GIULIANI: «PRONTO A FARE IL SINDACO DI PIOMBINO»

Massimo Giuliani

Massimo Giuliani

Piombino (LI) – Si avvicinano le elezioni amministrative a Piombino e il PD ha scelto i candidati per le Primarie del 9 Marzo. Saranno la renziana Martina Pietrelli e l’attuale assessore allo sport e al bilancio Massimo Giuliani a sfidarsi per la candidatura ufficiale. Abbiamo incontrato quest’ultimo e gli abbiamo chiesto la sua visione della Piombino che sarà e i punti fondamentali del suo programma.

La sua candidatura è stata in dubbio fino all’ultimo momento. Cosa è cambiato nell’ultimo periodo per farle mutare idea?
Non è cambiato nulla, ma ho voluto e dovuto appurare e verificare le mie motivazioni e capacità, anche in rapporto a quello che pensavano altri di me sia nel nostro Partito che nella società piombinese. Nei giorni passati ho incontrato decine, centinaia di cittadini, rappresentanti della Città che lavora, del mondo associazionistico, che mi hanno esortato a fare questo passo, a incamminarmi in questa faticosa strada irta di difficoltà, ma interessante nella sfida che rappresenta. Come ho scritto nella mia presentazione “Candidarsi al ruolo di Sindaco della propria città impone di stipulare con tutti voi, sin da adesso, un patto di fiducia e rispetto reciproco. Per questo è indispensabile che sappiate che le motivazioni di questa mia scelta risiedono nella volontà di rappresentare una speranza collettiva che trascende da ogni personalismo ed ambizione individuale”.

Il gruppo dirigente del Partito si è “incartato” su vari nomi in breve tempo. Crede di ricevere un sostegno forte dal suo schieramento? Chi pensa che siano i suoi sostenitori?
Intanto vorrei rettificare il termine “incartato”. Io penso che il Partito Democratico, al quale sono orgoglioso di appartenere, si sia trovato in una situazione unica, mai occorsa nella storia di questa città, in cui le crisi economiche, finanziarie ed industriali internazionali e nazionali, si calano e si amplificano localmente in una evidente crisi del nostro settore produttivo più importante, quello siderurgico. Questa crisi, perdurante, unita anche alle altre si riverbera su altri settori e comparti del mondo del lavoro, quali quello della piccola e media impresa, dell’artigianato, del commercio e dell’agricoltura, determinando un grande stato di disagio sociale. Oltre a questo, vorrei anche far presente come la crisi della  Politica e dei suoi valori possa portare ad un rifiuto della stessa e di chi la rappresenta o la pratica. Se ne potrebbe parlare per ore; ritengo tuttavia che questi siano gli elementi determinanti di cui il Partito Democratico abbia e debba tener di conto e il percorso intrapreso è stato lungo e forse non condiviso da alcuni, ma ripeto, chi oggi può affermare di avere certamente le risposte giuste? Io credo di ricevere un forte sostegno dal PD e dai valori che ha sempre rappresentato, perché in quei valori mi sono formato e sono cresciuto, interiorizzandoli. La mia formazione di sinistra si radica oggi in una sinistra moderna, democratica, aperta ai bisogni di una società sempre più multietnica, coesa e dialogante con la gente. Mi riconosco in un Partito, quello Democratico che, non mi stancherò mai di dire, ha sempre trovato il modo di essere adeguato ai tempi, un partito moderno. Per questo penso che molti elettori del PD possano pensare a me come al Candidato per ricoprire la carica di Sindaco. Oltre agli elettori del PD, penso che i miei sostenitori possano trovarsi tra coloro che pensano che l’amministrazione Anselmi abbia fatto bene, per la città, per il suo territorio, per i cittadini che lo abitano. Anselmi le risposte spesso è dovuto andare a trovarsele con grande perseveranza, acutezza, senso politico. La mia candidatura deve, ma soprattutto vuole andare in continuità sulle molteplici strade intraprese da Anselmi. Quindi continuità, ma con tutta la creatività, l’innovazione e il senso di abnegazione che si renderanno  necessari al variare degli eventi. Infine, penso che tra i miei sostenitori potrebbero esserci sicuramente quei cittadini nella cui vita e nella propria scala dei valori mettono in cima, l’onestà, la chiarezza, la competenza e anche la fiducia che possono dare ad una persona ed alla sua leadership. Una leadership che si esprimerà non come un ruolo che si sostituisce a tutto e tutti, ma come capacità di saper accendere le energie positive in chi mi sosterrà, in chi governerà insieme a me e in tutti i cittadini. Non potrebbe essere altrimenti per chi come me è abituato ad un lavoro di squadra volto a valorizzare le qualità di ognuno.

Quali sono le sue proposte per il futuro di Piombino? Se vincerà le primarie e poi le elezioni quali saranno i punti cardine del suo programma?
Le proposte per Piombino sono contenute in un programma generale, ma non generico, in un programma semplice ma speciale che parte da questa citazione: “gli ultimi saranno ultimi se i primi sono irraggiungibili” ed è per questo che il mio primo pensiero, su cui modellare un’intera proposta per la nostra città, è quello rivolto agli ultimi, a chi non ha voce e a chi non è dato di realizzare le proprie aspirazioni. Citando un testo di una canzone di un noto cantante rap italiano, potrei dire che la precarizzazione di tutti gli aspetti delle nostre vite mi spinge a pensare che nulla può essere realizzato se alla base non si ha chiara la necessità di rafforzare la tenuta sociale della nostra comunità. Per questo penso si debba partire dall’ascolto, dalla risoluzione di quanti più possibile dei problemi della nostra gente e quindi dal lavoro. Voglio anche ricordare che questo programma rappresenta una visione che necessariamente, una volta si concretizzasse la mia vittoria alle primarie, dovrà essere organizzata in un vero e proprio programma di mandato condiviso e pensato con il mio Partito. I pilastri su cui si regge la nostra proposta di governo sono tre.

Il primo è  “Il modello  del nostro Sviluppo Sostenibile” che parte da questo: “Il lavoro prima di tutto” e questo non è uno slogan ma la questione più urgente del nostro tempo perché trascina con sé le ragioni stesse della civiltà e della dignità umana. All’interno di questo pilastro ci sono 5 punti cardine, importantissimi per la nostra città:  1) Il Recupero Materia, 2) Porto e diportismo, 3) Filiera Agroalimentare, 4) Turismo, 5) Reindustrializzazione e riconversione produttiva. Quindi, come già detto,  il lavoro e tutte le sue forme anche a sostegno di uno sviluppo sostenibile del territorio.

Il  Secondo Pilastro è “Un nuovo Patto Sociale ed il rinascimento civico”.
Crediamo che partendo dai bisogni degli ultimi si possa costruire una società sana capace di dar forma alle proprie aspirazioni. Pensiamo a svolgere gli stati generali dell’associazionismo dove rigenerare ruoli e compiti del mondo del volontariato. Un ruolo nuovo che dovrà venire in supporto e colmare i vuoti laddove il Comune non potrà più intervenire a fronte dei limiti imposti dalla finanza pubblica. Vogliamo mantenere e difendere la qualità e la quantità dei servizi sociali erogati sino ad oggi, guardando in prospettiva ad incrementi proprio in virtù di un tessuto sociale profondamente mutato. Non lasceremo indietro nessuno. In questo pilastro è contenuto anche il concetto di “Città Intelligente” (Smart City) su cui l’Europa sta lavorando negli ultimi anni. Una città dove la tecnologia incontra i bisogni, dove la qualità del vivere si accompagna ad un mutamento in positivo dei nostri stili di vita. Una visione di città come luogo di sviluppo, coesione sociale e di dialogo culturale; un luogo verde di rinascita ecologica e ambientale, centro di attrazione e motore della crescita economica.

Il Terzo Pilastro è rappresentato dalla “Amministrazione Moderna”.

Scendere nel dettaglio di tutti gli aspetti sarebbe penso lungo, ma sono a disposizione di tutti.

 

Si trova in una competizione interna con la “renziana” Petrelli. In cosa si differenzia la sua proposta? Perché i cittadini dovrebbero scegliere lei?
Intanto sul termine “renziana”, direi che sicuramente a Martina Petrelli va riconosciuto il merito di aver per prima sostenuto nelle fasi congressuali la figura di Renzi. Ma ora le cose sono profondamente diverse. Renzi è il Segretario del PD, del partito a cui sono iscritto. Un Partito che ha la responsabilità di tenere coeso un Governo che ci permette di non rimanere in balia di un mare agitato in cui i flutti e marosi rappresentati dalla crisi economica, industriale, dalla crisi della politica e dei politici, dalla crisi sociale, potrebbero farci naufragare o affondare. Quindi ora non si parla più di correnti, ma di un Partito che deve governare, deve dare risposte, ricercare nuove soluzioni e questo sia a livello nazionale sia a livello locale. Perché non c’è più tempo per le correnti, non c’è più modo per le fazioni, o uniti… o si perde.

La mia proposta si differenzia per il grande senso di continuità con l’amministrazione Anselmi, proseguendo nel suo processo di innovazione. Oltre a questo penso che la prima delle risposte che si debbano dare sia il lavoro. Differenze nei nostri programmi ce ne sono molte, ma anche alcune uguaglianze, altrimenti non saremmo candidati dello stesso partito! Ma tornando alle differenze, oltre alla continuità con l’amministrazione Anselmi, e permettetemi, ad una più spinta immagine dei valori del PD presenti nel mio programma, ritengo che le più importanti si trovino nella diversa concezione di cosa rappresentano le grandi fabbriche all’interno della città. Di quanto sia necessario difendere ed anzi incrementare e valorizzare quel tipo di lavoro nell’ottica della modernizzazione, efficienza, aumento di produttività e nell’ottica ambientale. Penso che questo non vada sicuramente a discapito di ricerca, implementazione e sviluppo di altri motori economici, quali il turismo, l’agricoltura, il mondo della piccola e media impresa e quello delle attività commerciali. Si deve battere ogni strada. E’ imperativo!
Sul perché i cittadini dovrebbero scegliere me, la risposta si trova nelle righe che precedono, ma provo a sintetizzare ulteriormente: spero di trasmettere in questa campagna elettorale, quanta fiducia si possa rimettere in me, in relazione al mio passato di amministrazione, al mio passato/presente di Commissario Tecnico della Federazione Italiana Nuoto, alla mia capacità di discernimento ed analisi delle diverse situazioni, alla mia professionalità.

Come giudica la sua esperienza di assessore? Pensa di aver acquisito la preparazione e le competenze per un ruolo importante come quello di Sindaco di Piombino?
Giudico la mia esperienza di Assessore come una meravigliosa avventura, che ho affrontato con il massimo impegno, mettendo a disposizione della città, nei vari settori e nel senso richiestomi  dalle varie e “gravose” deleghe affidatemi dal sindaco Anselmi, il massimo delle mie capacità. Penso che abbiamo fatto molto per lo sport, per i giovani, per garantire servizi ai cittadini, in un momento di grave crisi finanziaria per il nostro Comune, penso che abbiamo fatto molto per innovare procedure interne ed esterne all’ente. Sì, penso di avere acquisito le esperienze e molte delle capacità necessarie a rivestire il ruolo importante e delicato di Sindaco nella nostra città.

In caso di vittoria elettorale nelle primarie e nelle elezioni ha già qualche idea su chi farà parte della sua “squadra” di governo? Può svelarci qualche nome?
Guardi, non ho nomi, ma ho idee e valori. La squadra che andrò a comporre dovrà essere forte, coesa, competente. Dovrà essere composta di persone determinate, ma con forte senso sia di critica che di autocritica. Inoltre penso che il lavoro da fare sia in tandem con il Consiglio lungo un percorso battuto dal Partito. Tutti dovremo ascoltare, tutti dovremo porci al servizio delle esigenze e delle necessità di Piombino, attraverso il produttivo e necessario dialogo con i cittadini. Se questo si concretizzerà riusciremo a reclutare tutte le energie di una città, che di battaglie ne ha fatte e ne ha vinte molte nella sua storia. Un’ultima cosa: come dico nella conclusione del mio programma “Mi piacerebbe quindi poter arrivare insieme a voi a rimuovere l’idea che “la politica è quella che fanno quelli là” ma poter dire che “la politica siamo noi”!

Si faccia una domanda, si dia una risposta.
Questa è la cosiddetta “domanda a piacere” e la utilizzerò per riproporre  la prima delle domande  che mi sono fatto nel momento che mi accingevo a candidarmi quale Sindaco e cioè:  “Credi in Piombino?” e la risposta è “Si! Credo in Piombino e nella sua gente”.

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Scritto da il 7.2.2014. Registrato sotto Foto, politica, ultime_notizie. Puoi seguire la discussione attraverso RSS 2.0. Puoi lasciare un commento o seguire la discussione

6 Commenti per “GIULIANI: «PRONTO A FARE IL SINDACO DI PIOMBINO»”

  1. lino

    Continuità con la politica innovativa dell’Anselmi. Ottimo, quindi continuiamo a godere della svolta epocale annunciata 10 anni fa dal nostro sindaco.
    Svolta a cui ha partecipato con ruoli di grande responsabilità per 10 anni il candidato Giuliani.
    E’ una falsa partenza, occorre ricordare al Giuliani che qui non solo non abbiamo visto svolte epocali ma siamo precipitati in una situazione drammatica anche grazie al suo impegno, la cui bontà è stata disconosciuta anche dai revisori dei conti comunali.
    Ora Piombino non ce la fa più a sopportare questi illusionisti delle promesse.
    Piombino non è in grado di assorbire un colpo simile a quello inferto da Anselmi, stramazzerebbe al suolo.
    Abbiamo sopportato i fanghi, città futura, la provincia di grosseto, la piscina olimpionica, la Concordia,l’ospedale a riotorto, i revisori dei conti, la 398, il porto a poggio batteria, la rottamazione delle carrette del mare, gli arabi disorientati, e questa brava persona ci viene a dire che vuol proseguire sulla strada dell’Anselmi.
    Non scherziamo perchè qui la cosa è seria, non si tratta di farsi una nuotatina in mare aperto, bensì di attraversare il deserto e non su di un cammello portato da un arabo, ma a piedi nudi.

  2. marco

    si, in questi anni Piombino è andata a grandi passi verso il suicidio. Tanti proclami e pochi fatti. Non può continuare così, serve discontinuità

  3. zeno

    a me il signor Giuliani piace…che segno è?

  4. cane nero

    leggere le dichiarazioni del sig.Giuliani è come immegersi nel mondo dei fumetti; tutto è possibile, così chiunque può ambire al premio Nobel ; in merito all’appartenenza del sig Giuliani alla sinistra italiana non se ne trova traccia a memoria d’uomo, nè traccia scritta nei nostri annuari (pregasi chi sia in possesso di documenti che lo mostrino a sinistra , eccetto in foto della federazione nuoto, di mandarmele); non trovo nei suoi comportamenti segni che possano essere, per l’idea di sinistra che ho personalmente, neppure lontani parenti di questi ideali che si rifanno , senza scomodare Gramsci o Berlinguer, a quelli che hanno bruciato nei cuori dei lavoratori piombinesi che, iscritti al P.C.I., contribuirono , nel dopo guerra, alla rinascita della città, alla lotta democratica contro i vari governi D.C. ( vedi Scelba etc ) che negli anni ’50 contribuirono ad avvelenare il clima locale e nazionale; l’appartenenza allla classe socio politica che ha costruito la sinistra italiana, che non può che essere quella comunista, non mi sembra di averla mai riscontrata nel sig Giuliani;

    bene quindi che si dica appartenente al PD che di sinistra non ha ormai più niente, come dimostra il governo di cui il presidente del consiglio ne è degno rappresentante; negli anni che hanno visto il candidato sindaco affacciarsi alla vita sociale, non trovo segni di quella socialità , di quel voler fare per il bene comune , che dice di essere una sua priorità: la sua carriera è sempre stata volta al personalismo, all’apparire più che alla sostanza; autoreferentesi ma privo di titoli ufficiali, ha sicuramente una qualità: vendere bene fumo.

    Ma non è di fumo ( di cui Piombino certo non ne è privo ) che i piombinesi hanno bisogno; si richiede che la guida sia affidata ad un premier ed ad una squadra capace,(con una storia culturale non autoreferente bensì basata su reali titoli, su precedenti esperienze certificate da reali fatti ) di riportare la questione morale alla base di ogni azione per la città, in cui gli interessi della comunità non siano messi in secondo piano rispetto a quelli di pochi, che i posti di importanza siano di persone capaci, che meritocramente li hanno raggiunti; una politica priva di interessi personali in cui il pubblico amministratore sia al servizio della comunità; se tutto ciò è rappresentato da questo candidato sindaco credo che abbiamo raschiato il fondo.

  5. mauro

    ho letto ora i vari commenti, per nulla edificanti.intanto si parla di primarie a candidato sindaco del PD a cui potranno votare oltre agli iscritti tutti i simpatizzanti. ho letto anche offese personali come presunto massone o persona poco seria. a me piacerebbe che non si cada in queste cose, una persona, il suo operato possono piacere o no senza offendere o cospirare. a me giuliani piace a differenza di molti che hanno scritto prima come mi è piaciuta l’amministrazione anselmi, perchè e facile criticare omettendo il periodo che stiamo attraversando. certamente marzonessuno ha voluto questa crisi ma nemmeno questa giunte ne ha colpa se non credere in progetti ambiziosi e non realizzati solamente per la congettura temporanea. serve discontinuità per cosa dove sono i progetti alternativi di altre persone o partiti. senza gianni, massimo e tutta la giunta dove sarebbe finita l’industria locale. è sempre facile criticare stando in poltrona, vorrei vedere tanti critici rimboccarsi le maniche e proporre l’alternativa, solo allora potremmo valutare le possibilita. sono iscritto al PD me ne vanto e voterò Massimo Giuliani il 9 marzo

  6. primo

    anche io ero iscritto al pd, ma Piombino è rimasta al palo, tanti annunci e pochi fatti, meno lavoro, meno occupazione, popolazione in calo, tribunale via, niente 398, Lucchini rischia, Concordia non viene, negozi chiudono. Sfido chiunque a dire che non è la verità. E non diamo sempre la colpa alle congetture e all’esterno. Bisognerebbe avere un pò di capacità autocritica, invece niente, si vuole continuare così. Chi si contenta gode, ma qui mancano i risultati altro che storie e la gente è stanca

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