RIFONDAZIONE: PREOCCUPAZIONE PER IL NUOVO OSPEDALE A LIVORNO

Il plastico del nuovo ospedale

Il plastico del nuovo ospedale di Livorno

Grande preoccupazione da parte di Rifondazione Comunista per il recente annuncio, apparso sulla stampa locale, relativo alla realizzazione del nuovo ospedale aLivorno. Secondo il partito questo drenerà buona parte delle risorse portando di fatto alla scomparsa della sanità nella bassa provincia di Livorno. Leggiamo insieme il testo integralmente.

«In relazione alla costruzione del nuovo Ospedale di Livorno – Inizia Rifondazione Comunista – apprendiamo dalla stampa ( Il Tirreno 2.7.2013) che l’Assessore Marroni  garantirà la copertura finanziaria dei 109 milioni anticipati dalla regione Toscana,nel caso l’Asl 6 non riesca a vendere i beni immobiliari di proprietà Asl nella città di Livorno. Non solo, ma l’Asl 6 dovrà pagare alla Società costruttrice 33 milioni di euro all’anno per 34 anni  come proventi per la gestione dei servizi non sanitari.

Allora siamo andati a guardare bene cosa dicono la convenzione di concessione e il disciplinare di gara pubblicati sul sito dell’Asl 6  e dalla lettura si rileva, fra le altre cose:
a.    che la Società, per la cifra indicata dalla stampa, gestirà tutti i servizi non sanitari della USL n. 6 (lavanolo, ristorazione, smaltimenti rifiuti, pulizie vigilanza, portierato, facchinaggio, manutenzione immobili,  gestione del verde etc etc),  oltre a fornire arredi sanitari, non sanitari ed altro;
b.    che  l’importo suddetto sarà corrisposto dalla Asl in funzione delle prestazioni erogate, fermo restando che la Asl dovrà assicurare un livello minimo di prestazioni per ogni servizio e che se tale livello minimo non venisse garantito, la Asl oltre il pagamento della tariffa dovrà corrispondere un importo aggiuntivo
c.    che a causa dell’utilizzo del project financing la Asl si impegna a vincolare risorse che non risultano gravate da altro specifico vincolo di destinazione, per legge o provvedimento regionale,  al pagamento delle tariffe spettanti alla Società depositandole presso il proprio conto con specifico vincolo di destinazione. Per meglio garantire tutto ciò la Asl  dà mandato irrevocabile al proprio Tesoriere di effettuare tutti i pagamenti della tariffa nella misura e nei tempi previsti dalla convenzione ( 33 milioni annui di euro per 34 anni, si legge sul giornale).

Ci chiediamo anche, a questo punto, se le Amministrazioni hanno valutato le ricadute negative che si avranno sulla piccola impresa della Zona Val di Cornia che per i prossimi 34 anni, salvo subappalti, non avrà mai modo di poter supportare i servizi socio sanitari  attraverso le proprie prestazioni visto che ogni tipo di servizio non sanitario  per l’intera Asl 6 sarà fornito dalla Società costruttrice dell’Ospedale di Livorno. Ci sembra un aspetto importante in un momento in cui anche l’indotto legato alla Lucchini ha qualche problema..

Inoltre siamo sicuri che l’obbligo di destinare 33 milioni di euro l’anno per 34 anni, con mandato irrevocabile di pagamento e di rispetto dei tempi, e l’obbligo di assicurare un livello minimo di prestazioni per il solito periodo,  non comprometta investimenti in termini di attività e di risorse umane per il nostro Ospedale e la nostra Zona? Che succede se in questi 34 anni ( che non sono pochi e durante i quali può accadere di tutto..) non riusciamo più a mantenere il livello il livello minimo di prestazioni per ogni servizio gestito dal concessionario? Paghiamo penali su penali o magari siamo pronti a cedere anche qualche servizio sanitario al privato?

Sempre dalla stampa ( Il Tirreno 11. 5 2013) apprendiamo la volontà della Asl 6 di realizzare una riorganizzazione strutturale nella nostra città pensando di realizzare una Casa della Salute nella Città di Piombino  attraverso, oltre a finanziamenti regionali, la vendita di immobili di proprietà Asl siti in città.  Da parte del Comitato del sì alla fusione di Campiglia e Suvereto ( Il Tirreno  21.6.2013) viene proposta addirittura la realizzazione di altre Case della Salute nell’ipotetico costituendo nuovo Comune, vendendo anche la RSA di Campiglia Marittima, pur mantenendone il servizio. Ci piacerebbe sapere se l’Assessorato regionale garantisce anche alla Val di Cornia la copertura finanziaria per la realizzazione della o delle Case della Salute,  nel caso neanche qui si riuscisse a vendere gli immobili di proprietà Asl 6…

Le Amministrazioni, per esempio, hanno avuto garanzie certe che il ricavato della vendita delle strutture immobiliari di proprietà Asl 6 di Piombino, e eventualmente della Val di Cornia sia utilizzato e reinvestito nella nostra Zona e nel nostro Ospedale e che non si rischi invece che possa, se del caso, servire a mantenere gli obblighi aziendali già descritti nei confronti della Società costruttrice l’Ospedale di Livorno?
In una situazione già drammatica per i servizi socio sanitari territoriali già oggetto di riorganizzazioni taglieggianti, anche a causa di finanziamenti statali ridotti al lumicino, noi temiamo che l’operazione Nuovo Ospedale di Livorno possa diventare un mostro che si mangerà ogni risorsa disponibile per la realizzazione di servizi per i cittadini dell’intero territorio provinciale e chiediamo ai Sindaci certezze e garanzie sulla tenuta e sulla valorizzazione di tali servizi nel nostro territorio affinché i lacci e lacciuoli in cui l’Asl 6 si è imbrigliata per la costruzione del mega ospedale ( a 20 minuti da Cisanello, lo ricordiamo…) non strangolino le Zone e gli Ospedali periferici.

Federazione Partito Rifondazione Comunista
Piombino Val di Cornia Elba

 

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Di seguito riportiamo l’intervento citato dal commento di Rifondazione Comunista.

Tratto da “Il Tirreno” del 02.07.2013 in Cronaca di Livorno.

LIVORNO «Se anche la Asl non vendesse i suoi beni o le entrate fossero minori rispetto al previsto, la Regione, anche in via preventiva, garantirà la realizzazione del nuovo ospedale». Lo ha detto ieri sera, a ridosso della mezzanotte, l’assessore alla Sanità, Luigi Marroni, invitato all’assemblea territoriale del Pd in circoscrizione 1. Un’assemblea per una volta pubblica. Tant’è che a incalzare l’assessore sui soldi per il nuovo, e discusso da una parte di città, ospedale è stato proprio l’ex sindaco Lamberti, oggi consigliere comunale di Confronto. Marroni, che aveva già rassicurato i suoi – dal sindaco ai segretari – a cena alla Barcarola, ha pubblicamente detto che il presidio «non è in discussione», prendendosi in collo la delicatissima partita dei finanziamenti. Per costruire il presidio a Montenero servono 190 milioni di euro: 109 vengono anticipati dalla Regione attraverso un fondo di rotazione per le strutture Asl, 81 arrivano dal privato, che per 34 anni gestirà i servizi a supporto dell’attività sanitaria (dalle pulizie alla mensa) prendendo dalla Asl 33 milioni all’anno. I soldi anticipati dalla Regione dovrebbero essere restituiti dall’azienda sanitaria con la vendita dei beni sparsi per la città: dai distretti all’ex sede di Monterotondo, fino all’area di viale Alfieri. Il punto è che il mercato immobiliare è fermo e sia dai banchi del consiglio che da cittadini e associazioni sono piovute richieste di garanzie e chiarimenti. «Quando siamo partiti – ammette Marroni – le condizioni del mercato immobiliare erano ben diverse. Siccome stiamo attraversando un periodo di forte incertezza economica e finanziaria, la Regione per dare maggiore sicurezza all’azienda e alla città sta predisponendo gli atti necessari a coprire in ogni caso l’operazione, mettendo i soldi da parte fin da ora». A chi dalla sala gli chiede se si tratti di una sorta di finanziamento a fondo perduto (termine non corretto, visto che i beni della Asl sono di fatto regionali), Marroni risponde con una battuta: «Speriamo non perduto, o perduto bene». «Stiamo predisponendo atti, non promesse – sostiene – la prima delibera è stata firmata». L’ha ricordata qualche minuto prima il consigliere regionale Marco Ruggeri: istituisce un fondo da 100 milioni a garanzia della ristrutturazione dei vecchi ospedali e dei nuovi in Toscana. Quello sul presidio a Montenero è il colpo di coda arrivato sul finire dell’assemblea, forse non a caso proprio nei giorni in cui è ripartita la raccolta firme del fronte del no (e anche ieri sera non sono mancate voci contro). Ma di questioni aperte e scottanti a Livorno in materia di sanità ce ne sono parecchie. A cominciare dal futuro del 118, al rapporto con l’azienda universitaria di Pisa, all’ortopedia che di notte sparisce e a due reparti chiave, neurochirurgia e chirurgia vascolare, che non si sa che fine faranno. Nodi che toccano a turno Ruggeri, il sindaco Alessandro Cosimi, il segretario Pd Samuele Lippi, il presidente del consiglio comunale e medico di base, Enrico Bianchi, Enrico Pedini (Cgil). Solo su un punto Marroni fa una promessa: «Neurochirurgia e chirurgia vascolare non si toccano». Da notare che sui debiti ai fornitori della Asl 6 (oltre 86 milioni, come rivelato dal Tirreno) il Pd ieri sera è rimasto muto. Nessuno ha detto una parola, mentre a Firenze i consiglieri regionali del Pdl, Marco Taradash e Stefano Mugnai, hanno presentato un’interrogazione alla giunta chiedendo se l’ex direttore Calamai abbia «rappresentato al successore la situazione dell’azienda» e «dato attuazione al decreto 35 che ha la finalità di ridurre i tempi dei pagamenti». Il Pd in Corea lascia che sia Marroni a dire che «la situazione livornese non ci preoccupa». (j.g.)

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Scritto da il 11.7.2013. Registrato sotto Foto, politica, ultime_notizie. Puoi seguire la discussione attraverso RSS 2.0. Puoi lasciare un commento o seguire la discussione

3 Commenti per “RIFONDAZIONE: PREOCCUPAZIONE PER IL NUOVO OSPEDALE A LIVORNO”

  1. claudiio

    S Dovebbe essere un. Servizzio a migliorare. Ma. Non mi sembra visto tutti questi. Milioni di euro che graveranno sui cittadini livornesi. Dico perche
    ” non. Risparmiare e. Fallo. Dove e l’ attuale aspedale. Visto che. C’e. Stato speso decine di milioini di euro. Per ristrurarlo

  2. lino

    Si legge oggi nelle pagine della Nazione che durante l’incontro tra rappresentanti del Movimento Cinque Stelle ed il nuovo Direttore Generale della USL 6 Livorno quest’ultimo abbia escluso categoricamente la realizzazione di un nuovo Ospedale a Riotorto.
    La domanda è la seguente : ma il sindaco, la giunta e tutta la maggioranza che governa Piombino dove attingono le notizie relative a fatti importanti quando promettono la costruzione di un nuovo Ospedale ? .
    Con chi parlano ? Con chi si confrontano ? Di chi si fidano ? Quali sono gli amici e compagni che suggeriscono tali progetti ? Manciulli ? Velo ? Tortolini ?
    E’ Rossi che dice bugie ?
    Mistero glorioso.
    Sta di fatto che anche questo sogno Anselmiano sbatte e si frantuma contro le parole di Porfido. E’ incredibile la facilità con la quale i nostri amministratori ci raccontano questa infinita serie di bugie.
    Ma perchè ci ingannano ogni minuto ?.
    Possiamo fare qualcosa o non c’è che mettersi buoni ed attendere la prossima panzana ?.

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