PIOMBINO: ROSSI «NON BASTA MONTARE SUI CAPANNONI»

Il presidente Rossi a Piombino con Fabiani e Rosalba

Il presidente Rossi a Piombino con Fabiani e Rosalba

Piombino (LI) – Il presidente della regione Toscana Enrico Rossi sabato sera è intervenuto al congresso del PD per il rinnovo della candidatura a segretario di federazione di Valerio Fabiani. Ma i temi all’ordine del giorno erano così stringenti che il candidato ha affrontato con responsabilità la situazione e lasciato agli iscritti e alle RSU Lucchini la parola, così che il presidente Rossi  potesse rispondere e illustrare quale è il suo piano d’azione per provare a salvare lo stabilimento. «Ci vuole sì la battaglia legittima dei lavoratori per la protezione dell’altoforno,  ma contemporaneamente ci vuole un progetto chiaro, certo, con le date e i soldi. E le due cose vanno mandate avanti insieme».

Clima pesante la sera a Piombino presso il centro giovani della città. “C’ è una paura percepibile – commenta il presidente regionale. Parlano due lavoratori della RSU della Lucchini: parole drammatiche, di chi vuole che la sua dignità di persona sia rispettata, di chi non vuole finire in cassa integrazione senza prospettive. Per questo i lavoratori chiedono che l’ alto forno non sia chiuso. E si sentono traditi dall’ incontro di Roma. Ce l’ hanno con Zanonato, di cui addirittura chiedono le dimissioni, e con il PD. Mi invitano a stare con loro fino in fondo: temono da parte mia un atteggiamento troppo morbido verso il governo”. “Io dico che la battaglia per non spegnere l’ alto forno è giusta – spiega Rossi – ma che, comunque, al massimo tra due anni verrà chiuso. Quindi, altrettanto giusto, è chiedere che il governo si impegni per realizzare il progetto di conversione ecologica e rilancio della siderurgia di Piombino. Si tratta di sistemare il porto con l’escavo a 20 metri per renderlo più competitivo, anche in funzione del polo siderurgico. Poi potremo fare di Piombino un centro per la rottamazione delle navi, secondo le nuove regole della comunità europea. Perchè così il rottame di ferro potrà alimentare, a filiera corta, il forno elettrico che deve essere costruito”.

Il progetto Corex Ma non basta. Il presidente spiega ancora ai lavoratori che per mantenere l’ occupazione e la forza produttiva di questa realtà bisogna sostituire l’ alto forno con il Corex, una nuova tecnologia, meno inquinante, che può recuperare i gas e produrre energia a basso costo. “Per realizzare il Corex servono circa 200 milioni. Un investimento che solo con un supporto pubblico potrà essere fatto. Insomma lo Stato deve metterci un incentivo, soldi sufficienti a stimolare l’impegno di un privato a intervenire. Anche l’ Europa va in questa direzione con il piano europeo per la siderurgia.È un progetto ambizioso, ma ce la possiamo fare.

Serve un impegno del governo “L’ alto forno, hanno ragione i lavoratori, non deve essere chiuso se non ci sono garanzie sulla realizzabilità di questo progetto. Al governo e a Letta dobbiamo chiedere di impegnarsi sul serio e non a parole. Ecco perchè, io dico, non ha senso raccogliere firme per le dimissioni di Zanonato che, invece, dobbiamo convincere a stare dalla nostra parte. Io credo che questa battaglia dobbiamo farla fino in fondo”.

Determinazione d’acciaio “Ci sono battaglie – conclude il presidente – che si vincono o si perdono e, se si perdono, se ne traggono tutte le conseguenze. Mi ricorda, questa lotta, quella che da giovane sindaco di Pontedera feci con Vannino Chiti per far restare la Piaggio a Pontedera. Penso che quella la vincemmo. Stringo i denti e mi faccio coraggio. Vinceremo anche questa. La vinceranno i lavoratori di Piombino e la loro determinazione d’acciaio”.

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Scritto da il 20.10.2013. Registrato sotto Foto, politica, ultime_notizie. Puoi seguire la discussione attraverso RSS 2.0. Puoi lasciare un commento o seguire la discussione

7 Commenti per “PIOMBINO: ROSSI «NON BASTA MONTARE SUI CAPANNONI»”

  1. andrea61

    Bravo Rossi,
    la tua amministrazione ha un bilancio di oltre 6 miliardi all’anno, ma i soldi per il Corex, poche decine di milioni per più anni, li deve trovare il governo.
    Dopo la figuraccia della Concordia, si prosegue sulla strada delle parole al vento.

  2. Etrusco

    La mia sensazione dopo la lettura di questo articolo è : “Armiamoci…e partite..!”

  3. marco

    governo pd comune pd aiuti 0

  4. lino

    Il governatore ha piena ragione quando afferma che non basta montare sui capannoni, credo intenda dire che ci vuole anche iniziativa politica, in buona sostanza proposte concrete da fare.
    Lui propone lo smaltimento delle navi.
    Ora proporre a Piombino lo smaltimento delle grandi navi europee è una corbelleria grande come una casa.
    Facciamo insieme un piccolo ragionamento.
    Ammettiamo per un attimo che il porto di Piombino sarà in futuro ( 5 anni ) perfettamente strutturato e attrezzato per lo smaltimento delle grandi navi.
    Ora vediamo quali potranno essere gli armatori che preferiranno Piombino ai porti già operanti nel sud del mediterraneo. Non certamente le grandi compagnie che attente come sono ai costi scanseranno le leggi ambientali e la manodopera italiana e si avvicineranno a quella turca o a Chittagong.
    Si deve anche sapere che dopo la privatizzazione della Tirrenia il 95 % degli armatori sono a capo di società private.
    Rimane la marina militare con circa 90 unità principali.
    Prima di vedere una nave militare demolita qui da noi i nostri nipoti saranno diventati nonni, date retta.
    Spero poi che Rossi e Anselmi non pensino di demolire l’Amerigo Vespucci per il fatto che ha circa 80 anni di vita, sarebbe, diciamo così, un peccato.
    A parte gli scherzi questi non hanno nulla nel capo, non hanno un’idea, non sono nelle condizioni di guidare una città in grave difficoltà.
    Il sindacato poi fa letteralmente tenerezza. Sono diventati industriali. Sanno loro come condurre dal punto di vista imprenditoriale una cosina come la Lucchini. Ma li conoscete ? Andate a parlarci, discutete con loro una cosa, una qualsiasi cosa e capirete facilmente in che situazione siamo.
    Ora poi con i giochi dentro le fumose stanze per le primarie del PD non c’è uno di questi pensatori che prenda seriamente a cuore le vicende di cui parliamo.
    Sono lì tutti intenti a farsi gli sgambetti tra loro, a parlare male l’uno dell’altro.
    Devono pensare al loro futuro altro che acciaio e operai.
    Una poltroncina comoda e ben riparata questo è lo scopo.
    E questo l’ha detto persino Rossi quando accennava alla salita sui capannoni.
    Anselmi, a buon intenditore poche parole.

  5. ASTUTO CACCIATORE

    ECCO DOVE VANNO I NOSTRI SOLDI:
    “MES – Meccanismo Europeo di Stabilità
    Altrimenti detto Fondo Salva Stati. E’ un trattato approvato nel luglio 2012, di cui i media hanno dato notizia con 5 righe e mezza a pagina 7 del giorno dopo, che ci ha impegnati a versare 15 miliardi di euro a un’organizzazione con sede a Lussemburgo a titolo di anticipo (finiti a finanziare il welfare tedesco), che ci ha inoltre impegnati a versare altri 125 miliardi di euro in caso di aggravamento della crisi, che ci ha poi impegnato a indebitarci illimitatamente, a discrezione del consiglio direttivo di un’organizzazione finanziaria sulla quale il nostro Parlamento, presente o futuro, non ha alcun controllo e neppure la facoltà di leggerne la produzione documentale interna. E in caso di necessità, ovvero nel caso chiedessimo di essere “salvati”? Il MES servirà unicamente a concederci il beneficio di poterci indebitare ulteriormente, prendendo a prestito soldi a tassi di mercato.”
    INUTILE CHIEDERE SOLDI AL GOVERNO!!!

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    Nonostante l'addendum all'accordo di programma, senza il quale Rebrab sarebbe diventato Padrone a tutti gli effetti dello stabilimento, tale data viene comunque considerata dalla nostra testata come quella di inizio della crisi economica reale di Piombino. Da allora sono passati solo
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