EDITORIALE: VAL DI CORNIA, ECONOMIA E DIVERSIFICAZIONE

L’EDITORIALE                                   di Giuseppe Trinchini trinchini

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EDITORIALE: VAL DI CORNIA, ECONOMIA E DIVERSIFICAZIONE

Corriere Etrusco “numero 78” del 31 ottobre 2014.

In Val di Cornia, i vari comuni hanno organizzato numerose iniziative per diversificare l’offerta turistica e culturale in questo territorio. Il premio per il maggior protagonismo spetta a Campiglia, che grazie all’ottimo lavoro del comitato cittadino Venturina e dell’EVC ha presentato tra settembre e ottobre numerose iniziative tra le quali possiamo citare la “Festa dei giovani”, il “Moto raduno”, la “festa dell’uva e della vendemmia”, “Natura e Cucina”, il “festival del modellismo”, eccetera.

Suvereto non è comunque rimasto indietro, con “Il borgo dei ragazzi”, Le feste a Montioni, la festa di Halloween, la prossima “sagra del Cinghiale”, eccetera, grazie all’impegno dell’EVS, degli “Amici di Suvereto” e delle altre associazioni comunali.

San Vincenzo dal canto suo dopo la “Festa della Provenza” e il ConVIVIum, presenta la festa per i 25 anni del Corso e molte altre iniziative Culturali. Mentre Sassetta ha raccolto il successo delle sue tradizionali feste d’ottobre sempre molto frequentate.

Piombino, nonostante l’argomento principale degli ultimi anni sia sempre la crisi della siderurgia, ha comunque presentato le “Strane feste di Vignale” a Riotorto, la “Festa medioevale” in piazza Dante Alighieri e una propria “Festa d’autunno” il prossimo 1° novembre.

In un’ottica di diversificazione economica concreta del territorio, di siderurgia, economia e affari internazionali legati all’acciaio, ne dovrebbero parlare i soli addetti ai lavori, messaggio ben compreso a Campiglia e Suvereto, dove il business si muove tra feste e manifestazioni ludiche e culturali. Venturina ad esempio lancerà un “Natale con i fiocchi” ad opera dei commercianti con anche la raccolta di beneficenza al Mayer, mentre sul sito di Suvereto c’è già addirittura la locandina di “Calici di San Silvestro”.

Una ricchezza di iniziative così grande dovrebbe oggi essere coordinata maggiormente tra i vari comuni per permettere una più grande diffusione dei nostri eventi principali in tutta la Toscana, così come avviene per la festa dell’Oriente che si tiene in questi giorni a Carrara e che è stata promossa in tutto il territorio regionale.

Giuseppe Trinchini

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Scritto da il 31.10.2014. Registrato sotto Editoriali, Foto, ultime_notizie. Puoi seguire la discussione attraverso RSS 2.0. Puoi lasciare un commento o seguire la discussione

3 Commenti per “EDITORIALE: VAL DI CORNIA, ECONOMIA E DIVERSIFICAZIONE”

  1. Davide

    L’utilità di questo editoriale??

  2. Luca

    Secondo me un utilità questo editoriale la ha… se leggi tra le righe.

    1) Fa una classifica nella quale Piombino è ultima nelle attività turistico/culturali, e nella quale le poche iniziative che vi vengono svolte sono organizzate da associazioni private senza il sostegno del comune se non con il gratuito patrocinio.

    2) Fa notare che Campiglia e Suvereto hanno già avviato la promozione turistica per le festività natalizie ed il capodanno, mentre nella “capitale” della Val di Cornia non è stato fatto nulla neanche per Halloween…

    3) Ricorda che se questo territorio vuole avviare una diversificazione vera deve anche avviare un coordinamento tra i comuni (Unione, Circondario, consorzio possono chiamarlo come vogliono, ma devono farlo) che promuova le attività di area.

    Se ti pare poco è perché anche te non hai ancora superato il blocco psicologico della crisi della siderurgia… 🙂

  3. Davide

    Mah, il problema secondo me è dare troppa importanza a Piombino ed ai piombinesi… Il blocco psicologico non è dato dalla crisi della fabbrica, ma da una forma mentis basata sull’assistenzialismo. In Italia nell’ultimo anno hanno chiuso migliaia e migliaia di attività commerciali, ai proprietari è stata concessa la cassa integrazione oppure il contratto di solidarietà? Hai visto manifestazioni della CGIL in difesa di coloro che non si limitano alle 8 ore al giorno di lavoro? Una frase della Sig.ra Camusso rende benissimo l’idea:”Noi vogliamo lavoro”. Da chi???? In questo modo si reclama ciò che solo un vero imprenditore può dare, ma se tu non crei il terreno fertile affinchè l’imprenditore voglia investire di che cosa ti lamenti? Speri sempre che intervenga lo Stato a porre rimedio con il debito pubblico oppure con la tassazione.

    Per quanto riguarda la programmazione di eventi Luca hai pienamente ragione, anche qui la problematica è che ogni associazione vuole il merito oppure la paternità di un evento, senza la minima collaborazione con altri. Così non è facilissimo creare qualcosa di importante. La colpa è di tutti e di nessuno, come sempre…

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