CAMPIGLIA: BOTTA E RISPOSTA SULLE DIMISSIONI DEI CONSIGLIERI

campiglia_marittima1Campiglia M.ma (LI) – Continua il botta e riposta tra la lista civica Comune dei Cittadini e il coordinamento comunale PD. Dopo l’accusa del mancato rispetto della volontà degli elettori da parte di CdC a causa della nomina ad assessori di Albertia Ticciati e e Viola Ferroni che le ha portate a dimettersi da consiglieri, il PD risponde citando una dimissione interna alla lista CdC, la quale replica evidenziandone la diversità. Riceviamo e pubblichiamo integralmente i due interventi, mentre a fine articolo potrete leggere il ptimo comunicato di CdC da cui è nata la discussione.

«Il Comune dei Cittadini parte in quarta all’attacco del Pd, ma senza prima riflettere. Daniele Scafaro argomenta strumentalmente facendosi domande e dandosi risposte sulle dimissioni da consiglieri comunali di Alberta Ticciati e Viola Ferroni chiamate dal sindaco a far parte della giunta, ma omette di ricordare che nel 2010 il consigliere del Comune dei Cittadini Ado  Grilli lasciò i banchi del consiglio comunale adducendo proprio la motivazione di voler lasciare spazio ai giovani, nel caso specifico fu Giacomo Spinelli a prenderne il posto, un candidato sicuramente giovane e senza dubbio preparato al ruolo, ma certo molto meno conosciuto di Grilli il cui impegno nella politica locale è di svariati decenni. La realtà è che quando mancano gli argomenti ci si attacca a tutto e il Comune  dei Cittadini alla sua seconda sconfitta, con una percentuale di voti che è scesa di qualche punto, attacca il Pd che invece governa in coalizione saldamente con la maggioranza assoluta  come primo partito. Se gli intenti sono davvero quelli di fare il bene dei cittadini consigliamo a Scafaro di confrontarsi sui problemi concreti del comune e della Val di Cornia, è senz’altro più utile».

Coordinamento comunale PD Campiglia Marittima

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Ecco la risposta di Comune dei Cittadini.

«Il PD si affretta a replicare alle nostre osservazioni in merito alle dimissioni dei consiglieri democratici Ticciati e Ferroni ma lo fa usando un’argomentazione  del tutto impropria. L’episodio che citano riguarda le dimissioni del consigliere Ado Grilli, eletto nel 2009 nelle fila del Comune dei Cittadini, al quale subentrò un anno dopo il giovane Giacomo Spinelli. Le motivazioni che rendono estremamente distanti i due episodi  sono molteplici e riguardano sia la sostanza che il metodo. Innanzitutto Grilli si dimise per favorire l’avvicendamento di un giovane all’interno del Consiglio e non per assumere il ruolo di assessore all’interno della Giunta. Inoltre si dimise dando precisa motivazione al consiglio e ai cittadini in un’assemblea pubblica (cosa che non è  avvenuta in questo caso), di una scelta condivisa già all’inizio della campagna elettorale con i cittadini, cioè quella di formare  un gruppo di giovani che potesse essere in futuro classe dirigente con sani principi democratici.

I consiglieri PD Alberta Ticciati e Viola Ferroni si dimettono invece al primo consiglio comunale senza darne alcuna motivazione ai propri elettori e al Consiglio, per assumere un ruolo nettamente diverso da quello per cui sono state elette. Nel caso che riguarda il Comune dei CIttadini, Spinelli subentrò a Grilli nel ruolo di Consigliere per cui era stato eletto, chi conosce le norme costituzionali e dello statuto comunale sa bene che l’organo del Consiglio Comunale e della Giunta  hanno compiti e poteri ben distinti: il primo è un organo di indirizzo politico nonché di controllo dell’operato della Giunta, che invece ha poteri prettamente esecutivi. Chi ha dato le preferenze a Ticciati e Ferroni le ha elette affinché svolgessero quel preciso compito e non un altro affidatogli dal Sindaco il giorno successivo alle elezioni, bisogna avere rispetto dei ruoli e degli elettori.

Come è evidente la maggioranza in carica ha una pessima percezione del ruolo delle istituzioni e in generale uno scarso rispetto dei cittadini. Il fatto che abbiano portato ad esempio il caso Grilli ne è la  più evidente dimostrazione. I due episodi sono totalmente differenti nella forma e nella sostanza e il fatto che Campiglia Democratica non se ne sia accorta è sintomo di scarsa conoscenza delle istituzioni o, peggio ancora di mala fede.

Per quanto riguarda i temi concreti avremo modo di confrontarci, facciamo notare che prima ancora che di impegnarsi su tali temi occorrerebbe che i componenti  dell’amministrazione avessero coscienza  del ruolo che ricoprono e delle regole democratiche».

Comune dei Cittadini

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«Per i partiti gli elettori non contano nulla ‒ inizia CDC ‒. Dopo la performance della lista civica di centro destra che diventa Forza Italia all’insediamento del Consiglio (in barba alla volontà degli elettori), anche il PD compie il suo gesto di arroganza politica.

Due dirigenti del PD locale (Alberta Ticciati, segretaria del circolo di Venturina, e Viola Ferroni, segretaria del circolo di Campiglia) si sono dimesse nella prima seduta perché hanno assunto l’incarico di assessore ‒ continua la lista civica ‒. L’incompatibilità tra le cariche di consigliere e assessore è chiaramente sancita dal brutto Statuto che la maggioranza ha approvato nelle precedenti legislature. Dunque sapevano benissimo che, in caso di nomina ad assessore, si sarebbero dovute dimettere. Naturalmente diranno che quando hanno compilato la lista non era stato ancora deciso nulla  e che solo dopo il voto il Sindaco ha deciso d’impegnarle nella giunta. I cittadini ci devono solo credere. Noi non ci crediamo.

Se ‒ prosegue CDC ‒il giudizio del Sindaco sulle competenze delle due giovani dirigenti di partito è quello che ha espresso sulla stampa, è lecito ritenere che non se lo è formato tra il 25 maggio e il 10 giugno. Avrebbe dovuto chiedere loro di astenersi dall’entrare in lista per poter poi assumere incarichi di Giunta. Ma non funzionano così le logiche del PD. Si mettono in lista nomi per prendere le preferenze dei cittadini e poi si fanno dimettere. È così che al posto di Ferroni e Ticciati (rispettivamente 201 e 157 preferenze, la prima e la terza) subentrano in Consiglio Lelli e Bimbi (rispettivamente 85 e 83 preferenze). “Passata la festa gabbato lo santo”, tanto gli elettori potranno esprimersi su ciò fra 5 anni.

Dal 2004 al 2014 la maggioranza a guida PD è passata da 5.798 voti (72,3%)  a 3.5444 (50,6%), perdendo in 10 anni qualcosa come 2204 voti, pari al 38% dei propri elettori. Oggi il PD, da solo, nonostante l’effetto Renzi, non ha più la maggioranza assoluta. L’intera coalizione composta da PD, PSI, Italia dei Valori e Comunisti Italiani raggiunge il 50,6% dei voti validi e si salva ormai per una manciata di voti. Tutto questo dovrebbe far riflettere e invece la coalizione a guida PD persegue imperterrita nel gestire le istituzioni come se fossero una succursale di partito.  Forse è per questo ‒ conclude la lista ‒ che tanti cittadini ci hanno chiesto di esserci ancora per i prossimi cinque anni».

Comune dei Cittadini

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Scritto da il 16.6.2014. Registrato sotto Foto, politica, ultime_notizie. Puoi seguire la discussione attraverso RSS 2.0. Puoi lasciare un commento o seguire la discussione

1 Commento per “CAMPIGLIA: BOTTA E RISPOSTA SULLE DIMISSIONI DEI CONSIGLIERI”

  1. alessandro

    dicano piuttosto che la Ticciati è moglie del segretario di federazione del PD…

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