CONCORDIA, DUE ANNI DOPO IL NAUFRAGIO SI ASPETTA IL PIANO DI SPOSTAMENTO

costa-concordia3L’Osservatorio di monitoraggio sulla Costa Concordia aspetta il progetto, con tutti i dettagli, per la rimessa in galleggiamento e la rimozione dall’isola del Giglio della nave da crociera con oltre quattromila passeggeri naufragata due anni fa agli scogli della Gabbianara. E forse i progetti e i piani che saranno presentati potrebbero essere più di uno, assieme alle possibili destinazioni che vedono con Piombino altri undici porti e società aver risposto al bando pubblicato qualche mese fa dall’armatore: porti di sei paesi diversi, dalla Turchia alla Norvegia, dalla Francia al Regno Unito fino alla Cina.

«Abbiamo indicato le condizioni del progetto ad ottobre, subito dopo il parbuckling. Probabilmente il progetto ci sarà consegnato entro marzo» spiega Maria Sargentini, che per la Regione Toscana presiede l’Osservatorio che fin dall’inizio, subito dopo il naufragio, vigila sulle possibili ricadute ambientali e mitigazioni da mettere in atto, una cabina di controllo dove siedono con la Regione la Provincia, il Comune, le agenzie Arpat e Ispra e tutti i ministeri coinvolti nell’operazione. «Il progetto compiuto che dia ragione dei tempi, dei modi e delle misure di prevenzione e mitigazione ambientale messe in atto – prosegue Sargentini– è essenziale per valutare ed autorizzare l’allontanamento della nave in condizioni di sicurezza della nave dal Giglio». Autorizzazione che coinvolge non solo l’Osservatorio ma anche la Regione.

Le cerimonie. Intanto oggi 13 gennaio,  a due anni esatti dalla tragedia e quasi quattro mesi dalla rimessa in piedi della Concordia, è il giorno delle commemorazioni. La cerimonia è iniziata con la messa delle undici, nella chiesa di Giglio Porto dove quella notte molti naufraghi trovarono il primo rifugio. Di seguito è proseguita con il lancio di una corona di fiori in mare davanti al relitto. Alle sei ci sarà a Castello un concerto di archi, poi la sera la processione con fiaccolata fino alla lapide al molo rosso e una preghiera per le vittime. Morirono in trentadue la notte del 13 gennaio 2011 e un corpo, quello di Russel Rebello, ancora non è stato recuperato.

Piombino miglior soluzione. «Sono d’accordo con il ministro Orlando. E’ necessario che la rottamazione della Costa Concordia sia fatta in Italia» aveva commentato il presidente della Toscana, Enrico Rossi all’indomani della conferenza stampa di venerdì a Roma. «Noi – aveva proseguito – lavoreremo per questo e perché la scelta cada sul porto di Piombino. Sono convinto che questa sarebbe la soluzione migliore sia dal punto di vista ambientale che economico». Piombino del resto è il porto più vicino, distante appena 32 miglia, e si sta attrezzando.

Finora l’operazione di recupero della Concordia è costata a Costa e alle assicurazioni inglesi oltre 600 milioni. Lo smantellamento, è stato ripetuto nei giorni scorsi, probabilmente avrà una ricaduta diretta sull’economia del territorio di almeno altri 30. La commessa inoltre darà lavoro per un paio di anni ad almeno duecento persone.

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Scritto da il 13.1.2014. Registrato sotto ambiente/territorio, Foto, ultime_notizie. Puoi seguire la discussione attraverso RSS 2.0. Puoi lasciare un commento o seguire la discussione

1 Commento per “CONCORDIA, DUE ANNI DOPO IL NAUFRAGIO SI ASPETTA IL PIANO DI SPOSTAMENTO”

  1. lino

    La Concordia non verrà a Piombino, questo è pacifico, ma ammettiamo per un attimo che questo avvenga e guardiamo dall’alto lo scenario portuale.
    Nella parte sud il gigante Concordia con 200 lillipuziani che lavorano a demolirla a Nord alla distanza di 400 m lineari un grande cantiere aperto per la costruzione di un mega porto per grandi imbarcazioni, tipo quella di Berlusconi.
    In mezzo i carbonili della Lucchini. Vi pare possibile, non trovate una palese incoerenza in questo programma.
    Sono idee come questa che hanno portato alla rovina una città come Piombino, oltre naturalmente al carico pesante della crisi generale.
    Speriamo se ne vadano presto e speriamo di non ritrovarli collocati in altri ben remunerati posticini. Sono degli incapaci e per di più arroganti.

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