AUTOSTRADA TIRRENICA: AL MINISTERO UN’INTERROGAZIONE DI SEL

Il

Il senatore Massimo Cervellini

Il senatore Massimo Cervellini, vicepresidente della Commissione Lavori pubblici, ha presentato un’interrogazione ai ministri delle Infrastrutture e dell’Ambiente per far luce sulla vicenda dell’Autostrada A12 Rosignano-Civitavecchi, il cui testo integrale può essere letto alla fine dell’articolo.

Così viene descritta l’attuale situazione della realizzazione dell’autostrada tirrenica.

«Una vicenda iniziata a luglio 2011, quando SAT, la società responsabile della realizzazione dell’opera, ha presentato il Progetto definitivo, totalmente difforme da quello preliminare, che ha suscitato la dura opposizione delle istituzioni locali e dei rappresentanti delle realtà economico-sociali, preoccupati dell’impatto devastante sul territorio grossetano, anche in termini di sicurezza stradale: per cui, dopo l’approvazione del Progetto da parte del CIPE, la Provincia di Grosseto ed il Comune di Orbetello nel febbraio 2013 hanno presentato ricorso al T.A.R. Ma a marzo, SAT è andata avanti, presentando due ipotesi per il lotto Fonteblanda – Ansedonia alla Regione Toscana, che ha espresso parere favorevole sul tracciato che gli enti locali hanno ritenuto il peggiore».

«Il Governo deve chiarire – dichiara il senatore Cervellini – se è ancora intenzionato a procedere, nonostante i pareri negativi degli enti locali e del territorio, in particolare delle organizzazioni di categoria degli agricoltori, delle associazioni ambientaliste e dei comitati dei cittadini, nella realizzazione dell’opera, anche in termini di valutazione di sostenibilità del piano economico-finanziario. Senza contare poi che una valutazione si rende necessaria anche sulla situazione economica di SAT: qualora la società non fosse in grado di garantire le capacità finanziarie per realizzare l’opera, il Governo ha intenzione di revocarle la concessione?

La difformità tra il Progetto preliminare ed il definitivo travisa poi i principi cardine della normativa sulle infrastrutture strategiche, là dove non tiene conto del parere degli enti locali interessati. A questo si aggiunga che il Progetto, oltre a determinare in tutto il territorio provinciale gravi problemi urbanistico-territoriali, economico-sociali e paesistico-ambientali, prevede l’obbligo del pedaggio per l’intero tracciato, in carenza di una adeguata viabilità alternativa. Di fatto si vuole trasformare il percorso già esistente, fruito gratuitamente dall’intera collettività, con una infrastruttura di concessione esclusiva, che non risolve, ma accentua le problematiche connesse alla sicurezza ed al traffico locale.

Infine – conclude il senatore – ha carattere di urgenza un piano per la messa in sicurezza di tutta l’area, che, colpita da un’alluvione nel 2012 ed interessata da consistenti variazioni del piano idrogeologico e paesaggistico, presenta forti criticità ambientali. In questo contesto l’intera opera autostradale tirrenica risulta ormai fuori dal tempo, assolutamente non più utile ai territori, né al Paese che dovrebbe muoversi su altre direttrici (ferrovia e cabotaggio costiero), probabilmente non sostenibile economicamente e sicuramente pericolosa per l’intero contesto territoriale. Vista infine la tempistica incerta nella realizzazione dell’opera, chiedo al Governo di intervenire con urgenza per il miglioramento della sicurezza della SS1 Aurelia nei tratti a maggior rischio di incidentalità, soprattutto tra Grosseto Sud e Civitavecchia».

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Ecco il testo integrale dell’interrogazione.

INTERROGAZIONE A RIPOSTA SCRITTA

AL MINISTRO PER LE INFRASTRUTTURE
AL MINISTRO DELL’AMBIENTE
Premesso che

nel luglio 2011 SAT ha presentato il Progetto Definitivo dell’Autostrada A12 Rosignano-Civitavecchia (circa 260 Km.) e lo studio di Impatto Ambientale, totalmente difforme dal Progetto Preliminare;

le istituzioni locali e le rappresentanze sociali ed economiche del territorio grossetano, in particolare durante il Consiglio Provinciale del 17 febbraio 2011, hanno espresso parere contrario a tale soluzione in quanto non garantisce il diritto alla mobilità dei cittadini ed interferisce pesantemente con le realtà economico-sociali del territorio, oltre a mettere a rischio la sicurezza stradale dell’intera viabilità locale in corrispondenza dell’Autostrada;

nonostante il parere negativo degli Enti, il 3 agosto 2012 il CIPE, con Delibera pubblicata il 27 dicembre 2012, ha approvato il Progetto Definitivo escludendo i lotti più complessi (4 e 5b per il territorio grossetano, oltre al lotto 7), procedendo con una modalità di presentazione progettuale discontinua che non ha garantito una idonea valutazione di tipo ambientale, operando una sostanziale incoerenza tra Progetto Preliminare e Definitivo, rinviando al Progetto Definitivo importanti integrazioni che non sono state sottoposte a V.I.A., quindi non rispettando il Codice degli Appalti;

nella delibera CIPE 2012 viene tra l’altro prescritto che il piano economico e finanziario relativo al Progetto Definitivo di tutti i lotti dell’autostrada A12 Rosignano-Civitavecchia, (piano mai sottoposto all’attenzione degli Enti Locali), dovrà confermare un valore netto complessivo pari a 2 miliardi di euro (1,3 miliardi già quantificati per i lotti approvati) e un valore di subentro pressoché nullo;

a seguito di tale delibera CIPE, la Provincia di Grosseto ed il comune di Orbetello nel febbraio 2013 ha presentato ricorso al T.A.R. (udienza fissata per il mese di luglio p.v.);
successivamente, nel marzo 2013, SAT ha avanzato alla Regione Toscana due ipotesi di tracciato per il lotto 5 B (Fonteblanda – Ansedonia);

La Regione Toscana (D.G.R. n.241 del 9 aprile 2013) in difformità al parere della Provincia di Grosseto ed a quello del Comune di Orbetello, ha espresso Parere Favorevole sul tracciato che gli enti locali hanno ritenuto il peggiore;
la difformità tra il Progetto Preliminare ed il Progetto Definitivo travisa i principi cardine della normativa sulle infrastrutture strategiche (art. 165 D. Lgs. 163/2006), in quanto in sede di procedimento preliminare deve svolgersi la Valutazione di Impatto Ambientale ove si raccoglie il consenso da parte delle Regioni, sentiti gli Enti Locali interessati all’opera;

la normativa impone per il Progetto Definitivo, l’attestazione di rispondenza al Progetto Preliminare e ogni scostamento non fisiologico dal Preliminare, fa sì che il Progetto risulta essere sostanzialmente nuovo, tanto da non potersi sottrarre alla ripetizione delle procedure;

rispetto al Progetto Preliminare dell’intero tracciato (approvato dal CIPE nel 2008) costituito da un unico Piano Economico-Finanziario, il Progetto Definitivo è riferito solo ad una parte dello stesso (circa la metà dell’intero tracciato) e quindi di fatto fraziona in più parti l’opera approvata con il Preliminare, violando così il Codice degli Appalti;

SAT ha inoltre operato una scelta progettuale non solo difforme, ma addirittura antitetica rispetto a quella di cui al Preliminare e pertanto avrebbe dovuto procedere ad una nuova approvazione del Progetto sulla base della normativa vigente e non eludere le finalità sulla procedura di V.I.A., che impongono una valutazione ed un’analisi sull’intervento nel suo complesso;

il CIPE nel 2012 ha inoltre dichiarato che l’approvazione definitiva (riferita solo ai lotti 2, 3, 5 A, 6 B), sostituisce ogni altra approvazione, autorizzazione, parere comunque nominato, nonostante le numerose modifiche strutturali di cui alle prescrizioni imposte (adeguamento alle norme del rischio idraulico comportanti la possibilità di individuare nuovi viadotti, piano di gestione delle terre, approfondimento delle opere di raccolta e smaltimento e dei presidi idraulici, gli attraversamenti dei SIC,SIR,ZPS, criticità archeologiche, etc.). Invece le numerose prescrizioni che rinviano la progettazione definitiva per i lotti stralciati 4 e 5B alla successiva fase del Progetto Esecutivo con nuove soluzioni localizzative e progettuali, nei fatti sta determinando una sostanziale riformulazione del tracciato e delle opere, che la normativa non ammette;

viene a mancare inoltre il rispetto del piano finanziario tra Progetto Preliminare e quello Definitivo, frazionando l’intervento anche dal punto di vista della spesa.

Considerato che:

sia nel Tronco a nord che a sud di Grosseto, SAT non prevede adeguata viabilità di servizio. Nel Tronco a nord del Capoluogo, l’assenza di varianti alla vecchia SS. 1 Aurelia, non evita l’attraversamento, con rischi per la sicurezza stradale, di numerose frazioni e della stessa città di Grosseto che vedrà convogliare al suo interno circa 5000 mezzi/giorno in aumento, né risolve il collegamento viario con i grandi ambiti strategici produttivi di Scarlino per l’area nord della provincia e di Braccagni-Madonnino per l’area centrale; non sono servite le Attività Agricole esistenti, né è presente un adeguato ed efficiente collegamento con i Porti turistici di Puntone, Punta Ala, Castiglione della Pescaia e Marina di Grosseto, senza peraltro risolvere i problemi causati dagli allagamenti del sottoferrovia in loc. La Magia oltre e i limiti strutturali del cavalcavia in Loc. San Giuseppe;

anche nel Tronco a sud di Grosseto, SAT non ha previsto adeguata viabilità complanare (laddove è in sostituzione all’attuale SS 1 Aurelia) in quanto si riduce ad una piattaforma discontinua e di soli m. 7.00, insufficiente a poterla classificare in categoria C1 (m. 9,50), quale viabilità di tipo regionale o statale, in grado di sostenere la fluidità del traffico alternativo alla A12, sia esso privato che pubblico (TPL, mezzi socio-sanitari, agricoli etc.). Peraltro le caratteristiche previste per tale complanare, non permettono adeguati collegamenti con la Rete dei Porti e con i Centri Abitati e turistici di Orbetello, Monte Argentario, Isola del Giglio ed Ansedonia per il traffico in uscita a sud e a nord di Orbetello Scalo;

il progetto SAT prevede il pagamento del pedaggio anche per i residenti determinando oltre al costo economico sulla cittadinanza locale anche un rilevante appesantimento del traffico veicolare sulla viabilità secondaria;

la Delibera CIPE 85/2012 non garantisce nei fatti nessuna esenzione del pedaggio per i residenti e per i mezzi di servizio e di soccorso, determinando forti preoccupazioni negli Enti Locali e tra i cittadini che si troveranno costretti a pagare il pedaggio su una infrastruttura pubblica, che loro stessi hanno contribuito a realizzare con il versamento delle tasse;

l’Autostrada andrebbe a toccare territori di elevatissimo pregio ambientale come ad esempio il tratto del lotto 4 (Grosseto sud – Fonteblanda), dove tra l’altro non esiste ancora alcuna progettualità, e dove insiste l’aera di Alberese, la Fattoria del Collecchio ed in generale l’intero Parco Naturale della Maremma e dove la realizzazione dell’autostrada penalizzerebbe l’ambiente e l’attività agricola e le attività connesse ed a queste integrative, oltre che le attività produttive e turistiche, e il tratto del lotto 5B (Fonteblanda-Ansedonia), e cioé un territorio di grande valore paesaggistico-ambientale e storico-culturale, che richiede una particolare tutela e salvaguardia, e che risulta inoltre fortemente interessato da insediamenti urbani, produttivi (loc. Campolungo) ed ambiti a forte valenza turistica, caratterizzati dalla presenza di località di pregio quali le Terme dell’Osa, l’area archeologica di Camporegio, la Laguna di Orbetello, i Promontori dell’Argentario, di Fonteblanda-Talamone e quello di Ansedonia, nonché le coste e i litorali di notevole attrazione come i Tomboli Osa-Albegna ed i tomboli di Giannella e Feniglia;

l’autostrada produrrebbe gravi fenomeni di inquinamento (acustico, atmosferico, luminoso, etc.) che inciderebbero negativamente sulle attività produttive, turistiche e sulla qualità della vita delle popolazioni residenti. Per non parlare dell’attraversamento dei Siti inquinati delle ex aree produttive Sitoco e Sipe Nobel, che potrebbero determinare possibili interferenze per le falde acquifere e relative terre di scavo.

Considerato inoltre che:

l’intera area a sud di Grosseto, ed in particolare il territorio del comune di Orbetello con la frazione Albinia sono stati colpiti dal grave evento alluvionale (novembre 2012) che ha provocato morti e centinaia di milioni di euro di danni ai cittadine ed imprese agricole e non del territorio; nonostante tale evento il progetto SAT non ha elaborato alcuno studio sulla componente idraulico-idrogeologica e del reticolo ad essa afferente;

l’intero Progetto SAT determina in tutto il territorio provinciale gravi problemi urbanistico-territoriali, economico-sociali e paesistico-ambientali e che con tale Progetto, che prevede l’obbligo del pedaggio per l’intero tracciato in carenza di una vera ed adeguata viabilità alternativa, difatti si vuole trasformare un percorso oggi esistente, appartenente e fruito gratuitamente dall’intera collettività, con una infrastruttura oggetto invece di esclusiva concessione SAT, che con le soluzioni progettate per la viabilità di servizio e alternativa, non risolve ma anzi accentua le problematiche connesse alla sicurezza ed al traffico locale;

l’intera opera autostradale tirrenica risulta ormai fuori dal tempo, assolutamente non più utile né ai territori che sarebbero attraversati né all’intero paese che dovrebbe muoversi su altre direttrici (ferrovia e cabotaggio costiero), un’opera probabilmente non sostenibile economicamente (visto l’abbassamento sensibile del traffico veicolare) e sicuramente pericolosa per l’intero contesto territoriale.

Si chiede di sapere se il governo

è ancora intenzionato a procedere, nonostante i pareri negativi degli enti locali e del mondo associativo, sociale ed economico espressione dei territori, in particolare delle organizzazioni di categoria degli agricoltori, delle associazioni ambientaliste e dei comitati dei cittadini, nella realizzazione di un’opera ormai inutile, anzi dannosa, e non più accettata dai territori;

è al corrente del piano economico-finanziario dell’opera compresa la sua sostenibilità nel tempo;

È al corrente della situazione economica di SAT in relazione all’impegno per la realizzazione dell’intera opera , e, qualora SAT non fosse in grado di garantire le capacità finanziarie per realizzare lo scopo sociale, se è intenzionato a revocare la concessione;

Viste tutte le problematiche e la tempistica incerta nella realizzazione dell’opera, è intenzionato ad intervenire per il miglioramento della sicurezza della SS1 Aurelia nei tratti a maggior rischio di incidentalità, soprattutto tra Grosseto Sud e Civitavecchia,

Sen. Massimo CERVELLINI

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Scritto da il 19.2.2014. Registrato sotto Foto, politica, ultime_notizie. Puoi seguire la discussione attraverso RSS 2.0. Puoi lasciare un commento o seguire la discussione

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