M5S: «IL GOVERNO NON SIA SORDO SULL’ECONOMIA DEL NOSTRO TERRITORIO»

il simbolo del movimento 5 stelle di Piombino

il simbolo del movimento 5 stelle di Piombino

Piombino (LI) – Riceviamo e pubblichiamo integralmente il commento del Movimento 5 Stelle di Piombino, rilasciato in seguito alla visita del ministro Zanonato a Piombino e nello specifico per lo stabilimento Lucchini.

«Con il presente comunicato intendiamo manifestare l’opinione del MoVimento 5 Stelle Piombino in merito a quanto emerso il giorno 06/08/2013 dalla visita del Ministro dello sviluppo economico Flavio Zanonato. La notizia principale: il Ministro ha chiesto al commissario Nardi di posticipare la fermata dell’AFO dal 30/09/2013 al 30/12/2013, tre mesi aggiuntivi per dare tempo al Governo di avviare una serie d’interventi mirati a garantire la continuità produttiva dello stabilimento. Principalmente l’intento sarà predisporre l’accordo commerciale con il gruppo Riva e, nel frattempo, individuare un nuovo soggetto imprenditoriale disposto a rilevare la proprietà del gruppo.

A noi tutto ciò pare un mal riuscito spot per un Governo che fino ad ora ha mostrato solo una statuaria immobilità di fronte ai problemi dell’economia reale. E’ evidente che se sarà rimandata la fermata dell’AFO è perché il commissario Nardi è riuscito a conservare le liquidità aziendali sufficienti per mantenere in atto la produzione fino a quella data, il tutto non senza evidenti rinunce dal punto di vista della tutela ambientale.

Siamo pienamente coscienti che per assicurare un’aspirazione primaria a livelli minimi, evitando gran parte delle fumate rosse e nere che molti cittadini hanno notato negli ultimi tempi, provenienti dalla zona dei convertitori, occorrerebbero quasi 2 milioni di €, ma se la decisione è quella di posticipare la fermata dell’AFO almeno fino a dicembre, per la tutela
del cittadino occorrerà intervenire immediatamente. Non dimentichiamoci che se un piccolo imprenditore non rispetta gli obblighi imposti dalla legge, trovandosi così fuori norma, gli enti preposti ai controlli intervengono multandolo pesantemente, perciò non possiamo chiudere gli occhi quando ci troviamo di fronte a dei colossi come Lucchini,
facendo leva sulla paura della perdita del posto di lavoro. La salute dei cittadini, la sicurezza dei lavoratori e la preservazione dell’ambiente per le generazioni future sono al primo posto in una scala di priorità.

Adesso chiediamo al Ministro di mettere in atto una reale regia governativa al fine di raggiungere l’intesa commerciale con il gruppo Riva. Ripetiamo un concetto da noi più volte espresso: tutto ciò NON rappresenta in alcun modo una soluzione definitiva ai problemi del gruppo Lucchini. E’ SOLO una “boccata di ossigeno” nell’attesa di future riconversioni industriali e, nella migliore delle ipotesi, una sostituzione dei 2 anni di ammortizzatori sociali provenienti dalle casse dello stato con lo stipendio regolarmente pagato ai lavoratori Lucchini, che permetterebbe di risparmiare soldi pubblici, versando anche le relative tasse, mantenendoli produttivi.

Infine, tutto ciò ha lasciato in secondo piano un’altra notizia che può avere preoccupanti risvolti per tutto il territorio: come già è accaduto in altre occasioni, anche in questo contesto il Ministro Zanonato ha ribadito la volontà del Governo di far nascere a Piombino un polo di smaltimento navale. Su questo progetto ci siamo già espressi, perciò riconfermiamo ciò che abbiamo precedentemente affermato: non riteniamo che Piombino meriti per il suo sviluppo futuro di diventare il centro di smaltimento delle navi provenienti da tutta Europa, accettando talvolta anche navi altamente inquinanti e contribuendo a distruggere tutte quelle bellezze naturali che ancora fortunatamente abbiamo. Tale ipotesi, ad oggi, non ci pare dare risposte adeguate in questo senso, e ci preoccupa per le potenziali ricadute ambientali e di incompatibilità con gli altri comparti della diversificazione. Sinergie, boccate d’ossigeno, toppe di vario tipo, se non finalizzate, si tradurrebbero solo in risorse sprecate, ambiente trascurato, prospettive di diversificazione tradite. Siamo convinti che ogni risorsa debba essere finalizzata a governare la transizione che intercorre tra una siderurgia obsoleta e incompatibile con l’ambiente, e una siderurgia capace di assecondare i fluttuanti andamenti del mercato dell’acciaio, comprimendo i costi di materie prime, trasporti, energia, per collocare prodotti di alta qualità a prezzi concorrenziali.

Questo significa essere intransigenti rispetto all’esigenza di un nuovo tipo di ciclo integrale, finalizzato a verticalizzazioni in loco, attivare da subito l’inserimento dei lavoratori in percorsi di professionalizzazione e utilizzazione per rendere le enormi aree industriali sottoutilizzate, funzionali alle attività retro-portuali. La priorità è trovare occupazione, reddito e dignità per i lavoratori e per tutta una città messa a rischio dalla crisi. Inoltre, dietro questo piano esiste una progettualità compiuta?

Se così fosse, forse è giunto il momento che tale progetto sia esposto al giudizio dei cittadini. La salute dei cittadini non può essere barattata in cambio di lavoro, ed in quanto tali chiediamo al Governo di essere parte attiva nella valutazione del progetto e ribadiamo la nostra ferma intenzione di vigilare su ogni ipotesi di sviluppo sul nostro territorio. Ci auguriamo che il Governo non resti sordo alle nostre richieste, sempre che non sia eccessivamente impegnato su altri fronti prioritari, quali ad esempio la riforma della giustizia».

MOVIMENTO 5 STELLE PIOMBINO

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Scritto da il 14.8.2013. Registrato sotto Foto, politica, ultime_notizie. Puoi seguire la discussione attraverso RSS 2.0. Puoi lasciare un commento o seguire la discussione

2 Commenti per “M5S: «IL GOVERNO NON SIA SORDO SULL’ECONOMIA DEL NOSTRO TERRITORIO»”

  1. Roberta

    dateglielo voi da mangiare ai lavoratori ed alle loro famiglie quando chiuderà tutto…..

  2. Daniele

    Eccone un’altra… Ma non l’avete ancora capito che con questo acciaio qui non si mangia più? Il lavoro bisogna rinventarselo, inutile pretendere un lavoro che è destinato a finire… qui a Piombino bisogna puntare anche su altro, pena la morte definitiva di questa città. Fra qualche anno ci saranno solo anziani.

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    Nonostante l'addendum all'accordo di programma, senza il quale Rebrab sarebbe diventato Padrone a tutti gli effetti dello stabilimento, tale data viene comunque considerata dalla nostra testata come quella di inizio della crisi economica reale di Piombino. Da allora sono passati solo
    80 mesi, 27 giorni, 12 ore, 55 minute fa

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