CAMPIGLIA: «SU TAP E CAVE SOLO TANTE BELLE PAROLE»

cave_campigliaCampiglia Marittima (LI) – Il Comitato per Campiglia condivide quanto detto da Caramassi, presidente di A.S.I.U. E T.A.P sulla necessità di vedere il futuro nel riuso dei materiali riciclabili e non nella distruzione delle colline. Pubblichiamo integralmente il loro intervento.

«Dalla stampa si ricava che il Segretario PD Fabiani e il Sindaco Soffritti spendono molte parole per condividere e supportare questo principio; molte e belle parole alle quali il Comitato non dà alcun credito, non per partito preso ma perché non dimentica tutte le promesse non mantenute di ridurre le estrazioni dalle cave, tutti gli accordi tra le istituzioni regolarmente disattesi, e tutti i troppo facili raddoppi di volume cavabile e di scadenze di concessione regalati ai proprietari delle cave in anni e anni e senza che vi fosse nessuna giustificazione tecnica o di mercato.

Il Comitato per Campiglia potrà dare credito alle belle parole degli amministratori e segretari di partiti che oggi appoggiano il principio del riuso e del risparmio del patrimonio naturale, solo di fronte ad atti formali usciti dai Consigli Comunali:

  1. Il Sindaco di Campiglia Marittima e il Consiglio Comunale dovranno allora formalmente chiedere alla Regione di inserire nella variante alla L.R 78/98 sulle attività di cava, provvedimenti speciali, come è stato fatto per le Apuane, per fare delle attività di cava e del recupero delle scorie di Piombino un unico tema senza tenerli separati, e inefficaci, come avviene oggi in quanto aspetti gestiti da due diversi Assessorati Regionali.

  2. Il Comune di Campiglia dovrà fare richiesta formale alla Regione Toscana perché già nella finanziaria del 2016 il contributo dovuto dai concessionari ai Comuni sia portato ad almeno €/mc.2,00.

  3. Il Comune di Campiglia dovrà pretendere dalla Regione che venga riconosciuto formalmente che la cessazione delle attività estrattive deve avvenire alla scadenza di concessione, indipendentemente dalla quantità di materiale cavato e che per riprendere l’attività è indispensabile ottenere una nuova concessione abbandonando il criterio delle proroghe e rinnovi.

  4. Il Comune di Campiglia dovrà fin da subito imporre nelle opere pubbliche di sua competenza l’utilizzo di materiali di riciclo in grado di sostituire quelli vergini in percentuale maggiore del 30% e che si avvicini il più possibile alle soglie indicate dalla Comunità europea.

  5. Il Comune di Campiglia dovrà allora farsi promotore di questi principi anche negli altri Comuni della Val di Cornia e richiedere alla Regione che venga promosso un incontro pubblico con gli Assessorati Regionali competenti perché sia chiarita la posizione della Regione di fronte a quanto richiesto in maniera non formale ma attraverso un confronto diretto ed esauriente con i cittadini.

  6. Il Comune di Campiglia dovrà istituire un processo di partecipazione, come ammesso e auspicato dalla Regione stessa, in cui vengano forniti dati certi sulle richieste di mercato dei tipi di materiali, sul livello occupazionale in cava e in futuri impianti di riciclo, sui possibili processi di trasformazione di settore e delle sue ricadute sull’economia, sull’ambiente e sul paesaggio.

Solo se i Comuni della Val di Cornia daranno attuazione a queste azioni prima della presentazione della Finanziaria Regionale 2016 e prima della adozione della Variante alla L.R 78/98, il Comitato per Campiglia – conclude il comunicato – potrà dare credito alle belle parole di Sindaci e segretari e sperare nella volontà di volere cambiare verso».

Comitato per Campiglia

Alberto Primi

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Scritto da il 23.9.2015. Registrato sotto ambiente/territorio, Foto, ultime_notizie. Puoi seguire la discussione attraverso RSS 2.0. Puoi lasciare un commento o seguire la discussione

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