LUCCHINI: LA VERITA’ SULLE OFFERTE IL 25 MARZO?

lucchini-sciopero-2013Piombino (LI) – Anche se ad oggi non si hanno notizie certe sul fronte Lucchini, i sindacati hanno fatto uscire un comunicato che indica che Smc, unica ad aver presentato una proposta di mantenimento del ciclo integrale, sta effettuando una ricapitalizzazione di 2 miliardi di dollari e per questo gli arabi vorrebbero ancora 15-20 giorni per la ricapitalizzazione. La decisione é nelle mani del governo, che al più tardi nell’incontro del 25 marzo prossimo con i sindacati comunicherà le sue decisioni sul futuro dello stabilimento piombinese.

”Riteniamo che tutte le offerte abbiano le condizioni per passare alla fase successiva dell’offerta vincolante”. Si conclude cosi’ il documento approvato dal consiglio di fabbrica di stamani a Piombino  in Lucchini, a firma di Rsu e i sindacati Fim, Fiom e Uilm, dopo che ieri sono scaduti i termini per i soggetti che dovevano completare la documentazione richiesta a seguito della presentazione delle offerte non vincolanti per l’acquisizione dello stabilimento.

I sindacati hanno ribadito la richiesta del mantenimento degli impegni presi su altoforno e materie prime, auspicando che si facciano tutte le verifiche necessarie e sottolineando che la societa’ Smc, unica ad aver presentato una proposta di mantenimento del ciclo integrale, sta effettuando una ricapitalizzazione di 2 miliardi di dollari.

”Ad oggi non abbiamo notizie in merito – si legge nel documento sottoscritto dai sindacati – e probabilmente le avremo martedi’ 25 marzo in occasione dell’incontro tra sindacati e ministero. Sappiamo pero’ che Smc ha intenzioni irrevocabili di acquisire la Lucchini mantenendo e e sviluppando l’intero ciclo produttivo, garantendo l’occupazione come stabilito dal bando. Tutto cio’ e’ dato dal fatto che, per questo motivo, stanno ricapitalizzando con 2 miliardi di dollari. Quindi crediamo importante che siano fatte tutte le verifiche, fino in fondo senza nessun dubbio, cosa prevista dai poteri del commissario previa autorizzazione del ministero e sentito il comitato di sorveglianza”.

”Niente puo’ essere lasciato a non verifiche certe – conclude la nota – perche’ oltre alla fase che interessa tutti i creditori, si potrebbe aprire una fase di siderurgia completamente nuova. Oltre a seguire costantemente la vertenza chiederemo il rispetto degli impegni presi a partire dal mantenimento in marcia dell’altoforno, all’acquisto delle materie prime ed arrivare all’accordo di programma”.

Proprio su quest’ultimo punto, cioe’ sull’accordo di programma, Vincenzo Renda segretario provinciale della Uilm chiarisce: ”C’e’ anche a breve da realizzare l’accordo di programma, per noi importantissimo, nel quale si delinea un futuro certo ed eco-compatibile per la siderurgia piombinese. Un accordo che deve essere a prescindere realizzato con l’altoforno in marcia”.

Un altoforno però che costa ogni mese circa 20 milioni di euro per la fornitura di minerale e che di conseguenza, in mancanza del contributo da parte di Smc, sta causando gravi ritardi nei pagamenti dell’indotto. Il commissario Nardi e il viceministro De Vincenti saranno disposti a dilatare ancora i termini della gara? Siamo quindi tutti in attesa di un comunicato ufficiale da parte del governo.

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Scritto da il 20.3.2014. Registrato sotto Economia, Foto, ultime_notizie. Puoi seguire la discussione attraverso RSS 2.0. Puoi lasciare un commento o seguire la discussione

9 Commenti per “LUCCHINI: LA VERITA’ SULLE OFFERTE IL 25 MARZO?”

  1. lino

    Non vorrei essere nei panni di Anselmi, di Rossi, di Manciulli, di Velo e dei sindacati se alla fine di questa manfrina gli arabi si mostrassero un bidone stratosferico.
    E poi siamo sicuri che gli altri stiano zitti e buoni di fronte ad una trattativa che da pubblica si sta trasformando in privata ?
    Ma la procedura di gara è stata rispettata ?
    Staremo a vedere ma la sensazione è che la città in questo momento sia governata da una banda di avventurieri che raccontano un sacco di panzane e sperano di rimandare il tutto al dopo elezioni.
    Qualcuno afferma che lui ci mette la faccia. Sarebbe stato più utile avesse messo il cervello. Purtroppo un babbeo rimarrà sempre un babbeo, questo è pacifico.

  2. Astuto Cacciatore

    Ammesso sia vera la faccenda della ricapitalizzazione, se ne deduce che in un primo momento gli arabi avrebbero fatto un “bluff”, (un’offerta allo scoperto), sperando che gli altri giocatori non andassero a “vedere” e questo ci lascia molti dubbi sulla loro serietà. Ma ricordiamoci che le banche e le società finanziarie che farebbero questa ricapitalizzazione vorranno avere carta bianca, cioè saranno pronti a ritirare i loro capitali se gli affari non andassero per il verso giusto (difficoltà nella produzione e commercializzazione). I magnati filantropi non sono mai scesi a Piombino.

  3. Claudio

    L’Europa soffre un eccesso di capacita’ produttiva, in Italia l’energia costa il 20% in piu’ che in Francia, il porto di Piombino puo’ ricevere solo navi Panamax (70kton), i russi di Severstal se ne sono scappati disperati…

  4. Roberta Barsotti

    Non vorrei essere nei panni del signor Lino e Company, se alla fine della “Lucchini story” gli arabi si dimostrassero semplicemente degli imprenditori.
    Mah!
    R.

  5. Paolo

    Certo che sono imprenditori, ma nel campo della truffa e della produzione e spaccio di metanfetamine, come risulta dall’articolo de “Il sole 24 Ore” di stamani. Il pluripregiudicato Al Habahbeh sembra un esperto di questi settori finanziari, in netta crescita negli ultimi anni.

  6. r.pesucci

    Vedremo, vedremo…..ora è il momento dei gufi, stiamo tranzolli

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    Nonostante l'addendum all'accordo di programma, senza il quale Rebrab sarebbe diventato Padrone a tutti gli effetti dello stabilimento, tale data viene comunque considerata dalla nostra testata come quella di inizio della crisi economica reale di Piombino. Da allora sono passati solo
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