MARTIN SCHULZ: «PUNTIAMO SULL’ACCIAIO ECO-SOSTENIBILE»

shulz2Piombino (LI) – Martin Schulz, socialdemocratico tedesco, parlamentare europeo e candidato alla presidenza della Commissione Europea, ha effettuato oggi l’unica tappa toscana a Piombino per affrontare con operai, cittadini e Partito Democratico la questione Lucchini.

Fra le vergelle di un capannone dello stabilimento si sono passati la parola in molti prima di cederla all’ospite d’onore. Il messaggio degli interventi introduttivi appare chiaro: riaccendere l’altoforno. Valerio Fabiani, segretario Pd, chiarisce che il partito è là per «confrontarsi con i lavoratori di questo territorio, non per fare un monologo come hanno fatto altri», anticipando la prima delle molte stoccate verso il Movimento 5 Stelle.

Massimo Giuliani, candidato sindaco e assessore dell’attuale giunta Anselmi, ripercorre il passato individuando in Piombino il figlio primogenito di un’Europa pioniera industriale e dichiara che il territorio sta reagendo: le intenzioni sono quelle di passare da un impianto siderurgico obsoleto a uno eco-sostenibile, per «far tornare l’acciaio liquido a scorrere in questa città». Quello dell’acciaio eco-sostenibile, tema ripreso e invocato a gran voce nel corso della mattinata, sembra la soluzione a questa crisi le cui radici vanno cercate indietro nel tempo. Non è solo il governo, con il suo accordo di programma, che deve aiutare la fabbrica: Diego Nocenti, presidente della CNA provinciale, precisa che come la Germania ha usufruito di fondi europei per la Ruhr e i siti non produttivi, così quelle risorse servono a Piombino, e in tempi celeri, per ripartire con l’acciaio.

Il presidente della regione Enrico Rossi ribadisce: «non ci siamo adagiati all’idea di rinunciare all’industria», che va invece rilanciata nel corso di una battaglia che fa sentire tutti europei e moderni. La tecnologia va riconvertita e resa appetibile per qualche privato disposto a investire su Piombino, così da realizzare il «sogno di ritornare a fondere l’acciaio».

Infine il microfono è di Schulz, venuto qui per «ascoltare e capire» e non per «capitalizzare sulla rabbia di chi rischia di perdere il lavoro». La crisi siderurgica è europea, perciò si sconfigge facendo squadra; le imprese europee competono con altre aziende nel mondo in cui i diritti dell’uomo non vengono rispettati, dunque risulta chiaro che non è possibile produrre a costi più bassi di loro. «Dal 2011 la Cina è la prima potenza industriale, seguita da India e Brasile, paesi in cui tutto costa meno facendo così aumentare la pressione sulla nostra produttività». Schulz evidenzia che unendo le forze dei nostri 28 stati otterremmo il mercato più grande del mondo e con questo la forza per negoziare internazionalmente.

La risposta alla crisi per il politico tedesco consiste nella re-industrializzazione sostenibile dell’Europa tramite l’aumento di investimenti, nell’innovazione tecnologica, nell’applicazione flessibile e intelligente delle regole di concorrenza e in una politica energetica comune. Il parlamentare europeo asserisce che: «dobbiamo incidere sui costi dell’energia per diventare più competitivi» dato che gli Stati Uniti pagano l’energia la metà rispetto all’Europa. Il futuro della città è legato anche allo smaltimento delle navi militari o civili moderne, per il quale vanno assicurati investimenti mirati. Schulz riafferma l’importanza di lavorare insieme, di creare una sinergia fra i paesi europei che aiuti l’industria, definita la spina dorsale dell’economia, ad essere rilanciata, ed «è per questo che lavorerò nei prossimi cinque anni come presidente della commissione europea» conclude.

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Scritto da il 9.5.2014. Registrato sotto Economia, Foto, ultime_notizie, video. Puoi seguire la discussione attraverso RSS 2.0. Puoi lasciare un commento o seguire la discussione

2 Commenti per “MARTIN SCHULZ: «PUNTIAMO SULL’ACCIAIO ECO-SOSTENIBILE»”

  1. lino

    Rossi dice che la tecnologia va riconvertita e resa appetibile per far sì che qualche privato possa investire su Piombino.
    Questo vuol dire che lo Stato riconverte ed il privato a quel punto interviene ?
    Bravino Rossi, forse pensa ad una nuova” Società dell’Acciaio” simile al modello delle Società della Salute miseramente fallite in Toscana. A Livorno Cosimi ne ha decretato lo scioglimento in questi giorni. O pensa forse ad un commissario dell’acciaio simile al commissario inviato a Massa per il buco di 400 milioni di euro prodotto e che nessuno conosceva.
    Poi parlano di acciaio eco-compatibile, Cosa vuol dire ? E’ uno slogan per la campagna elettorale ? E perché non aggiungere bio-degradabile o bio-insuperabile, tant’è se facciamo a chi la spara più grossa.
    L’arabo con la lampada di Aladino che fine ha fatto ?
    Anselmi e Rossi l’hanno già dimenticato ?
    Eppure sono stati loro a presentarlo e sostenerlo insieme a quei mammalucchi dei sindacati e sono stati loro ad indurre il commissario Nardi a rallentare la procedura di vendita facendo scappare dalla gara industriali veri dicendo o come l’arabo o niente. Ecco ora rimane niente e questi chiamano un candidato tedesco alle europee per far dire agli operai, ormai in uno stato di paura e confusione terribile, che si impegnerà per far ricolare l’acciaio a Piombino.
    Grillo sarà quello che sarà ma ha ragione nel dire che questi sono come una malattia, una malattia seria.
    Non hanno nulla nel capo ma trattano le persone, in questo caso gli operai della Lucchini, come il pescatore tratta i pesci. Quest’ultimo prende la rete e circonda le prede fino a farli imbrigliare tra le maglie, i nostri politici spingono la gente dentro un capannone bardato a festa e la bombardano di puttanate fino a che questi completamente rimbambiti cadono sotto i dominio del loro desiderio di potere.
    E come il pescatore con i pesci così loro con la città, ci faranno morire boccheggiando.

  2. Astuto Cacciatore

    Qui, con questa faccenda propagandistica elettorale dell’intervento di Schultz, si vorrebbe far credere che lo stato debba apparecchiare una bella riconversione e risanamento ambientale per poi regalare tutto a qualche privato.
    Il ritorno dell’IRI ?
    Sogni, sogni, sogni. Purtroppo il tempo degli stipendifici è finito.

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