NOTIZIE DALLA COSTA ETRUSCA DEL 4 NOVEMBRE 2014

M5S: «CITTADINI, COSA POSSIAMO FARE CON I GETTONI DI PRESENZA AI QUALI RINUNCIAMO?»

Piombino (LI) – Il gruppo consiliare del Movimento 5 Stelle piombinese comunica di rinunciare ai gettoni di presenza e di racimolare così 2.500 euro. Inoltre chiede ai cittadini idee su come spendere tale denaro e informa che le opzioni proposte saranno votate durante la riunione conclusiva del progetto, indetta presso la sala lettura del Centro Giovani di Piombino (viale della Resistenza 4), giovedì 6 novembre alle ore 21.00. Riceviamo e pubblichiamo integralmente.

«Nel rispetto di ciò che abbiamo promesso in campagna elettorale ‒ inizia il M5S ‒, abbiamo da subito attuato come gruppo consiliare la rinuncia al gettone di presenza: un gettone che spetta ad ogni singolo consigliere comunale per la propria presenza alle Commissioni e ai Consigli Comunali.

Ogni gettone è liquidato in 33,50 € lorde. Una piccola cifra che, però, nell’anno 2013 è stata pari alla somma di circa 23.000 € totali. Soldi che il Comune ha versato nelle tasche dei Consiglieri. Attraverso tale rifiuto, il gruppo consiliare del M5S, che ricordiamo essere composto da 4 portavoce, ha lasciato tutti i propri gettoni di presenza all’interno del capitolo di bilancio relativo alle spese del Consiglio Comunale, non partecipando quindi alla riscossione. La somma accumulata dal 25 maggio, giorno della nostra elezione, fino alla fine del 2014 (soli 7 mesi) ammonta a circa 2.500 €.

Tuttavia, è nostra intenzione non lasciare quei soldi come risparmio per il consiglio comunale, bensì destinare tale somma a favore della comunità piombinese, cercando di dare il buon esempio come piccolo sacrificio da parte della politica, in segno di vicinanza verso i problemi economici dei cittadini, considerando anche il difficile periodo di crisi che stiamo attraversando.

Pertanto, invitiamo tutti i cittadini a proporre le proprie idee per decidere insieme a quale piccolo intervento destinare i gettoni di presenza risparmiati. Inviateci i vostri suggerimenti alla la casella di posta elettronica info@piombino5stelle.it oppure sulle nostre pagine Facebook. Abbiamo organizzato inoltre un gazebo apposito nel giorno venerdì 31 ottobre, presso cui i cittadini hanno potuto consegnarci le loro proposte. Infine, le opzioni proposte saranno votate durante una riunione conclusiva del progetto partecipato, indetta presso la Sala Lettura del Centro Giovani di Piombino (viale della Resistenza 4), alle ore 21.00 di giovedì 6 novembre. Una volta stabilita la destinazione dei fondi accantonati sarà nostro compito proporre un ordine di delibera nel consiglio comunale seguente, con cui indicheremo l’utilizzo definitivo di quel risparmio di spesa pubblica.

Siamo consapevoli che con ciò non risolleveremo di certo la crisi industriale che ci colpisce ma rappresenta ugualmente il nostro piccolo contributo verso la città in cui viviamo. Sperando nella riuscita del progetto, avvisiamo tutti i cittadini che continueremo ad accantonare annualmente i nostri gettoni di presenza, che andranno a finanziare un progetto proposto insieme alla cittadinanza ‒ conclude il gruppo consiliare M5S».

Daniele Pasquinelli, Susy Ninci, Andrea Lessi, Massimiliano Santini

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ASSEMBLEA SANVINCENZINA: «RESCINDIAMO IL CONTRATTO CON ASA»

San Vincenzo (LI) – Il gruppo consiliare Assemblea Sanvincenzina interviene riguardo agli sversamenti di ASA e al comportamento dell’amministrazione comunale che «vista l’inadempienza di ASA potrebbe rescindere il contratto di gestione del servizio idrico», ma non lo fa. Riceviamo e pubblichiamo integralmente.

«Quando i cittadini vengono privati di un bene fondamentale come l’acqua, quando ci sono aumenti – anche sostanziosi ‒ nelle bollette dovuti a lavori risalenti a 4 anni fa, quando per settimane si susseguono sversamenti di liquami che danneggiano, oltre alla salute della popolazione, le attività turistiche del paese e, sopratutto, quando i cittadini dovrebbero essere difesi, dove è l’amministrazione ‒ chiede AS ‒? ASA, che deve al nostro Comune circa 1.700.000 euro, chiude liberamente i contatori agli utenti morosi, continua a riscuotere i soldi delle bollette e non versa al Comune il canone dovuto. L’amministrazione, che vista l’inadempienza di ASA potrebbe rescindere il contratto di gestione del servizio idrico, assiste rimanendo in silenzio: un comportamento incomprensibile e inaccettabile!

Come hanno già fatto notare gli operatori turistici sulla stampa poco tempo fa, nelle ultime bollette è stato introdotto il recupero delle spese di lavori svolti nel 2008, 2009 e 2010, riguardanti l’acquedotto, le fognature e la depurazione, lavori che, dopo l’enorme danno di immagine ed i rischi sanitari corsi durante gli sversamenti di liquami di questa estate, sembrano una beffa.  Per i nostri amministratori tutto questo non è un problema, dalle loro azioni sembra che ASA sia vittima degli scarichi abusivi. Oltre all’eliminazione degli scarichi, riteniamo doverosa una valutazione dei depuratori e delle varie stazioni di sollevamento, forse troppo obsoleti e inadeguati per l’alto numero di utenze estive.

Perché l’amministrazione, che oltre ad essere azionista di ASA partecipava ‒ tramite il sindaco ‒ all’assemblea ATO per il controllo dei servizi idrici territoriali, non ha mai comunicato ai cittadini questa possibilità di recupero delle spese da parte di ASA? Per quanto riguarda il danno all’immagine del paese, cosa intende fare San Vincenzo C’è? E se, come affermato, il Sindaco e l’amministrazione ritengono responsabili di almeno due degli sforamenti la stazione di sollevamento gestita da ASA, dove è la denuncia per grave negligenza e per il grave rischio che ha corso la popolazione ‒ conclude AS ‒?».

Gruppo Consiliare di Assemblea Sanvincenzina

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BARSOTTI, GRUPPO CONSILIARE PD: «IL VITTIMISMO DEL M5S SUI QUARTIERI»

Piombino (LI) – Rinaldo Barsotti del gruppo consiliare PD commenta il comunicato del Movimento 5 Stelle relativo ai Quartieri e spiega la posizione del Partito Democratico. Riceviamo e pubblichiamo.

«Leggo la nota dei 5 Stelle dove, con tutta una serie di “È colpa nostra…”, vorrebbero in realtà accreditarsi come una sorta di salvatori della patria lasciando inascoltate le spiegazioni che il PD ha fornito in merito al ritardo nella presentazione della sua lista per la composizione dei Quartieri ‒ inizia Barsotti ‒. Non basta avere riconosciuto pubblicamente e ripetutamente un ritardo che seppure abbia delle spiegazioni più che serie e legittime, tuttavia di ritardo si è trattato.

Il ritardo è stato di 18 giorni e per ostinata volontà dei 5 Stelle come capofila evidentemente, accompagnati da tutta la minoranza in funzione anti PD, si sono aggiunti circa due mesi di ulteriore ritardo, la domanda sorge spontanea: 18 giorni che stanno diventando mesi non per volontà del PD, di chi sarebbe la responsabilità?

Ma venendo al punto, davvero si possono immaginare i Quartieri cittadini senza la presenza del partito di maggioranza? È questa la democrazia dei 5 Stelle? In verità trovo che questo atteggiamento rischia di essere oltreché vittimistico davvero infantile e soprattutto se lasciassimo prolungare questo ridicolo impasse che giovamento ne trarrebbe una città che è sotto assedio di una crisi senza precedenti?

In Commissione più volte mi sono permesso di chiedere uno stop serio e l’invocazione a raggiungere un percorso condiviso e ci sono stati tentativi purtroppo andati a vuoto per le esose richieste pervenute dai partiti della minoranza dove si chiedeva o di lasciare loro il compito di nominare i candidati del PD?! O addirittura di promuovere una sorta di “elezioni” cittadine libere e svincolate dai partiti allestendo punti di raccolta in città mediante i “bussolotti” dove introdurre le schede (bella democrazia di facciata non c’è che dire…).

Purtroppo non c’è stata possibilità di dialogo e resta questa impuntatura per un ritardo di 18 giorni nella presentazione di una lista (non si è voluta neppure valutare la difficoltà organizzativa di un partito articolato sul territorio cittadino con 6 circoli e parecchie centinaia di iscritti, in un periodo estivo di ferie e assenze). Si osservi inoltre che questo modesto ritardo (modesto rispetto a quello che si va accumulando…), non avrebbe minimamente comportato lo slittamento dell’ insediamento dei Quartieri nei tempi giusti.

Sul resto nulla da aggiungere se non che anche su questa storia della rinuncia del gettone, che personalmente non farò anche perché una buona parte di questo modesto importo va al mio partito in osservanza di statuto e regolamento, trovo vi sia una mistificazione demagogica e populistica e tuttavia tanto di cappello per questa loro libera iniziativa ‒ conclude Barsotti per il gruppo consiliare Partito Democratico».

Rinaldo Barsotti, gruppo consiliare PD

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M5S SAN VINCENZO: «NO ALLA RIAPERTURA DELLA CAVA A CASTAGNETO CARDUCCI»

San Vincenzo (LI) – Il Movimento 5 Stelle sanvincenzino sostiene che la riapertura della cava del Broccatello della Gherardesca nel comune di Castagneto Carducci, confinante con San Carlo, sarebbe dannosa per l’ambiente e inutile per la ripresa economica dato che la crisi «sta mostrando tutti i suoi effetti anche nel settore delle attività estrattive». Riceviamo e pubblichiamo integralmente.

«Il M5S San Vincenzo ha presentato una istanza all’amministrazione comunale di San Vincenzo in data 30 ottobre 2014, questa in relazione alla possibile riapertura della cava del Broccatello della Gherardesca nel comune di Castagneto Carducci, ma confinante con il nostro Comune per soli 500mt circa presso San Carlo ‒ iniziano i Pentastellati sanvincenzini ‒. La società promotrice MDM Marmi di Maremma ha fatto richiesta di uso delle strade vicinali  che dovranno essere adattate a tale scopo, nello specifico delle Rozze dell’Acquaviva e strada vicinale del Verdello.

L’ istanza richiama l’articolazione a tutela dell’ambiente, del paesaggio, dell’identità turistica del nostro Paese, che si ritroverebbe ancora a convivere con un eccessivo  transito di camion, con il conseguente inquinamento ambientale, devastazione del territorio, perdita di valore turistico e con la solita scelta a favore di pochi, ma a danno di molti. Ad oggi, danni strutturali e pericoli sul nostro territorio sono stati evidenziati anche con l’opera di riempimento del porto di Piombino; deterioramento del manto stradale, inquinamento ambientale da NOx, pericoli che un tale transito di TIR comporta.

Inoltre, da un rapporto di Legambiente sull’attività estrattiva per l’anno 2014, si evince chiaramente come la crisi stia mostrando tutti i suoi effetti anche nel settore delle attività estrattive. Questo rende ancora più assurdo aprire nuove cave quando altre, già avviate, chiudono. Come riportato nel nostro articolo precedente, presente sul nostro blog, non si comprende la convenienza nel perpetuare una politica di cementificazioni e distruzione dell’habitat, quando invece dovremmo preservare i nostri luoghi in quanto attrazione turistica e bene comune dei nostri figli.

Riprendendo un recente rapporto di Legambiente; come conseguenza della contrazione degli investimenti nelle costruzioni si riducono il numero delle cave attive, i prelievi di sabbia e ghiaia , i consumi di cemento  il numero dei cementifici e delle imprese attive.  La crisi non può però essere una scusa per rinviare interventi indispensabili a cancellare finalmente condizioni di illegalità, di devastazione del territorio, di speculazione ai danni di beni comuni che caratterizzano larga parte delle Regioni italiane.

Guardando con attenzione ai cambiamenti che stanno avvenendo nel settore delle costruzioni si comprende come oggi vi siano tutte le condizioni per cambiare nella direzione di una innovazione ambientale, unica possibilità di uscita dalla crisi, creando più lavoro e un diverso rapporto con il territorio le comunità vicine. A tal proposito vorremmo ricordare una nostra proposta (rivolta all’amm. comunale), sulla possibile riconversione in bio-architettura in relazione al problema Area Feste San Vincenzo, ma non solo, pubblicata sul nostro blog (http://sanvincenzo5stelle.altervista.org/blog/area-feste-san-vincenzo-workshop-e-rinnovabili/).

L’Italia continua, purtroppo, a detenere un vero e proprio primato di Continente dove con una media di oltre 432 chili di consumo pro capite di cemento per ogni cittadino a fronte di una media europea di 314, si aggiudica uno dei primi posti in questa classifica negativa. L’Italia, si conferma anche uno dei più attivi nel settore cave, dove troviamo ancora 5.592 aperte, mentre  16.045 sono quelle dismesse, ma questo nelle Regioni in cui esiste un monitoraggio. A fronte di numeri così impressionanti i canoni di concessione pagati da chi cava sono a dir poco scandalosi. In media nelle Regioni italiane si paga il 3,5% del prezzo di vendita degli inerti. Uno scenario preoccupante e ancor di più devastante. Ci chiediamo quanto ancora ci vorrà per invertire la rotta. http://sanvincenzo5stelle.altervista.org/blog/istanza-cava-broccatello-della-gherardesca/ ‒ conclude il M5S».

MoVimento 5 Stelle San Vincenzo

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PD ELBA: «SERVE UN PIANO DI PROTEZIONE CIVILE PER IL PIANO DI RIO»

Isola d’Elba – Il Circolo PD Rio Marina e Cavo chiede ai Sindaci di Rio Marina e Rio nell’Elba che predispongano un piano di protezione civile per il fenomeno carsico nel Piano di Rio e trovino le risorse per  studiare e comprendere le vere cause di questo evento ripreso nel 2008. Riceviamo e pubblichiamo integralmente.

«Il fenomeno carsico nel Piano di Rio è un pericolo serio che di fatto non si limita al  solo transito degli autoveicoli, ma riguarda anche la sicurezza degli abitanti di quella località ‒ inizia il PD elbano ‒. Per questi motivi risulta indispensabile che i Sindaci di Rio Marina e Rio nell’Elba, cioè i responsabili della protezione civile, predispongano senza indugio un piano di protezione civile, condiviso da entrambi, specifico per l’intera area. Così com’è necessario che la Regione Toscana continui a monitorare tutta la zona.

Di pari passo, però, è indispensabile definire e trovare risorse per  lo studio  necessario a comprendere e definire le vere cause di un evento ripreso nel 2008, e purtroppo sottovalutato dall’allora Sindaco di Rio Marina, il quale non produsse nessun atto verso le autorità regionali e nazionali. Siano allora i due Comuni interessati a richiedere all’assessorato della protezione civile della Regione Toscana un contributo per proseguire le ricerche gravimetriche, ma lo facciano in modo ufficiale e con unita la dovuta e necessaria documentazione.

Quando si avrà un quadro completo del fenomeno, il PD farà la sua parte coinvolgendo i suoi rappresentanti regionali e nazionali per ottenere i finanziamenti necessario per mettere in sicurezza e riaprire definitivamente la viabilità sulla Sp26. Chiediamo che la Provincia di Livorno proceda celermente con i lavori per il completo ripristino del manto bituminoso della strada della Parata e questo, così come concordato con i due Sindaci all’inizio dell’estate, avvenga non appena saranno terminati i lavori di completamento del bypass. Intanto domandiamo notizie sull’allargamento del ponte del Villaggio Togliatti e sull’ampliamento della strada degli impianti sportivi ‒ conclude il Partito Democratico».

Circolo PD Rio Marina e Cavo

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MOVIMENTO AUTONOMISTA TOSCANO: «FAVORIAMO LE NOSTRE IMPRESE»

Val di Cornia – Il Movimento Autonomista Toscano scrive «Basta nuove imprese straniere, favoriamo l’apertura di nuove imprese Toscane!». Riceviamo e pubblichiamo integralmente.

«È sotto gli occhi di chiunque non sia cieco e sordo alla realtà che lo circonda come siano in atto da anni, in Toscana, i fenomeni, strettamente correlati, del costante aumento delle imprese aperte da extracomunitari e della contemporanea costante diminuzione di quelle aperte da toscani che, anzi, sempre di più sono costretti a chiudere quelle già esistenti ‒ inizia il Movimento Autonomista Toscano.

I dati in merito sono eloquenti: ad agosto di quest’anno (www.bloglavoro.com/2014/08/19/in-italia-aumentano-le-imprese-gestite-da-immigrati.htm) la Toscana è tra le regioni con la più alta concentrazione di imprese straniere (insieme a Lombardia, Lazio, Toscana, Emilia Romagna e Veneto, conta quasi il 60% delle imprese di immigrati nella regione geografica italiana). È di tutta evidenza, dunque, come gli immigrati riescano ad accedere con facilità al credito bancario e ai finanziamenti a fondo perduto necessari per aprire nuove attività, che, spesso, si rivelano coperture di attività illecite e criminali, come è stato dimostrato in modo inequivocabile per molti call center, kebabbari e ristoranti cinesi, e, comunque, come minimo, sono destinate a generare proventi che faranno ritorno nei paesi d’origine. A fronte di questa situazione chiediamo:

l’immediata cessazione di qualsiasi forma di agevolazione per l’apertura di nuove attività in Toscana da parte di immigrati: il denaro disponibile potrà essere utilizzato in questo senso soltanto dopo aver coperto tutte le analoghe richieste dei Toscani, e, in subordine, di soggetti provenienti dalla regione geografica italiana;

l’introduzione di forme di facilitazione per l’accesso al credito bancario e ai finanziamenti a fondo perduto per nuove attività che abbiano come titolari soggetti residenti in Toscana da almeno 20 anni e che impieghino almeno 2/3 di soggetti residenti in Toscana da almeno 20 anni o, per età inferiori ai 20 anni, residenti in Toscana fin dalla nascita;

provvedimenti organizzativi da parte degli enti preposti che snelliscano l’elefantiaca burocrazia necessaria per l’apertura delle nuove attività;

sviluppo e creazione di forme di aggregazione tra imprese Toscane, come il progetto “Vendi Toscano” (venditoscano@yahoo.it) promosso dal Movimento Autonomista Toscano ‒ conclude lo stesso».

Movimento Autonomista Toscano

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Scritto da il 4.11.2014. Registrato sotto cronaca, Foto, ultime_notizie. Puoi seguire la discussione attraverso RSS 2.0. Puoi lasciare un commento o seguire la discussione

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