VELO: «SINERGIA TRA PIOMBINO E TARANTO PER IL CICLO INTEGRALE»

L'onorevole Silvia Velo con il segrtario del PD Val di Cornia Valerio Fabiani

L’onorevole Silvia Velo

Abbiamo intervistato,  l’Onorevole Silvia Velo su alcuni argomenti roventi di attualità nazionale e su alcune questioni molto importanti per il futuro del territorio della Val di Cornia. Leggiamo insieme le sua risposte.

1) La crisi Lucchini diventa sempre più grave e il suo recente appello al ministro Zanonato è lì a testimoniarlo ancora una volta. Quali crede che potranno essere gli sviluppi nel medio periodo?

È difficile dirlo, una cosa certa è che l’Italia non può permettersi di uscire dalla produzione di acciaio a ciclo integrale. Taranto vive una situazione assai complessa, per le ragioni di natura ambientale che conosciamo. Noi crediamo che nel medio periodo, per garantire la produzione di acciaio necessaria al Paese e contemporaneamente garantire che a Taranto si attuino le prescrizioni dell’Aia sulla messa in sicurezza degli impianti di Taranto, vada realizzata una sinergia tra Piombino e Taranto; questa sinergia consentirebbe al Paese di avere la produzione di acciaio, a Piombino di andare avanti nella produzione e a Taranto di rispettare le prescrizioni ambientali. Si tratta di una soluzione che io vedo come ponte, ma che potrebbe aiutare a superare la crisi economica.

 

Ma l’altoforno non è ormai arrivato a fine vita?

Che l’altoforno abbia bisogno di investimenti è noto a tutti, ma l’unico modo per trovare gli investimenti è che lo stabilimento abbia lavoro. Se c’è una strada è quella garantire la continuità produttiva.

 

2) La condanna di Berlusconi sta ancora creando o meno nuove problematiche all’attività del Governo Letta, anche sulla base delle polemiche della votazione odierna e della bagarre in aula? Condivide l’intervento di Ettore Rosato di mercoledì?

È chiaro che le vicende giudiziarie di Berlusconi sono un problema per il Governo e sono un problema per il Paese: Berlusconi, nonostante i continui buoni propositi di non condizionare l’uno né l’altro con le sue vicende personali,  poi non resiste a questa tentazione. Che ci fossero questi problemi e che il Governo avrebbe avuto difficoltà era noto. Noi abbiamo dato vita a questo Governo di servizio perché dovevamo dare risposte al Paese sui temi delle politiche economiche, dei rapporti con l’Europea, il tema degli eccessi del rigore che sta strizzando l’economia, sui giovani, sulla necessità di riformare etc. Questo era l’obiettivo. Ed erano noto fin dall’inizio che il capo dell’opposizione, che oggi è momentaneamente nostra alleata, aveva queste pendenze giudiziarie. L’episodio di oggi rende bene l’idea di una difficoltà. Noi però abbiamo, nonostante le critiche, mantenuto una coerenza. Il PDL stamani [mercoledì 10 ndr] ha proposto il blocco del Parlamento per protesta contro la Cassazione, noi abbiamo detto no e siamo andati in aula. L’atteggiamento ufficiale del PDL in aula è stato diverso. Siamo andati avanti fino alle 16 e poi alle 16 il PDL  ha chiesto di poter sospendere per fare una riunione del loro gruppo parlamentare e riprendere l’indomani mattina. Questo tipo di richiesta è venuta anche da parte nostra in altre occasioni. Qui assume un altro significato, ma il dato è che noi abbiamo impedito che ottenessero di bloccare i lavori parlamentari per tre giorni. Detto questo, aggiungo che il decreto su cui stiamo lavorando in aula è fermo da lunedì perché il M5S ha fatto ostruzionismo sul commissariamento dell’Ilva di Taranto; oggi non avremmo comunque votato perché continua l’ostruzionismo del M5S.

 

3) Come valuta il “passo indietro” del Sindaco di Portoferraio nella corsa alla presidenza dell’autorità portuale?

Su questo non ho dichiarazioni o valutazioni da fare perché a me pare che il Sindaco di Portoferraio abbia semplicemente risposto ad illazioni giornalistiche e che non ci fosse nessuna candidatura ufficiale.

 

4) Quali temi reputa prioritari nel prossimo congresso nazionale del PD? E a livello locale?

Credo che il PD debba decidere cosa è e cosa vuole rappresentare. Non credo ci sia bisogno di un congresso programmatico. Quello che va chiarito è cosa rappresenta il PD nella società e cosa vuole rappresentare; il che non vuol dire tornare a un’idea di partito di classe, però siamo in una società che è profondamente trasformata da questa crisi economica, che ha inciso profondamente sulla situazione sociale di famiglie e imprese. Dobbiamo quindi decidere se il PD è il partito dei più deboli, di chi è stato danneggiato da questa crisi. Un partito che prova a rappresentare tutti, come se i conflitti della società non esistessero, non ha senso. E io non ho dubbi da che parte il PD debba stare. Sul piano locale i temi sono gli stessi. I Comuni della Val di Cornia sono un emblema di quello che è l’Italia e della crisi che sta vivendo. E anche a livello locale il PD deve stare nella società, nel lavoro e con chi è in difficoltà, con alti e bassi: questo è quello che stiamo facendo.

 

5) L’economia della Val di Cornia nel suo complesso (escludendo la crisi Lucchini) va avanti, è ferma o sta retrocedendo? Su quale tipo di sviluppo lei punterebbe prioritariamente, e perché?

L’economia della Val di Cornia è difficile da scindere dalla Lucchini perché si porta dietro un indotto che è fatto di servizi, di aziende meccaniche, di professioni…  quindi, tutto il sistema economico della Val di Cornia risente della crisi Lucchini. Anche il settore turistico risente della crisi generale, ma mi sembra che su alcuni fronti si stiano facendo dei passi in avanti, soprattutto sul tema della qualità: penso a Piombino, ma penso anche a Campiglia o San Vincenzo. Le nostre realtà viste dai tanti che vengono da fuori sono tra quelle che hanno migliorato maggiormente la loro qualità urbana. È un territorio fortunato perché non è stato coinvolto negli anni dello sfruttamento di massa e che è cresciuto in questi anni.

 

6) Come vedi il futuro del PD?

Ho due sentimenti contrastanti: da una parte sono preoccupata perché siamo sempre in fibrillazione e in difficoltà, dall’altra sento la responsabilità che mi dà la consapevolezza che noi siamo l’unica speranza per il Paese, l’unica nonostante tutto, con i nostri pregi e i nostri difetti. E questo ci dà da una parte grande preoccupazione e dell’altra grande speranza. Mi impegnerò per far sì che prevalga la speranza, che prevalga la prospettiva di poter dare un sostegno alla democrazia italiana, che invece sta vivendo un momento di difficoltà.

 

7) In politica meglio  i “giovani vecchi” o i “vecchi giovani”?

Meglio chi pensa con la sua testa, giovani o vecchi, di qualsiasi età. Meglio chi ha il coraggio di sfidare il conformismo e combattere per quello che pensa, non per se stesso ma per un’idea collettiva.

 

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Scritto da il 11.7.2013. Registrato sotto cronaca, Foto, politica, ultime_notizie. Puoi seguire la discussione attraverso RSS 2.0. Puoi lasciare un commento o seguire la discussione

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