AFERPI: DIMISSIONI ZAMBON, SINDACO OTTIMISTA, MOLTO PREOCCUPATE LE OPPOSIZIONI

IL SINDACO GIULIANI RIBADISCE LA FIDUCIA DELLE ISTITUZIONI NEI PIANI DI AFERPI

Rebrab con il Sindaco Giuliani

Rebrab con il Sindaco Giuliani

“Rispetto alle dimissioni dell’ingegner Zambon – inizia Giuliani – mi auguro che questa rappresenti solo una momentanea problematica di natura dirigenziale e ne auspico una positiva e veloce risoluzione. Desidero poi rassicurare la cittadinanza sul mantenimento di uno stretto e continuo rapporto con la dirigenza e la proprietà Aferpi”.

Questa la posizione espressa dal sindaco Massimo Giuliani in merito alla vicenda delle recenti dimissioni del direttore di Aferpi, Adriano Zambon.

“Quello che ci auguriamo prima di tutto” -ha proseguito il primo cittadino – “è che nulla interferisca con i programmi che azienda, istituzioni e sindacati hanno già concordato. É necessario che nel più breve tempo possibile si concretizzi l’enorme lavoro di progettazione che in primis l’azienda e poi le istituzioni e tutti gli altri protagonisti hanno fatto in questi mesi”.

“Riteniamo che questo obiettivo possa essere raggiunto anzitutto” – ha sottolineato Giuliani – “con la scelta e il successivo ordine del forno elettrico, identificandone provenienza e periodo di arrivo. É essenziale pervenire anche all’attuazione del piano delle demolizioni, con l’avvio delle bonifiche e la consegna a tutte le istituzioni dei progetti definitivi di implementazione prima della parte siderurgica e poi delle altre linee di sviluppo del gruppo Cevital”.

“Quest’ultima fase” -ha sottolineato il sindaco -“ si tradurrebbe in una maggiore velocità nel rilascio da parte delle autorità preposte delle necessarie autorizzazioni evitando anche solo poche ore di inerzia”.

Infine Giuliani ha voluto rinnovare la piena fiducia della sua amministrazione nel progetto e nei piani di Aferpi.

“Restiamo a disposizione per contribuire alla risoluzione di tutte le questioni sul campo ma al contempo ribadiamo che siamo, nel rispetto dell’accordo di programma e dei protocolli che abbiamo firmato, in una posizione di attenti vigili dell’intero processo di reindustrializzazione.

Il nostro obiettivo finale resta infatti quello di rispondere concretamente ai tanti lavoratori e alle famiglie che stanno aspettando prospettive certe di lavoro e sviluppo in Aferpi, nell’ indotto e nel più ampio processo di diversificazione produttiva”.

Fonte: Comune Piombino

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RIFONDAZIONE: I FATTI E L’INTERPRETAZIONE DEI FATTI

Riceviamo e pubblichiamo da Rifondazione Comunista.

I termini usati nei comunicati stampa riguardanti la questione AFERPI riferiti a quanto dichiarano Tidjani e Zambon sono inquietanti. Viene rilevata “la volontà” di fare, “l’impegno” profuso, oppure si parla di “segnali “ riguardo l’acquisto del forno elettrico che “dovrebbe” avvenire a fine mese, così come a fine mese è “possibile” l’acquisto del treno rotaie che è legato a un presunto investimento in Senegal, inoltre siamo sempre alla “ricerca di accordi” con chi ci deve vendere i blumi , e sempre entro fine mese “potrebbe” essere assegnato l’appalto per lo smantellamento dell’area a caldo.

Se i vari rappresentanti delle Istituzioni (Sindaco, Consigliere regionale, Presidente della Regione..) sono rassicurati e fiduciosi da tutti questi “potrebbe” e “dovrebbe”, da questi “impegno” e “volontà” sull’andamento dei lavori , noi siamo invece parecchio preoccupati perché ci chiediamo: quali lavori ? Ad oggi non c’è ancora un management preposto a fare acciaio, non ci sono ordinativi sia di materiale che di acquirenti, non c’è la data dell’acquisto del forno elettrico anche perché non c’è un piano che specifichi quale tipo di acciaio vogliamo fare, non c’è nessun piano urbanistico per la realizzazione dell’agroindustriale, non c’è un piano di bonifiche.

Le uniche certezze sono la mancanza di lavoro, la negata integrazione ai CDS, la CIG, l’assenza di risposte su un eventuale rientro di altri lavoratori. Qualche tempo fa anche i sindacati espressero forti preoccupazioni sui ritardi, e ne avevano ben donde, ma oggi quali iniziative intendono prendere insieme ai lavoratori?

Forse oltre alla preoccupazione, non sarebbero necessarie azioni piu’ incisive? Comunque, questi sono i fatti, è inutile ciurlarla nel manico.

Rifondazione Piombino

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IL SIDACATO NON E’ INFALLIBILE E DEVE ACCETTARE IL CONTRADDITTORIO

Riceviamo e pubblichiamo da “Minoranza Sindacale”.

Il sindacato sa che il contraddittorio esiste nelle democrazie, non esiste nei regimi totalitari e siccome siamo in democrazia riteniamo sia legittimo esercitare un’ azione di difesa della dignità , dei bisogni e dei diritti dei lavoratori .

Cercare la migliore delle soluzioni non significa denigrare gli accordi Sindacali, come il leggerli   e il giudicare se positivi oppure negativi . Certo è che quelli fino ad oggi sottoscritti, in regime di Amministrazione Straordinaria , sono accordi “ difensivi “ con pesanti conseguenze per i lavoratori, con perdita di diritti acquisiti e rinunce salariali.

A nostro avviso sia l’ accordo separato del 3 giugno 2015 definito per il passaggio dei lavoratori in AFERPI ( firmato anche dai Segretari nazionali) che pure l’altro sulla moratoria sindacale di tre anni per la contrattazione di secondo livello (non firmato dai segretari nazionali) , non sono sicuramente tra i migliori stipulati dal sindacato negli ultimi anni in Italia, con aziende in amministrazione straordinaria e acquirenti.

Il gruppo di “ Minoranza Sindacale” , come ci definisce la stampa , è un gruppo di lavoratori e lavoratrici iscritti ai sindacati; uniti dalla comune volontà di difendersi collettivamente dall’attacco che l’Azienda sta portando alle condizioni di lavoro e di vita di tutti i lavoratori e le lavoratrici ex Lucchini, ex Lucchini Servizi e indotto; uniti soprattutto, dai bisogni di chi ha perso il lavoro o lo sta per perdere.   Siamo di diversi schieramenti politici e estrazioni sindacali , schieramenti concepiti però al 1992 e non a tutt’ oggi quando tali orientamenti risultano certamente molto confusi.

Siamo un gruppo di lavoratori che non ritiene di dover accettare tutto passivamente .

Il “modello Piombino”, rivendicato dalle istituzioni, Comune , Regione , Governo e Sindacati come la completa soluzione del problema, mette in realtà lavoratori e lavoratrici in condizioni di vita di grandissimo disagio e sofferenze senza sapere per quanto tempo e senza nessuna certezza per il futuro, altro che “ momento complicato, molto delicato   e difficile “.

A questo proposito da tempo chiediamo insistentemente   che sia erogato urgentemente ai lavoratori il TFR (la liquidazione) , maturato e accantonato con anni di duro lavoro e dedizione aziendale.

Le famiglie dopo tre mesi di CIGS , a 800 euro al mese ,versano in grandi difficoltà, in special modo quelle monoreddito e con figli a carico, ai lavoratori assunti in AFERPI la Regione ha tagliato l’integrazione del 15% ai contratti di solidarietà con gravi ripercussione sui bilanci familiari, chiediamo al governatore Rossi l’immediato ripristino dell’ integrazione

In merito alla Sicurezza sul lavoro, gli ultimi infortuni occorsi ai lavoratori , così come riportato dalla stampa , di cui uno serio , è un segnale   che deve essere preso in considerazione da tutti gli attori della Sicurezza , e “ rimette in evidenza la questione della sicurezza”.

Inoltre siamo altresì preoccupati dalle ultime notizie di stampa, concernenti le voci di dimissioni del Direttore Generale Zambon.

In relazione a questa ipotesi esprimiamo la nostra preoccupazione riguardo all’acquisto del Forno elettrico ed in merito chiediamo che il Sindaco ed i Sindacati facciano richiesta di poter acquisire la documentazione ufficiale che attesti l’avvenuto ordine di acquisto di tale forno e renderla pubblica mediante il sito web del Comune di Piombino.

Cogliamo occasione di suggerire al Sindacato, così da fugare ogni dubbio in materia, di vigilare verificando il rispetto dell’accordo per i Contratti di Solidarietà , il quale prevede che la forza lavoro effettivamente operante in fabbrica non sia inferiore al 40% del totale dei lavoratori a libro matricola.

Per quanto sopra esposto chiediamo , a gran voce , alle istituzioni e ai sindacati che si agisca velocemente: il tempo delle chiacchiere è terminato.

 

Gruppo di Minoranza Sindacale

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SEL: LE DIMISSIONI DI ZAMBON. CHIEDIAMO CHIAREZZA E TRASPARENZA.

Riceviamo e pubblichamo dalla lista civica “Un’altra Piombino” vicina alle posizioni di SEL.

Cosa sta avvenendo dentro AFERPI? Crediamo che questa domanda sia più che legittima. La trasparenza nelle cose, specie in quelle che riguardano migliaia di lavoratori, dovrebbe essere una prassi normale. Purtroppo dobbiamo constatare che non è così!

Si dimette il direttore dopo poco più di quattro mesi, in un quadro per niente chiaro su tempi e modi di attuazione degli accordi sia per le bonifiche sia per i nuovi impianti per la produzione di acciaio.

Anzi dobbiamo ormai dire che i tempi sono saltati; quelli a suo tempo indicati, per condizioni oggettive( progetti, autorizzazioni, appalti ) subiranno allungamenti con un danno per i lavoratori, le loro famiglie e per l’intera economia della zona.

Si calcola che solo per la riduzione dei salari dovuta a cassa integrazione e mobilità ex lucchini verranno meno 300 milioni con effetti drammatici per famiglie e per l’intera economia del territorio; inoltre con la cessazione del contributo regionale sul contratto di solidarietà, il reddito dei lavoratori AFERPI e Magona subirà un ‘ulteriore riduzione. Dove sono andati a finire il modello Piombino e tutte le promesse di Rossi?

Per rispetto di chi oggi soffre di più questa situazione, chiediamo:

  • Che cessi Il” balletto” mortificante e insensato delle dichiarazioni fondate sul nulla e smentite dai fatti, come quella recente del consigliere regionale Anselmi e di Amministratori locali . Ora non c’è la campagna elettorale, c’è invece una crisi che non si può più nascondere perché il secondo stabilimento a ciclo integrale è chiuso definitivamente.
  • Trasparenza e date certe in relazione all’ordine del forno elettrico e alle bonifiche, bonifiche per le quali tra l’altro si sta profilando un intervento diverso e minimale rispetto a quello a suo tempo indicato, cioè con sola pavimentazione e impermeabilizzazione , senza asportazione di suolo contaminato , là dove è invece indicata la presenza di metalli come cromo totale, vanadio, arsenico e altro. Si stanno profilando tempi ben più lunghi rispetto a quelli annunciati e allora ci chiediamo cosa ne sarà sei tanti lavoratori quando verrà meno anche la copertura degli ammortizzatori sociali.
  • Infine, noi salutiamo l’ampliamento del porto, ma abbiamo già ora sotto gli occhi cosa vuol dire una sola strada di accesso. Possiamo veramente pensare che lo sviluppo portuale e le nuove attività possano essere operative senza la SS398 , rispetto alla quale a tutt’oggi l’unica certezza è l’impegno dell’autorità portuale per il tratto fino alle banchine? Invece dei soliti discorsi di pura propaganda occorrono date, progetti, risorse certe: si mettano intanto in appalto i primi 20 milioni stanziati dalla regione e subito si faccia un piano finanziario dove si chiede la partecipazione del ministero delle infrastrutture, della regione , dei comuni, della autorità portuale.   Occorre passare dagli annunci alla concretizzazione di questa PRIORITA’
  • L’adozione di interventi straordinari di sostegno al reddito attraverso riduzioni sulle tasse comunali, lavori socialmente utili, integrazioni salariali come il ripristino del contributo regionale sulla solidarietà. Senza una seria pianificazione e interventi certi si prospetta per anni una situazione di impoverimento e di grave involuzione sociale.

In questo quadro le dimissioni del direttore AFERPI aggiungono incertezza e allarme.

UN’ALTRA PIOMBINO

 

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PIOMBINO: LO «SGOMENTO» DEL MOVIMENTO CINQUE STELLE

Riceviamo e pubblichiamo dal Movimento 5 stelle Piombino.

«Siamo sgomenti perché tutto questo avviene contemporaneamente alle rassicurazioni ricevute a mezzo stampa da parte del neo consigliere regionale Gianni Anselmi. Quale credibilità ha il quadro disegnato da Anselmi se non si era nemmeno accorto che il direttore generale stava facendo le valigie? Piombino non ha bisogno di nuovi annunci di svolte epocali, ma di verità su un cronoprogramma già disatteso.

E’ doveroso sottolineare come le dimissioni di un direttore generale, nominato da neanche quattro mesi, non possono che aprire una serie di interrogativi ai quali urge dare risposta nella massima trasparenza. Anzitutto occorre definire quali siano le reali motivazioni che hanno portato Zambon a prendere una decisione così drastica. Ci sono attriti personali con la dirigenza o ci sono motivazioni tecnico-industriali alla base della motivazione? Probabilmente a questa domanda non avremo mai una risposta, ma a questo punto sarebbe importante definire con certezza come questa defezione si rifletterà sul cronoprogramma delle opere di messa in sicurezza e puramente industriali.

Già da mesi stiamo cercando di valutare con la massima oggettività le tempistiche necessarie affinché le nuove attività inizino a portare occupazione sul territorio e il quadro emerso è assolutamente scoraggiante. Al netto dei mesi necessari per ultimare l’iter autorizzativo che ancora sono difficilmente quantificabili (Aia, variazioni urbanistiche, approvazione del piano di messa in sicurezza operativa), apprendiamo dalla proposta di intervento Aferpi che ci vorranno trenta mesi solo per mettere in sicurezza l’area dove sorgerà la nuova acciaieria elettrica. Mesi ai quali vanno sommati quelli necessari alla realizzazione dell’impianto, quindi dando per valido il periodo di 18 mesi annunciato, si oltrepassano i quattro anni di ammortizzatori sociali attualmente a disposizione e non per tutti. Per non parlare delle attività agroindustriale e logistica delle quali non si sa praticamente niente. Il quadro che emerge non è dunque così rassicurante».

M5S Piombino

 

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Scritto da il 11.9.2015. Registrato sotto Economia, Foto, Toscana-Italia, ultime_notizie. Puoi seguire la discussione attraverso RSS 2.0. Puoi lasciare un commento o seguire la discussione

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DA QUANTO TEMPO...

  • QUANTO E' PASSATO DAL 1 LUGLIO 2017 DATA TERMINE DELL'ACCORDO DI PROGRAMMA CON CEVITAL?

    Nonostante l'addendum all'accordo di programma, senza il quale Rebrab sarebbe diventato Padrone a tutti gli effetti dello stabilimento, tale data viene comunque considerata dalla nostra testata come quella di inizio della crisi economica reale di Piombino. Da allora sono passati solo
    80 mesi, 27 giorni, 23 ore, 45 minute fa

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