NUOVI OBBIETTIVI EUROPEI SUI CAMBIAMENTI CLIMATICI

pioggiaNell’ottobre 2014 il Consiglio europeo ha stabilito nuovi target climatici da raggiungere entro il 2030; 4 sono i nuovi obiettivi: ridurre del 40% le emissioni di gas a effetto serra entro il 2030 rispetto al 1990 (obiettivo vincolante a livello nazionale); arrivare ad almeno il 27% della quota di energia da fonti rinnovabili sul totale dell’energia prodotta (obiettivo vincolante a livello europeo ma indicativo a livello nazionale); aumentare l’efficienza energetica del 27% (obiettivo vincolante a livello europeo ma indicativo a livello nazionale); completare il mercato interno dell’energia. Sulla sicurezza energetica, il Consiglio europeo ha approvato ulteriori misure per ridurre la dipendenza energetica dell’UE e aumentare la sicurezza delle sue forniture di energia elettrica e gas.

Gli obiettivi individuati dal Consiglio europeo – ci segnala l’ARPAT – sono stati accolti in modo abbastanza critico sia dalle associazioni ambientaliste che dall’IPCC (Gruppo intergovernativo sui cambiamenti climatici), in quanto non sufficientemente ambiziosi e adeguati, alla luce soprattutto degli obiettivi di riduzione delle emissioni dall’80 al 95% stabiliti dalla Tabella di marcia per l’energia 2050. Complessivamente, quindi, gli obiettivi approvati dal Consiglio Europeo non costituirebbero uno stimolo concreto alla transizione energetica, né risponderebbero alla necessità di una accelerata per la soluzione del problema del riscaldamento globale. I target appena stabiliti devono ora passare all’approvazione della Commissione e dell’Europarlamento, per essere ufficializzati entro il primo trimestre del 2015.

Sul fronte del clima e degli impegni di riduzione delle emissioni, con più entusiasmo è stato invece accolto l’accordo (purtroppo non vincolante) firmato nei giorni scorsi da Cina e USA, due forze che da sole rappresentano oltre un terzo delle emissioni globali di gas a effetto serra. Gli USA dal canto loro hanno annunciato l’obiettivo di ridurre entro il 2025 le emissioni di gas serra del 28% al di sotto del livello fissato nel 2005. La Cina si impegna invece ad iniziare a ridurre le proprie emissioni di anidride carbonica entro il 2030 ed aumentare la quota di energia prodotta da fonte non fossile. Il presidente americano, annunciando l’accordo, ha invitato tutti gli Stati ad essere ambiziosi, in vista dei negoziati sul clima che si terranno a Lima questo dicembre e del summit di Parigi del 2015.

L’accordo tra le due potenze sembrerebbe quindi in linea con quanto sostenuto dall’IPCC nella recente sintesi dei suoi ultimi rapporti sul clima. Secondo il documento e le valutazioni in essa contenute, si rende infatti sempre più necessaria un’azione urgente per ridurre le emissioni globali di gas a effetto serra; per fortuna i rapidi progressi scientifici stanno fornendo nuovi strumenti sia per la mitigazione dei cambiamenti climatici che per l’adattamento, nonché per la costruzione di resilienza tra le comunità più vulnerabili. Molti di questi strumenti, come le previsioni climatiche di breve e lungo termine o le mappe e i prodotti che integrano dati climatici con quelli idrologici, socio-economico, la salute e altri dati, sono in fase di sviluppo da parte di una nuova importante iniziativa (Global Framework for Climate Services) a livello nazionale e internazionale.

Il messaggio che viene dal documento è chiaro: i cambiamenti climatici sono una realtà e gli esseri umani sono la causa. Nei prossimi decenni gli impatti ed i rischi di tali cambiamenti potrebbero aumentare costantemente, con inondazioni più dannose, ondate di calore più frequenti ed intense ed un significativo aumento del livello del mare. L’Europa se ne è accorta di fatto nel 2015, quando gli scienziati è dalla conferenza di Rio del 1992 che pongono la grave questione agli stati sovrani.

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Scritto da il 30.11.2014. Registrato sotto Foto, scienza_tecnologia, ultime_notizie. Puoi seguire la discussione attraverso RSS 2.0. Puoi lasciare un commento o seguire la discussione

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