COSTA «PIOMBINO NON IDONEA», ROSSI «PARTITA ANCORA APERTA»

Il relitto della Concordia conteso dalle due città

Il relitto della Concordia conteso dalle due città

Sarà la conferenza dei servizi, il 16 giugno, a pronunciare il verdetto finale sul porto che demolirà la Costa Concordia. Sul tavolo dei membri della conferenza ci sarà una sola proposta, quella di Genova, scelta dagli armatori della Carnival, proprietari della Costa Crociere. L’offerta è stata scelta per una serie di motivi (conoscenze, professionalità, autorizzazioni, certificazioni, spazi a terra e in acqua) ed è stata preferita a quella del porto turco. Ora toccherà al governo pronunciarsi in via definitiva prima di dare il via ufficiale alle operazioni fissato per la seconda metà di luglio. Confermato infatti il rigalleggiamento per il 20 del mese.

Nel viaggio verso Genova, la Concordia passerà a 10 km da Giannutri, a 25 dalla Corsica e a 10 da Capraia: lo prevede il “Progetto di trasferimento e smaltimento” presentato da Costa, che dovrà ora trovare l’approvazione del governo. Nello scelta del percorso, per un totale di 200miglia, si è tenuto conto di una “rotta che abbia il minor impatto in termini di interferenza con il traffico marino e le aree marine protette”. Il trasferimento non inizierà dice, Costa, se ci sarà vento superiore a 15 nodi e onde superiori ai 2 metri.

Il porto di Piombino, spiega Costa nelle considerazioni che accompagnano il Progetto di trasferimento e smaltimento in possesso dell’Ansa, “non è dotato di un cantiere di demolizione. Infatti richiede l’esecuzione di opere significative di ingegneria civile, incluso il dragaggio di un canale a -20 metri e la costruzione di una diga di circa un km di lunghezza”.
La prima fase dei lavori, “necessari per ricevere il relitto, secondo quanto dichiarato dalla stessa parte proponente, non sarà completata prima della fine di settembre 2014 e, pertanto, è da escludersi che il relitto possa essere portato a Piombino”.

Inoltre, scrive ancora Costa, “sempre secondo quanto rappresentato dalla parte proponente, le opere necessarie per la realizzazione del cantiere di demolizione richiederanno un ulteriore periodo di tempo tale per cui la demolizione non potrà iniziare prima della fine del 2014”. Proprio il fatto che non vi sia un cantiere, è una questione “rilevantissima” ai fini della valutazione finale, perchè Piombino “non è stata in grado di dimostrare il possesso di alcuna certificazione relativa al cantiere nè di poter garantire che una volta realizzato questo soddisferà i requisiti necessari”. Ed infine la proposta di Piombino, conclude Costa, era “meno vantaggiosa sotto il profilo economico” di quella presentata da Genova.

Intanto il presidente della regione Toscana Enrico Rossi è intervenuto a Piombino venerdì 6 giugno presso il cantiere della nuova diga che potrebbe accogliere la Concordia.

Prima si è fatto fotografare insieme agli operai della Lucchini e al nuovo sindaco di Piombino Massimo Giuliani, mentre reggeva uno striscione con su scritto “A tutela dell’ambiente e del lavoro, Concordia a Piombino”, poi ha detto che considera la partita di chi smaltirà il relitto ancora aperta. Il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi ha partecipato alla manifestazione indetta dai sindacati per chiedere lavoro e che la Concordia sia smaltita nel porto toscano dove senza sosta si lavora per allestire la nuova banchina capace di accogliere grandi navi e per portare i fondali a 20 metri di profondità.

“Per il momento siamo di fronte – ha precisato il presidente Rossi – alla proposta di un privato, la Costa, che ha indicato Genova per lo smaltimento della nave. Questa ipotesi dovrà essere valutata nella riunione in programma lunedì 9 giugno e poi nella successiva conferenza dei servizi. Il Governo dovrà dire la sua considerando che trasportare quel relitto, con il suo carico inquinante per un solo giorno verso Piombino è meno rischioso che farlo navigare per cinque giorni passando davanti all’Elba, a Capraia, alla Corsica, in pieno santuario dei cetacei. Credo che se Piombino sarà pronto sia giusto che sia portata qui”.

Rossi ha aggiunto che se la tragedia fosse avvenuta davanti a Genova lui mai avrebbe proposto Piombino. “Faccio un appello al Governo – ha concluso il presidente – a nome dei duemila operai piombinesi in cassa integrazione e chiedo che si faccia attenzione anche a questo aspetto di estremo rilievo sociale. In ogni caso, Concordia o no, abbiamo già i permessi per realizzare qui il Polo della rottamazione e i lavori che stiamo facendo sono fondamentali per il rilancio di Piombino e per realizzare qui un polo della rottamazione”.

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Porto di Piombino: i lavori procedono

Piombino (Li) – Ad oggi sono 700 i metri lineari di scogliera ad argine del molo nord già realizzati e 240 quelli dell’argine sud. Sono pressoché ultimate anche le operazioni preliminari al dragaggio, a partire dalla bonifica degli ordigni bellici che ha visto impegnato il Servizio artificieri della Marina Militare e dalle attività di monitoraggio e salvaguardia per la tutela degli ecosistemi marini.

Il punto sui lavori di potenziamento del porto di Piombino è stato fatto nel corso del sopralluogo ai cantieri che il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi – in città per partecipare alla manifestazione indetta dai sindacati per il lavoro e per chiedere che sia Piombino a demolire la Concordia – ha effettuato nel pomeriggio di oggi.

L’inizio delle operazioni di dragaggio è previsto per il 10 luglio prossimo, quando entrerà in funzione una prima draga che a ferragosto sarà affiancata da una seconda. Il ciclo lavorativo prevede attività 24 ore su 24, tanto che il termine dei lavori di abbassamento del fondale è previsto entro settembre.

E intanto è arrivata la prima nave che ha trasportato i materiali occorrenti alla realizzazione della banchina. Si tratta di 111 tubi di 38 metri e del peso di 56 tonnellate ciascuno. Anche le 220 palancole d’acciaio che dovranno sostenere il terreno sono già a disposizione nell’area di cantiere.

Per l’intervento sullo scalo piombinese sono disponibili 102 milioni di euro (scesi a 82 con il ribasso d’asta). I lavori sono realizzati dall’associazione temporanea di imprese che fa capo alla CMC Ravenna/Sales. Il programma prevede di costruire un molo foraneo sottoflutto di 1 chilometro e 200 metri, una banchina da 350 per 50 metri, un piazzale operativo da 80.000 metri quadrati, oltre al dragaggio del canale di accesso per portarlo a meno 20 metri grazie alla rimozione di quasi 3 milioni di metri cubi di sabbia, sedimenti marini e materiali. Già proposto anche l’utilizzo dei circa 20 milioni di euro del ribasso d’asta: 13 serviranno per la realizzazione della strada di accesso e 7 per il prolungamento del molo foraneo.

Il cronoprogramma prevede che, dopo la definitiva predisposizione della banchina e dei fondali per accogliere le grandi navi, i lavori per la complessiva realizzazione dell’ampliamento del porto di Piombino proseguano per altri sei mesi circa con le opere di rifinitura, consolidamento e pavimentazione del piazzale, oltre alla realizzazione del muro paraonde.

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Scritto da il 8.6.2014. Registrato sotto Economia, Foto, ultime_notizie. Puoi seguire la discussione attraverso RSS 2.0. Puoi lasciare un commento o seguire la discussione

2 Commenti per “COSTA «PIOMBINO NON IDONEA», ROSSI «PARTITA ANCORA APERTA»”

  1. lino

    ” Non ci faremo scippare la Concordia” questa è una delle tante frasi celebri di quel vanaglorioso del presidente Rossi. Fa in paio con l’affermazione che fece in occasione del buco spaventoso nell’ASL di Massa, allora disse che era stato lui ad andare a denunciare i fatto al magistrato. ma come mancavano 450 milioni di euro e lui, deputato al controllo, denunciò il fatto solo quando era tutto uscito sulla stampa. Bravo, bravino davvero.
    Ora dice a beneficio di noi piombinesi babbei che non si farà scippare la Concordia. Ma che ragionamento istituzionale è questo, come può un presidente di regione affermare queste cose. Vuole erigere un cordone di barche intorno alla nave. Ma questo no sa più quel che dice, è completamente disorientato nel tempo e nello spazio, ma fatelo sparire dalla circolazione.
    L’unica speranza è che Renzi si ricordi quel che diceva lui fino a poco prima delle primarie questo campione di Pontedera.
    Che torni a casa come ha già fatto il Napoleone di Piombino, e che non se ne parli più.

  2. Luca

    Vergogna, vergogna, solo ed esclusivamente vergogna… hanno mentito ai piombinesi con 1000 balle… che si stanno sgonfiando una dopo l’altra lasciando 2000 persone a casa…. Voglio vedere ora dove effettueranno lo smantellamento delle navi militari… l’altoforno è ormai spento… l’arabo sembra sia stazto arrestato di nuovo, la SS398 è ormai una chimera marchiata SAT… la città è in una crisi profondissima e nessuno, se non chi la sta subendo batte un colpo… come se non esistesse.

    Auguro a questa gente il peggio, anzi gli auguro che passino quello che stanno facendo passare ai piombinesi che lavorano. Perché a quelli in cassa o in solidarietà o ai mantenuti di fatto non glie ne frega niente…

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