M5S: PARCHI VAL DI CORNIA, SOSTITUIRE CHI HA FALLITO

il territorio gestito da Parchi Val di Cornia

il territorio gestito da Parchi Val di Cornia

Val di Cornia (LI) – Riceviamo e pubblichiamo integralmente dai Meetup M5S  S.Vincenzo-Sassetta e dal Meetup M5S Suvereto sullo sviluppo della Parchi Val di Cornia.

«La società Parchi, nata per volere di tutti i comuni della Val di Cornia allo scopo di valorizzarne e promuoverne le aree storiche più importanti, è una società che ha fallito completamente la sua missione e che, gravado sui bilanci degli stessi comuni che la sostengono, è percepita da un gran numero di contribuenti come il fumo negli occhi.

Di fronte a questo quadro, che si è stabilizzato ormai da anni e a cui i Comuni sembrano ormai abituati e quasi rassegnati, chiediamo che si trovi il coraggio di cambiare passo, individuando e sostituendo all’interno della società i quadri dirigenziali a partire dal suo presidente, Sbrilli, che hanno fallito.

Chiediamo che si provi a ripartire da zero, con nuove figure tecniche, in grado di iniziare finalmente un percorso positivo che porti La Parchi stessa ad avere una sua propria autonomia finanziaria, in modo che non gravi più sulle tasche di noi cittadini.

Chi ha gestito fino ad ora aree importanti come Baratti, non è riuscito a capirne il reale valore. Si è limitato a svolgere solo il ruolo di custode, invece di impegnarsi in una vera attività manageriale, capace di promuovere i tesori naturali e archeologici, intercettare finanziamenti per nuove campagne di scavo, che spazino nel Golfo sia nella parte a terra che in quella a mare.

Ultimamente ha avuto l’onore della cronaca il grande successo del piccolo museo privato “Gasparri di Populonia”, che in due mesi dalla sua riapertura è riuscito a registrare un numero di visitatori pari a quello che abitualmente raggiunge il ben più grande museo archeologico di Cittadella in un anno.

Questa circostanza ha ancor più evidenziato la falla nella gestione della società Parchi, che poco si è impegnata nella valorizzazione culturale e turistica del patrimonio.

Ci si chiede se il poco tempo dedicato a questo tipo di attività sia dovuto anche al fatto che alcuni responsabili di questa società sono impegnati a presenziare eventi di associazioni come la Baco (che ha di fatto monopolizzato il cartellone estivo) e del sopra citato museo privato di Populonia.

Chiediamo quindi ai 5 sindaci della Val di Cornia di prendere finalmente atto di questa situazione e di intervenire celermente per risolverla, per il bene del territorio e delle tasche dei cittadini della Val di Cornia».

Meetup S.Vincenzo-Sassetta

Meetup Suvereto

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Scritto da il 21.8.2015. Registrato sotto Foto, politica, ultime_notizie. Puoi seguire la discussione attraverso RSS 2.0. Puoi lasciare un commento o seguire la discussione

2 Commenti per “M5S: PARCHI VAL DI CORNIA, SOSTITUIRE CHI HA FALLITO”

  1. La Val di Cornia doveva essere il quarto parco regionale in base a decisioni della stessa regione, Ora che abbiamo la nuova legge regionale credo che sarebbe giusto e saggio partire da li prima di chidere ‘licenziamenti’. Tanto più che anche ad Orbetello si sta discutendo sulla opportunità di estendere il parco della Maremma alla Laguna. Le risposte finora pervenute dagli amministratori comunali confermano
    la caduta culturale e politica di problemi in attesa di rilancio. Che la laguna passi o meno al parco lo deciderano la regione con Orbetello e il parco maremmano ma dire che il parco è una sciagura, una riserva indiana e addirittura che la laguna a differenza dela parco non è solo natura ma anche antropicamente rilevante fa cadere le braccia. Ricorda quando si diceva che per fare i parchi si lanciavano le vipere dagli elicotteri. Speriamo in bene.

  2. Avendo collaborato da molto rempo con il Corriere Etrusco rilevo con dispiacere che l’interesse e i contributi sul tema dell’embiente e con particolare riferimento
    a quelli della tutela -vedi parchi e aree protette-sia andato calando. Eppure le controversie non mancana basta vedere la Laguna di Orbetello e il suo futuro.
    Renzo Moschini

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