LUCCHINI: FORNO ELETTRICO E PRERIDOTTO NEL FUTURO DI PIOMBINO?

LucchiniSi è tenuto oggi pomeriggio l’incontro con Fim, Fiom e Uilm nelle figure di Fausto Fagioli, Luciano Gabrielli e Fabrizio Toninelli e il commissario straordinario Piero Nardi, con lo scopo di fare luce sulla recente offerta pervenuta da parte di Jindal Steel. Secondo fonti sindacali questa prevede l’acquisto dei tre treni di laminazione, interesse per le aree portuali e un ipotesi sulla possibilità di effettuare un percorso verso forno elettrico e preridotto.

Offerta sotto le aspettative sembra intorno ai 30 milioni di dollari (circa 23 milioni di euro). Si attende quindi il piano industriale definitivo che dovrebbe essere presentato a dicembre e che stando alle promesse fatte a Rossi e al premier Renzi dovrebbe prevedere la ripartenza dell’area a caldo entro due anni.

Il commissario Nardi si è preso dieci giorni per valutare i passaggi dell’offerta, le cessione degli impianti, costi. Verso i primi ottobre ci dovrebbe essere il preliminare di vendita, poi per la vendita definitiva passeranno altri 90 giorni. Dal 1° febbraio quindi si dovrebbe avere la prima produzione a marchio Jindal.

Nei piani di Jindal quindi la produzione di acciaio di qualità direttamente in India, e dopo un viaggio di circa 20 giorni di navigazione, giungere al porto di Piombino.

Sempre secondo fonti sindacali i tecnici proposti hanno valutato che la qualità dell’acciaio Jindal è ottima, in quanto realizzato in un impianto appositamente per servire Piombino, che dovrebbe realizzare i blumi e le billette. Per quanto riguarda l’occupazione si parte da una base di 750 impiegati direttamente. Dopo il preliminare di vendita è previsto il confronto con i sindacati.

Giuseppe Trinchini

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Scritto da il 16.9.2014. Registrato sotto Economia, Foto, ultime_notizie. Puoi seguire la discussione attraverso RSS 2.0. Puoi lasciare un commento o seguire la discussione

4 Commenti per “LUCCHINI: FORNO ELETTRICO E PRERIDOTTO NEL FUTURO DI PIOMBINO?”

  1. lino

    Fagioli , Gabrielli e Toninelli sono ancora lì a rappresentare i lavoratori. Ma non si vergognano, non hanno un pò di pudore. Come possono i lavoratori i discorsi di gente che s’era innamorata di Kaled, quale affidabilità possono dare, quale intelligenza possono mettere in campo. Devono tornare a lavorare come il loro amico Anselmi che spera ancora di far carriera politica. In tutti questi anni non hanno cavato un ragno dal buco e tra una menzogna e l’altra hanno ridotto la città nello stato che tutti vedono. Passeremo il Natale più brutto che Piombino mai abbia avuto, neanche in tempo di guerra. Quel poveraccio di Giuliani, parla di continuità nell’innovazione. Questi o sono pazzi o sono ubriachi alla mattina alla sera. Sono forse venuti giù da Marte e per questo risultano così disorientati. Forse ci fanno. No, questi ci sono.

  2. zeno

    sig Lino non entro nel merito del giudizio che lei da su alcuni sindacalisti che lei conosce e cita nominandoli. Ciò che mi piace è che lei senza sottintendere dice che chi ha, ognuno per la sua parte, sindacati, proprietari, politici, amministratori, combinato disastri, non ha nessun diritto di restare per trovare le soluzioni valide. Questo discorso vale, secondo me, anche e sopratutto per la situazione nazionale…Oppure, me lo dica chiaramente la prego, ce l’ha soltanto con una specifica parte politica o sociale???? Sia sincero la prego…cordialmente…

  3. lino

    Sig. Zeno non ho mai creduto che la verità o il bene fosse solo da una parte mentre dall’altra albergasse la falsità o il male. Ma nella nostra povera Piombino abbiamo a che fare con personaggi il cui nome non ripeterò per rispetto a tutti coloro che giornalmente devono guadagnarsi il pane con fatica. Si dice che le idee marciano sulle gambe delle persone. Qui da noi non ci sono ne idee ne gambe ne persone. Il mio giudizio è tranchant e non ancorato ai fatti ?. Faccia un giretto in Piombino e si guardi intorno, basta poco per capire la fine che abbiamo fatto. Bisogna essere ancora benevoli con coloro che ci hanno ridotto così ? Io non lo sono. Dico soltanto che i dirigenti ( tutti ) di questa città devono andare a lavorare e non occuparsi più della cosa pubblica. Andare a lavorare non è mica una minaccia o una cattiveria, spero almeno su questo lei concorderà.
    Chiunque può far meglio perchè peggio di così non si può proprio fare.

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