VAL DI CORNIA: COMUNICATO CONGIUNTO DELLE LISTE CIVICHE SU LUCCHINI

Un momento di un assemblea Lucchini

Un momento di un assemblea Lucchini

Riceviamo e Pubblichiamo integralmente.

«Riteniamo oltremodo doveroso – inizia il comunicato congiunto di Assemblea popolare di Suvereto, Assemblea Sanvincenzina e Comune dei cittadini – di esprimere la nostra posizione riguardo alla chiusura dello stabilimento siderurgico di Piombino e le conseguenze disastrose che investirebbero tutto il nostro territorio . Siamo umanamente vicini ai lavoratori della Lucchini e dell’indotto, non riteniamo comprensibile a livello umano, sociale e anche imprenditoriale come si possa permettere la chiusura del polo siderurgico

Nella produzione complessiva dello stabilimento, eccellono per tradizione e qualità assoluta le rotaie di 108 metri , prime al mondo a livello qualitativo, vengono prodotte in due soli stabilimenti in tutto il globo e sono un’ eccellenza italiana. Vogliamo capire come sia stato possibile perdere il controllo di un’azienda che ha una produzione così esclusiva e di qualità, un’azienda dove opera personale specializzato e valido, lasciando in balia della speculazione e della mala gestione un bene nazionale che deve e può continuare a dare lavoro migliaia persone.

Ha ragione chi dice che la politica non ha fatto abbastanza per garantire un futuro a Piombino e ad un’area ben più ampia dell’intera Val di Cornia, perché sono state privilegiate scelte di comodo, senza incentivare la crescita di altri settori produttivi che avrebbero potuto creare lavoro, senza investire sul rilancio e l’ innovazione del settore siderurgico. Noi siamo aperti e disponibili ad intervenire a tutte le iniziative atte a garantire la massima visibilità a livello nazionale sulla crisi Lucchini, dichiarandoci pronti ad agire a fianco dei lavoratori per proteggere i loro diritti.

Il Governo s’è impegnato con 110 milioni di euro per dei lavori al porto che probabilmente non porteranno a nulla ma che, se anche dovessero servire, avrebbero una ricaduta infinitamente minore e meno duratura in termini economici rispetto al mantenimento dell’attività siderurgica. Stiamo parlando di una vera emergenza nazionale, di una crisi capace di mettere in ginocchio un territorio vasto quanto una provincia. Il Governo inizi al più presto le pratiche di bonifica dell’area garantendo un periodo di transizioni che possa risollevare lo stabilimento. Frattanto fino a quando la situazione del polo siderurgico e della Val di Cornia non sarà stabile chiediamo al Ministero dell’Economia e delle Finanze di iscrivere la nostra zona nel circuito delle aree depresse, rilanciando le nostre imprese e impegnandosi nel rilancio economico della siderurgia, garantendo un futuro all’azienda e permettendo alle imprese alternative presenti sul territorio di crescere per creare un tessuto economico stabile che in futuro possa garantire la sopravvivenza dell economia e resistere ai momenti critici.

In conclusione, dopo che è stata demolita ogni residua traccia di sovracomunalità, riteniamo opportuno rilanciare una vera collaborazione tra i Comuni per far crescere nel territorio altre attività in grado di offrire nuove opportunità di lavoro che la siderurgia da sola non potrà più garantire».

Assemblea popolare di Suvereto, Assemblea Sanvincenzina e Comune dei cittadini

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Scritto da il 24.4.2014. Registrato sotto Foto, politica, ultime_notizie. Puoi seguire la discussione attraverso RSS 2.0. Puoi lasciare un commento o seguire la discussione

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    Nonostante l'addendum all'accordo di programma, senza il quale Rebrab sarebbe diventato Padrone a tutti gli effetti dello stabilimento, tale data viene comunque considerata dalla nostra testata come quella di inizio della crisi economica reale di Piombino. Da allora sono passati solo
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