PIOMBINO: NEL NOME DEL “MANCIO”, IN AIUTO DELL’AFRICA

Samuela e Daniele Mancini

Davide Mancini

Samuela e Daniele Mancini

Samuela e Daniele Mancini

Abbiamo intervistato Samuela Brunamonti, moglie di Davide Mancini, scomparso due anni fa in seguito ad un incidente stradale. Dipendente della Parchi Val di Cornia e persona molto amata in città, Davide ha lasciato una traccia di sé che cresce in alcuni progetti benefici realizzati in suo nome.

A distanza di poco più di due anni dalla scomparsa di Davide crescono le iniziative benefiche in suo ricordo, sia da parte tua che da parte dei suoi numerosi amici. Com’è nato tutto questo?
La mattina del funerale di Davide ho chiesto alle tante persone presenti che quel momento non fosse un riassunto, un’ultima pagina. Mio figlio Daniele aveva poco più di sei mesi e sentivo il bisogno di fargli trovare, da grande, una memoria viva del padre: volevo che per me e per lui potesse vincere la vita. Gli amici hanno risposto subito a questo appello ed è sembrato naturale che, all’interno della associazione “Tosangana”, nata per aiutare la Repubblica Democratica del Congo e per la cui costituzione Davide aveva firmato qualche anno prima, nascesse il “Progetto Mancio” (Davide veniva chiamato così dai suoi amici). All’inizio pensavamo all’acquisto di un’ambulanza, poi la situazione politica del Paese e le norme che regolano l’invio di mezzi in Africa sono cambiate e il progetto è diventato quello di realizzare una scuola elementare. Le fondamenta sono state completate proprio in questi giorni ed è un’emozione rendersi conto che adesso ci sono, a nome di Davide, delle pietre in Africa pensate per la vita e per la crescita delle nuove generazioni.

A che punto siete con il “Progetto Mancio”?
Abbiamo raccolto già oltre 20.000 euro e ne serviranno ancora circa 35.000. Ogni volta che abbiamo avuto la possibilità di parlare del progetto e di raccontare la spinta di vita che c’è dietro le persone sono state molto generose e, per fare un esempio, chi ha acquistato una maglietta con il logo “Tosangana” (che vuol dire “insieme” in una delle lingue della Rep. Dem. Del Congo) lo ha fatto anche per portare a giro per il mondo il suo senso di appartenenza a questa storia che ho cercato di raccontarvi. Abbiamo allestito uno stand per la vendita di gadget e prodotti artigianali in varie manifestazioni, organizzato pranzi e cene di beneficenza, creato legami con realtà a cui Davide era affezionato: il paese di Pergola, nelle Marche, dove Davide era nato, ha organizzato una maxi tombola di beneficenza; la Fraternità di Romena in Casentino ci ha permesso di raccontare questa storia in una pieve romanica colma di gente che, per qualche minuto, ha abbracciato Davide e ciò che in qualche modo continua a fare grazie ai suoi amici.

Daniele ha ricevuto un regalo speciale… è vero?
Sì, la bandiera Blu 2012, per ottenere la quale Davide aveva lavorato nel giugno 2013. È stata autografata e simbolicamente consegnata a mio figlio da parte degli operatori della Costa Est e del Consorzio Balneare. Dopo il bel discorso dell’assessore Chiarei, che ha presentato Davide come il collante di tante realtà diverse, “l’uomo sul territorio”, quella sera ho detto che le bandiere ci permettono di vedere ciò che non potremmo vedere, il vento, e quella bandiera farà un giorno vedere a Daniele non solo il lavoro di Davide, ma anche la stima e l’affetto delle tante persone con cui ha lavorato.

davide manciniLo scorso anno la Parchi Val di Cornia ha intitolato un’area del Parco di Baratti a Davide Mancini e quest’anno è stata celebrata la messa in sua memoria nella chiesa di San Cerbone. C’è qualcosa che lega Davide a questo splendido golfo?
Davide amava il paesaggio della Val di Cornia. Avevamo letto insieme un articolo in cui il padre di Gino Paoli affermava con orgoglio ad ogni nuova piazza che visitava: «Sì, ma Piazza Bovio…». Con lo stesso orgoglio Davide parlava della sua Piombino e del suo territorio. Negli ultimi mesi era anche entrato nella Pro Loco. Nell’aprile 2013 il CdA della Società Parchi, rappresentato dal presidente Luca Sbrilli, ha titolato il “Centro di archeologia sperimentale Davide Mancini”. Se vi capiterà di visitare questo Centro, nel parco di Baratti, potrete rendervi conto che talvolta ci sono dei luoghi che magicamente sanno riassumere le nostre vite, le nostre passioni. Hai fatto riferimento a una messa: tante sono state le celebrazioni in suo nome. Si è trattato di momenti forti, in cui anche coloro che sono lontani dalla Chiesa hanno potuto vivere, in parte, la speranza vera.

Quali saranno le prossime iniziative in ricordo di Davide?
Io e i genitori di Davide vorremmo regalare qualcosa a chi può portare con sé i suoi sogni. Stiamo organizzando un “Premio Davide Mancini” per gli studenti che visiteranno il sistema dei Parchi. Ma questo ve lo racconterò la prossima volta! Lasciami aggiungere un sentito grazie a tutti coloro che ogni giorno mi aiutano in questi percorsi e al Corriere Etrusco con tutti i suoi lettori che mi ha dato l’opportunità di raccontarmi.

Giuseppe Trinchini

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Scritto da il 5.9.2014. Registrato sotto cultura, Foto, ultime_notizie. Puoi seguire la discussione attraverso RSS 2.0. Puoi lasciare un commento o seguire la discussione

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