LUCCHINI: CESSIONE IMPIANTI SCELTA PRIVILEGIATA

lucchini_altoforno_2012AGGIORNAMENTO 1: al termine dell’articolo il commento della Uilm.

Piombino (LI) – Si è tenuto oggi, 16 luglio 2013, presso il  ministero dello Sviluppo economico il tavolo di crisi sul gruppo Lucchini.  La convocazione  è giunta dopo due mesi di assoluto e preoccupante silenzio durante i quali, per il futuro della siderurgia italiana, per i lavoratori del gruppo Lucchini e del suo indotto si sono determinati alcuni rilevanti elementi di novità. Vediamo quindi quale è  il punto della situazione sul piano industriale dell’ azienda in Amministrazione Straordinaria che il Commissario Nardi sta predisponendo.

E’ la cessione la scelta privilegiata per l’uscita dalla crisi, che potrebbe essere completata in un periodo compreso tra i tre e i sei mesi. Più rapida appare invece la questione Trieste, con il forte e unico interesse del gruppo Arvedi per dapprima l’affitto e poi la possibile acquisizione del sito in virtù anche della sua strategicità logistica.

L’indiscrezione più concreta sembra essere quella relativa alla manifestazione di interesse avanzata da Arvedi per gli impianti di Servola, a Trieste. Tra il gruppo cremonese e la Ferriera triestina, come confermano alcune fonti sindacali, ci sarebbero già accordi commerciali in corso: l’obiettivo finale potrebbe essere la definizione di un contratto di affitto di ramo d’azienda. Un interesse per l’intero impianto di Piombino è invece stato avanzato dal gruppo svizzero Klesch, che proprio nei giorni scorsi ha avviato la produzione in Italia con Leali Steel, società creata dopo l’acquisizione degli impianti dell’ex acciaieria Leali con stabilimenti produttivi a Odolo (in provincia di Brescia) e Borgo Valsugana (Tn). Oltre agli svizzeri è in campo, però, anche una cordata italiana. Tra i componenti dell’«alleanza» l’unica azienda che ha confermato ufficialmente il suo ruolo è ad oggi il gruppo Feralpi, presieduto dall’ex leader di Federacciai Giuseppe Pasini. Secondo fonti vicine alla trattativa, un’altra manifestazione d’interesse è però quella di Acciaierie Venete. A questi due attori si affiancherebbe, inoltre, la stessa Arvedi. A margine della partita, in una posizione più defilata, Duferco. In movimento, infine, anche due gruppi internazionali (un brasiliano e un cinese), ma, sempre secondo la stessa fonte, si tratterebbe di interessamenti con un grado di concretezza minore rispetto alle posizioni espresse da Klesch e dalla cordata tricolore. Quattro interessamenti esclusivi, infine, anche per le aziende al di fuori del perimetro di Piombino, vale a dire la Vertek di Condove (in provincia di Torino) e il laminatoio di Arlenico (in provincia di Lecco).

sciopero_lucchini25-10-12Leggiamo insieme integralmente la nota informativa presentata dal Commissario straordinario della Lucchini Nardi:

Nel corso del Tavolo Lucchini che si era tenuto il 22.1.13 il Commissario Piero Nardi aveva assunto i seguenti impegni:
1) Riavviare le produzioni (Piombino, Lecco, Condove)
2) Mantenere l’attività fino alla presentazione del Programma prevista, allora, a fine giugno
3) Rinnovo contratti in scadenza
4)  Supporto ai fornitori/creditori più deboli
Tutti gli impegni sono stati mantenuti.
***
Nel corso dei primi sei mesi il lavoro del Commissario si è incentrato sui seguenti punti:
 Attività di miglioramento gestionale economico e finanziario
 Analisi del business e dell’andamento storico
 Sondaggio del mercato
 Definizione delle linee del programma
***
Attività di miglioramento gestionale economico e finanziario
I risultati del primo semestre, pur ancora essendo ancora pesantemente negativi, consuntivano un miglioramento rispetto al budget di 40 milioni.
Piombino evidenzia un trend di riduzione delle perdite – grazie ad una sensibile riduzione dei costi operativi ed al miglioramento del mix vendite – mentre Trieste consuntiva forti perdite in linea con le previsioni.

Analisi del business e dell’andamento storico
A partire dall’inizio della crisi dell’ottobre 2008 fino al 21/12/2012 , Lucchini ha:
• ridotto le vendite di laminati da 1,5 milioni di tonn a meno di 1 milione ed ha azzerato le vendite di bramme ( allora pari a 400 mila tonn)
• “bruciato” cassa per 800 milioni di euro
• azzerato il patrimonio netto a fine 2012, partendo dai 970 milioni dell’ottobre 2008
• tagliato tutti gli investimenti strategici, limitandosi a quelli per manutenzioni, sicurezza e ambiente
• ceduto le attività di alta qualità basate sul forno elettrico
L’azienda è giunta “stremata” alla Amministrazione Straordinaria e con limitate possibilità di intervento.

Sondaggio del mercato
Delle due ipotesi previste dalla legge Marzano:
A) Recupero dell’equilibrio tramite la ristrutturazione aziendale
B) Recupero dell’equilibrio tramite la cessione dei complessi aziendali
la sola ipotesi percorribile è quella della “cessione” in quanto l’azienda è strutturalmente in perdita.

Al fine anche di definire i complessi industriali di interesse per eventuali acquirenti è stata avviato un sondaggio informale e poi formale del mercato. A seguito della pubblicazione di invito a presentare una manifestazione di interesse ( 17 maggio – 17 giugno) sono pervenute le seguenti manifestazioni:
 2 operatori siderurgici per il complesso Piombino /Lecco con esclusione della parte a caldo
 1 siderurgico per l’affitto con diritto all’acquisto di Trieste
 1 operatore logistico per le proprietà immobiliari di Trieste
 1 trader per l’affitto della cokeria di Piombino
 1 industriale per l’acquisto di Vertek Piombino e piccola porzione di Vertek/Condove
 4 operatori per le azioni GSIL
 Due intermediari per le attività siderurgiche di Lucchini che si riservano di specificare l’identità dell’operatore industriale

Definizione delle linee del programma
Dopo l’approvazione del Programma da parte del Ministro saranno avviate le procedure ad evidenza pubblica per la cessione dei quattro complessi ( Piombino/ Lecco, Trieste, Vertek e GSIL).
Vertek e GSIL saranno posti sul mercato attraverso procedure semplificate. Per Trieste sono in fase avanzata i contatti con il Gruppo Arvedi per valutare l’ipotesi di affitto con diritto di acquisto dello stabilimento. Vista l’impossibilità di pervenire ad un contratto di affitto a partire dal primo luglio del corrente anno, si è stipulato un accordo commerciale di sostanziale conto trasformazione per il mese di luglio prorogabile per il mese di agosto. A breve dovrebbe comunque arrivare una proposta di affitto del ramo di azienda che sarà oggetto di verifiche procedurali e negoziazione.
Trieste, se non affittata sarà posta sul mercato la parte aree di proprietà e riconsegnate le aree in concessione.
Piombino / Lecco si prevede una più complessa procedura competitiva della durata prevista di tre/sei mesi.

La procedura per la cessione del complesso Piombino/Lecco prevederà la possibilità di offrire per quattro alternative ( in ordine di valutazione decrescente):
1. “Afo” più laminatoi
2. Laminatoi più forno elettrico
3. Solo laminatoi
4. Singoli impianti
Ovviamente la scelta dipenderà dalle diverse opzioni che il mercato proporrà alla Procedura e dovrà essere comunque approvata dal Ministero dello Sviluppo Economico. Piombino potrebbe diventare anche la piattaforma per la sperimentazione di un processo innovativo come esempio si cita il processo Corex/Finex con impianti in funzionamento in Sud Africa , Corea e India.

Tenuto conto dello sviluppo tecnologico ancora non definitivo tale ipotesi richiede:
 la presenza di un imprenditore disposto a rischiare
 la disponibilità di importanti contributi e finanziamenti nazionali ed europei (Action Plan)

La partecipazione al rischio del fornitore dell’impianto
Da rilevare infine le grandi opportunità che potrebbero derivare in termini di riconversione e reindustrializzazione dal riconoscimento di Piombino e Trieste quali aree di crisi complessa ex Art. 27 della 134/2012.

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Lucchini, Uilm: “Incontro al Ministero deludente, il piano per il gruppo slitta al 15 settembre”

“Incontro deludente e con poche novità: il Commissario Nardi annuncia uno slittamento dei tempi della presentazione del piano al 15/9 ma non dà nessuna indicazione su come intenda muoversi per il mantenimento del Gruppo Siderurgico e dei suoi livelli occupazionali”. E’ quanto afferma la Uilm commentando il tavolo che si è tenuto oggi al ministero dello Sviluppo sulla società.

“Ci sarebbero 13-14 manifestazioni di interesse sui vari siti in Italia – spiegano alla Uilm – ma non è chiaro se queste prevedano il mantenimento del ciclo integrato a Piombino anzi, il commissario si è spinto a illustrare tre ipotesi di soluzioni industriali che nella migliore delle ipotesi ridurrebbero l’occupazione di circa 500 persone dirette senza ovviamente quantificare le ricadute negative sull’indotto, mentre per Trieste si profilerebbe una soluzione che prevedrebbe la piena occupazione nell’arco del piano (5 anni)”.

Il commissario, invece, non sarebbe entrato nel merito degli altri stabilimenti del Gruppo.

“E’ stata l’ennesima giornata inconcludente – afferma la Uilm – e riteniamo quindi necessario affrontare a partire da domani con i lavoratori una discussione chiara e trasparente su come proseguire nel confronto con il Governo e con il Commissario per ribadire che il mantenimento della siderurgia in Italia è, oltre che una priorità, anche una necessità per il futuro di tutto il Sistema Paese”.

Scritto da il 16.7.2013. Registrato sotto Economia, Foto, ultime_notizie. Puoi seguire la discussione attraverso RSS 2.0. Puoi lasciare un commento o seguire la discussione

2 Commenti per “LUCCHINI: CESSIONE IMPIANTI SCELTA PRIVILEGIATA”

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  • QUANTO E' PASSATO DAL 1 LUGLIO 2017 DATA TERMINE DELL'ACCORDO DI PROGRAMMA CON CEVITAL?

    Nonostante l'addendum all'accordo di programma, senza il quale Rebrab sarebbe diventato Padrone a tutti gli effetti dello stabilimento, tale data viene comunque considerata dalla nostra testata come quella di inizio della crisi economica reale di Piombino. Da allora sono passati solo
    87 mesi, 12 giorni, 7 ore, 43 minute fa

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