in atto per disegnare il nuovo modello di sviluppo di questo territorio.

Per questo abbiamo deciso di dare un contributo riassestando i nostri tavoli di lavoro tematici. Cominceremo il 24 ottobre a San Vincenzo per chiudere verso la fine dell’anno a Piombino.

La Parchi è l’unica azienda per cui il cda non sia stato ancora rinnovato e bisogna che a questo rinnovo segua quello di una strategia, non solo nomi, ma anche che cosa fare.

Io credo che siamo di fronte a una società anomala, ma penso che questa caratteristica abbia rappresentato una formidabile intuizione: non rinunciare a quelle che sono le funzioni del nostro territorio, ma dotarsi di uno strumento inteso come strumento di governo in grado di creare energie, consolidare il processo di diversificazione economica di cui ancora si parla e che cercava di fronteggiare la terribile crisi della siderurgia degli anni Novanta. Idea antica, ma ancora straordinariamente moderna: da lì bisogna partire per rinnovare nel tempo nuovo in cui viviamo.

Il lavoro fatto in quella società deve essere rivendicato con orgoglio dal nostro territorio, conservato e trasmesso anche alla nuova Parchi. Lo dobbiamo fare nel rispetto di chi ci ha lavorato in questi anni pur in difficoltà enormi, specie negli ultimi tempi.

La Parchi è oggetto di riconoscimento e punto di riferimento del panorama nazionale, ma da ciò che si legge sulla stampa, non solo quella locale, emergono delle contraddizioni tra la percezione del territorio – che verte spesso sul disservizio – e quella nazionale che ci indica questa società come modello assoluto anche in rapporto al sistema museale nazionale di serie A.

Se localmente la funzione di questa società è molto cambiata noi dobbiamo intervenire, quella è una società dei Comuni, frutto di una scelta politica, perché pensiamo che sia una scelta di buon governo di un territorio pregiato. Questo è sostenibile se attorno c’è una consapevolezza diffusa nella comunità, cittadini, studenti, imprenditori turistici. Questo è il primo punto che abbiamo di fronte: come questa società possa tornare ad aver un ruolo di primo piano in questo territorio.

Se per fare questo c’è bisogno di affrontare il nodo dell’eccesso di rigidità talvolta percepito, noi dobbiamo avere il coraggio di farlo. Noi e insieme a noi i Comuni, che hanno cominciato a pensare a forme di associazione tra Parchi e imprese turistiche per un reciproco contributo. Questo ragionamento deve essere portato avanti con determinazione, ma sulla mission della Parchi la discussione tra noi deve fare un salto di qualità.

Necessariamente alcune voci dell’economia di questo territorio debbono scalare la classifica per collocarsi dalle parti della siderurgia, agricoltura e turismo. Sul turismo abbiamo fatto veloci e spediti passi decisivi, ma sappiamo anche quali siano le potenzialità inespresse, per tante ragioni. Credo che si debba conservare la parte importante del valore che attiene alla Parchi per la conservazione dei beni, ma anche affiancare un più robusto ruolo di promozione turistica, mettere mano alla sua organizzazione, trascinarla sul terreno della nostra discussione politica, che coinvolge anche altre realtà territoriali limitrofe che provano a uscire dalla crisi. Interazione col settore archeominerario. Per avere una proposta turisticamente forte anche nei nuovi mercati internazionali uscire dai confini tradizionali (non si può parlare di turismo senza Elba e Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano).

Noi non siamo di fronte a una crisi, ma al più grande cambiamento d’epoca da un secolo a questa parte. L’unica cosa che mi sento di condividere a proposito del nostro contributo al cda della Parchi: si prosegua con il modello Asiu. Competenze al primo posto, professionalità, indipendentemente dall’appartenenza politica. Penso che sia opportuno che questo cambio avvenga mettendo in sicurezza la prossima stagione per fare in modo che il nuovo gruppo dirigente abbia tutto il tempo per programmarla».

Federazione PD
Piombino-Val di Cornia-Elba

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Scritto da il 27.9.2015. Registrato sotto Foto, politica, ultime_notizie. Puoi seguire la discussione attraverso RSS 2.0. Puoi lasciare un commento o seguire la discussione

10 Commenti per “PD SU PARCHI: « MACCHE’ CRISI, QUI UN CAMBIAMENTO EPOCALE»”

  1. Luca

    La situazione adesso è chiara, e solo uno stupido non la può vedere.
    Uno dei due mente. O mentono quelli che dicono che la situazione è grave, oppure mente il gruppo dirigente del PD.

    Ma di svolta epocale in svolta epocale la città ed il territorio mi sembrano sempre più in crisi, quindi stupidamente sono più propenso a credere a quelli che il PD chiama “I gufi”.

    Comunque siamo nelle ultime mani. Trenta anni fa non era così. Ora manca quasi la ragione…

  2. fabio

    basta con queste supercazzole, non sono più credibili. Possono dire qualsiasi cosa e il contrario di tutto. Quando si trovano persi dicono che “bisogna fare un salto di qualità…” forse sarebbe meglio un salto nel buio. Oppure un salto e basta.

  3. samanta

    “Abbiamo da tempo iniziato un camino orientato al rinnovo dei gruppi dirigenti delle aziende dei nostri Comuni” DICVE FABIANI, MI RISULTA CHE I CDA DI ASIU E ATM LE ABBIANO RIEMPITI DI PENSIONATI (OLMO E ROSSI), ALLA FACCIA DEL RINNOVAMENTO!

  4. Ciuco nero

    Il loro rinnovamento stá nel nome.ogni sei mesi mettono un nuovo astag e sono apposto. Per quanto riguarda la val di cornia potrei candidarmi anche io basta iscriversi su twitter e fare cosi…
    #arrivalaconcordia #smantellamentonavimilitari #la398èpronta #ripartenzaaltoforno #2fornielettricinel2016…la realtà però è ben diversa..in val di cornia il ceto medio è stato polverizzato negli ultimi 2 anni…e questi buffoni campano di discorsi.

  5. Elisa

    le competenze ai vertici dovrebbero essere attinenti al ruolo..non persone atte a modificare società di servizi per il cittadino in aziende sempre più private improntate solo sugli utili..a discapito anche della salute e dell’etica. Il tono mussoliniano è perfettamente in linea con l’atteggiamento di questi signori.

  6. Possible che sia così complicato promuovere un incontro pubblico con i tanti soggetti interessati in cui fare il punto e non continuare a dire che quello mente, l’altro imbroglia e così via? Eppure anche in passato non sono mancate buone e interessate occasioni di incontro a cui ricordo di aver partecipato senza prenderci a seggionale.
    Renzo Moschini

  7. Sergio Tognarelli

    ” Noi non siamo di fronte a una crisi, ma al più grande cambiamento d’epoca da un secolo a questa parte.” Queste parole assomigliano tanto al modo di comunicare basato sul trionfalismo di matrice Renziana o no? (Prima di parlare di cambiamenti epocali sarebbe meglio guardarsi allo specchio).

  8. Ciuco nero

    Redazione ma si possono evitare le notizie sul PD?? Io mi sento male solo a vedere il logo….quando poi leggo la situazione precipita.

  9. Luca

    Sergio è dal 2004 che Piombino è preda delle svolte epocali… dai fanghi in poi, passando dalla Tirrenica alla SS398, dalla chiusura dell’area a caldo alla frana di Cittadella è stata tutta una svolta epocale.

    Ti meravigli che continuino? Finchè ci sono gli ebeti che ci credono… fanno proprio bene!!! Il rischio massimo che corrono è andare in regione a 11 mila euro al mese.

  10. Ciuco nero

    ..noi non siamo di fronte ad una crisi…ha detto propio bene…’loro’. loro il lauto stipendio a fine mese lo prendono comunque e per fare cosa?? X aprire bocca a caso su argomenti che neppure conoscono. Che vadino dalle famiglie dei cassaintegrati a vedere se non sono in crisi, oppure che facciano un giro x piombino a vedere quanti negozio hanno la saracinesca abbassata con scritto vendesi o affittasi…

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