GELICHI SCRIVE A ROSSI: «PORTIAMO SUL TERRITORIO INVESTIMENTI PRIVATI»

Riccardo Gelichi

Riccardo Gelichi

Piombino – Riccardo Gelichi, Portavoce della Lista Civica Ascolta Piombino, presenta una lettera aperta al Presidente Rossi e un comunicato esplicativo relativo alla lettera, in cui propone tre punti principali per lo sviluppo del territorio della Val di Cornia.

«La Lista Civica Ascolta Piombino invia un lettera aperta al Presidente della Regione Toscana Enrico Rossi. Perché una lettera al Presidente della Regione Toscana? Per un motivo molto semplice, noi di Ascolta Piombino pensiamo che sia giunto il momento inderogabile di rilanciare questo territorio verso nuove economie, e siamo convinti che deve essere fatto molto velocemente.
Apprezzando lo sforzo che il Presidente profonde per la salvaguardia dei posti di lavoro, e nel tentativo di cercare nuove vie attraverso il Porto, noi mettiamo a disposizione della città ulteriori proposte, che a nostro giudizio porterebbero nell’immediato notevoli investimenti produttivi, propedeutici alla necessaria ripresa economica e occupazionale.
Quello che serve e che chiediamo alla Regione Toscana, è di rimodulare tutta la pianificazione territoriale, anche in virtù del riconoscimento di area di crisi complessa, quindi avviare un percorso autorizzativo che consenta tre cose: la prima relativa alla cantieristica e nautica in foce del Cornia, area con una infrastruttura in essere e con presenze industriali quali l’Enel, successivamente la bonifica del territorio ormai palesemente compromesso delle Fabbricciane e Torrenova attraverso l’urbanizzazione degli ambiti, si parla di dieci anni di lavoro per le imprese edili, e infine il raddoppio del Porto di Salivoli, che diventerebbe il naturale collegamento con il centro storico rilanciando contestualmente i quartieri limitrofi dei Ghiaccioli e Salivoli.
Successivamente, sempre sulla logica della diversificazione, sarebbe urgente rivedere tutto il Piano della Costa Urbana.
Sono tre interventi che se consentiti dalle pianificazioni locali e regionali proietterebbero sul territorio immediati investimenti privati, in quanto si parla di aree già antropizzate con una loro potenzialità evidente ma assolutamente non produttive. Nella nostra logica e coerenza di pensiero quindi non chiediamo improbabili risorse pubbliche, ma solo la possibilità di poter camminare su nuove gambe, finalmente le nostre. Speriamo che la politica dell’interesse pubblico e della ratio prevalga, confidando proprio nell’attenzione della Regione».

Questo è il comunicato:

«Oggetto: L’impegno della Regione Toscana per il rilancio dell’economia post/industriale del territorio di Piombino e della Val di Cornia. Le proposte della Lista Civica Ascolta Piombino per una pianificazione alternativa e integrativa di quella esistente.

La Lista Civica Ascolta Piombino ha ritenuto opportuno presentarsi alla più alta carica istituzionale della Regione Toscana, per trasmettere a lei Sig. Governatore la propria visione e, possibilmente, il proprio contributo per quanto riportato in oggetto.

E’ appunto in riferimento all’oggetto che ci corre l’obbligo morale di riconoscere a lei, e ai suoi collaboratori, l’impegno profuso nella ricerca di alternative alla crisi industriale che sta impoverendo materialmente e culturalmente il nostro territorio. Ci riferiamo in particolare agli indirizzi che in qualità di commissario ha già tracciato per il potenziamento delle aree del porto commerciale, aprendo la strada alla possibilità di trasformarle in uno dei poli di interesse europeo per la rottamazione delle grandi navi dismesse, con la speranza che possa diventare una buona alternativa alla crisi del ciclo integrale delle acciaierie Lucchini.
Noi dal canto nostro abbiamo costituito una Lista Civica politicamente trasversale, perché abbiamo avvertito la necessità di collaborare, là dove fosse possibile, con le istituzioni impegnate nella ricerca delle alternative alla Lucchini. E’ per tale scopo che intendiamo sottoporgli la nostra visione urbanistica di un territorio come il nostro, al quale non mancano certo le risorse ambientali , paesaggistiche e culturali, da impegnare per tale ricerca.
Noi riteniamo che per questo territorio sia arrivato il momento di mettere in campo, senza indugi, tutte le risorse disponibili. Riteniamo inoltre indispensabile fare uno sforzo culturale per accantonare una certa urbanistica figlia della monocultura industriale, perché il tempo dei provvedimenti di sola conservazione è esaurito, ed è arrivato il momento di investire nelle nostre risorse per tranne il maggiore profitto nel rispetto degli equilibri ambientali e paesaggistici.
Il nostro programma, del quale intendiamo sottoporgli i tre punti principali, è ispirato al mare, ai sui mestieri e alle sue economie, un programma che considera il promontorio di Piombino non solo importante per i grandi traffici commerciali, ma anche polo di riferimento per tutta la nautica da diporto e del turismo legato all’Arcipelago Toscano, del quale il nostro territorio vanta la centralità geografica. I tre punti principali legati alla programmazione regionale che intendiamo sottoporle sono:

1) Delocalizzazione della filiera nautica dalla Chiusa al Fiume Cornia
2) Ampliamento dell’approdo turistico di Salivoli
3) Urbanizzazione delle aree in Loc. Fabbricciane e Torre Nova

1) DELOCALIZZAZIONE DELLA FILIERA NAUTICA
Noi abbiamo sempre ritenuto errata l’ubicazione dell’approdo turistico e della filiera nautica nelle aree prospicienti “La Chiusa”, anche quando non esisteva l’urgenza della “Concordia”, perché non espandibili all’occorrenza, e perché prive di infrastrutture viarie e profondamente inquinate dal punto di vista ambientale e paesaggistico.
Ora quelle aree servono per il forno elettrico e tutto ciò che di nuovo dovrà essere realizzato per la ripresa delle acciaierie Lucchini, perché la reindustrializzazione non può continuare a passare all’interno della città. Noi riteniamo inoltre che anche l’industria della rottamazione, da realizzare sempre nello stesso ambito, possa essere di ostacolo al diportismo e al suo indotto. Pertanto, per fare spazio all’industria, occorrerà mettere mano al Masterplan dei porti e della nautica, perché tutto ciò venga delocalizzato presso la foce del Fiume Cornia, dove le aree sono espandibili e già infrastrutturate. Dove i vincoli ambientali e paesaggistici sono comunque già compromessi per la forte antropizzazione dovuta anche alla presenza della centrale ENEL di Torre del Sale.

2) AMPLIAMENTO DELL’APPRODO TURISTICO DI SALIVOLI
Considerata la centralità del nostro promontorio rispetto all’Arcipelago Toscano, riteniamo che a Piombino serva un porto turistico vero, e non palliativi come quello sotto Poggio Batteria che tutto potrà essere meno che un porto turistico, visto il contesto prettamente industriale in cui verrà collocato, e tanto meno lo potrà essere l’intervento sul Fiume Cornia da noi auspicato, che dovrà limitarsi a garantire l’accesso per l’indotto e la cantieristica, e pochi posti barca di piccole dimensioni.
Pertanto noi crediamo che all’attuale approdo di Salivoli, collocato in un contesto ambientale e paesaggistico di pregio, nel punto più vicino all’Isola d’Elba, gli debba essere riconosciuta la grande valenza turistica che gli compete e la giusta promozione a porto turistico. Perché ciò si verifichi e possa diventare una struttura capace di riqualificare l’intera costa urbana, e diventare un indotto economico capace di risollevare l’economia dell’ambito di appartenenza e non solo, è necessario che le attuali strutture siano raddoppiate.
Noi riteniamo che un’espansione verso il centro della città, non solo garantisca quanto sopra, ma possa diventare un’ottima occasione per consolidare tutta la falesia sottoposta a frane e, di fatto, non utilizzabile per la balneazione.

3) URBANIZZAZIONE DELLE AREE DELLE FABBRICCIANE E TORRE NOVA
A partire dagli anni sessanta i territori della Val di Cornia, ma principalmente quello del Comune di Piombino, sono stati oggetto di estese lottizzazioni abusive, perché l’intera Toscana iniziava allora a scoprire la voglia di balneazione ma non trovava strutture ricettive in loco. E allora la soluzione di un lotticello con una baracca abusiva si è sempre dimostrata l’unica alternativa valida.
Il Comune di Piombino ha sempre contrastato tale fenomeno, riuscendo ad arginarlo fino a quando ha potuto, ottenendo anche dei risultati come nel caso di Riva Verde. Purtroppo i condoni degli anni ottanta e novanta hanno impedito il ripristino allo stato agricolo e produttivo delle aree compromesse, fino a farle diventare delle enormi baraccopoli prive di qualsiasi urbanizzazione, compreso lo smaltimento dei liquami.
E’ il caso delle Località “Le Fabbricciane” e “Torre Nova”, che sommate ammontano ad una superficie di circa un milione e mezzo di metri quadrati, cioè circa 150 ettari di terreno compromesso dal punto di vista ambientale e paesaggistico. Fino al punto che se si effettuato degli scavi il nero che troviamo non è petrolio…
Considerato che tutto ciò è di fatto irreversibile perché ormai ha acquisito uno stato di diritto consolidato, noi riteniamo che l’unica soluzione sia urbanizzare dette aree, facendo trasformare in bello quello che ormai è un degrado paesaggistico. Per fare questo è necessario invertire l’approccio con il fenomeno, e osservarlo non solo dal punto di vista ideologico, ma anche da quello pratico, per capire che può essere la quadratura del cerchio, perché un’operazione di questo tipo che parte per mitigare il degrado, può diventare un’operazione di salvataggio per l’intero indotto edilizio della Val di Cornia.

Noi ci rendiamo ben conto che i temi che abbiamo affrontato implicano revisioni anche radicali di strumenti urbanistici comunali e sovracomunali, come il Regolamento Urbanistico, il Piano Strutturale d’Area, il PTC, il PIT, e anche il Masterplan dei Porti; ma noi a Piombino abbiamo bisogno di alternative da subito e non vogliamo nemmeno pensare di essere schiavi di sigle. Se lei Sig. Governatore avrà la compiacenza di riflettere attentamente su quanto gli abbiamo proposto, si renderà conto che tutto ciò è in armonia con le direttive su l’uso del suolo, e principalmente attiverà economie estranee ai bilanci pubblici.

Visto il periodo Natalizio, cogliamo l’occasione per inviare a Lei e ai sui collaboratori i nostri migliori auguri di Buone Feste, con la speranza di poter conoscere a presto il suo pensiero in merito alle nostre proposte».

Riccardo Gelichi

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Scritto da il 23.12.2013. Registrato sotto Foto, politica, ultime_notizie. Puoi seguire la discussione attraverso RSS 2.0. Puoi lasciare un commento o seguire la discussione

4 Commenti per “GELICHI SCRIVE A ROSSI: «PORTIAMO SUL TERRITORIO INVESTIMENTI PRIVATI»”

  1. Mario Rossi

    quindi ? un’altro PD! anche a questo gli garbano i soldi !

  2. Roberta

    Il programma degli speculatori. Si sa nella crisi c’è chi guadagna e chi mupre di fame lui sta con i massoni che sicuramente mangiano il panettone

  3. Astuto Cacciatore

    “perché un’operazione di questo tipo che parte per mitigare il degrado, può diventare un’operazione di salvataggio per l’intero indotto edilizio della Val di Cornia.” Mattoni e cemento, tutto qui. Queste sono le idee innovative degli “ascoltatori”. Hanno buoni orecchi per sentire le pretese dei club dei cementificatori.

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