CAMERINI: QUESTE SONO LE RAGIONI DEL NO A CAMPIGLIETO

nella foto Alessandro Camerini

nella foto Alessandro Camerini

Abbiamo intervistato Alessandro Camerini coordinatore per il Comitato “No fusione Campiglia-Suvereto” per comprendere meglio le ragioni di chi si oppone a questo accordo.

 

Cosa sta succedendo? (cioè come vede il progetto fusione)
R: E’ successo che a Suvereto è stata recentemente convocata una assemblea pubblica per informare i cittadini che , ‘nel loro interesse’ (secondo il Sindaco) sarebbe stata votata a breve la richiesta di fusione con il Comune di Campiglia Marittima , per consentire, sempre secondo il Sindaco, di essere pronti ad adempiere agli obblighi di condividere i servizi che i Comuni sotto i 3.000 abitanti hanno entro fine anno. In quella sede non sono state presentate adeguatamente, ma solo accennate, le altre due opzioni, una delle quali (l’Unione dei Comuni, che vedrebbero gli stessi mantenere la propria autonomia) era stata poco tempo prima presententa dallo stesso Sindaco come una soluzione ideale ed un obiettivo irrinunciabile per il nostro ed i Comuni limitrofi. Dopo due giorni, l’avvio della procedura di richiesta di Fusione è stata votata in Consiglio Comunale (con consenso bulgaro della maggioranza) lasciando sbigottita gran parte della cittadinanza. Il referendum (consultivo) verrà fatto a settembre /ottobre, con richiesta di fusione già avviata, le altre opzioni non discusse e sepolte, il termine per gli adempimenti a ridosso. Un percorso un po’ strano…ed inverso. Insomma molto da criticare sul metodo, ancor più sul merito, di questa prospettata fusione.

Quali sono le ragioni del no e le possibilità alternative;
le ragioni del NO sono molte;
La perdita di identità storica, culturale di 900 anni di storia, e l’identità anche ‘commerciale’ di una comunità che negli ultimi decenni ha conquistato visibilità per la qualità della vita, l’eccellenza della produzione di vino ed olio, i riconoscimenti di Bandiera Arancione del Touring , di Città del Vino., dell’Olio, di appartenente al club dei Borghi più belli d’Italia (certificazioni che andrebbero perdute , a termini di statuto delle rispettive associazioni) La fusione , per quanto neghino i sostenitori della Fusione, mortificherenbbe tale identità. Va inoltre considerato che dal punto strettamente amministrativo, la comunità, perdendo lo status di Comune, perderebbe di importanza su più piani: la fusione con un Comune con un numero di residenti tre volte maggiore comporterebbe il rischio concreto(la certezza) di avere una rappresentanza minoritaria in consiglio, con tutte le conseguenze sul piano delle decisioni strategiche, allocazione delle risorse, etc Inoltre il sarebbe sicuro il rischio di allontanamento dei servizi dalla Comunità, come Poste, presidii ASL, etc. Insomma, con la fusione il Comune di Suvereto SCOMPARE. L’alternativa più efficace, e quella attuata da moltissimi Comuni, è l’Unione dei Comuni, che consentirebbe di mettere in comune numerose funzioni (con ottimizzazione delle stesse) senza alcun costo aggiuntivo e, soprattutto, mantenendo l’ autonomia dei Comuni aderenti .Infine va considerato che il modello di valorizzazione dei piccoli Comuni è quello verso cui oggi ci si orienta maggiormente, e la recente proposta di Ermete Realacci, firmata da 80 Deputati (ci è spiaciuto che i deputati locali non siano tra questi) va proprio in questo senso.
Quante sono le firme raccolte e la collaborazione dei commercianti del paese: ad oggi sono oltre 800, ma contiamo di arrivare a molte di più. Avvertiamo consenso nei confronti della nostra attività, che ha come obiettivo la conservazione dell’identità Comunale di Suvereto, Comune che non vuole morire!

C’è il rischio che un comune più grandi si mangi il più piccolo?
Certo, come già detto, le dinamiche di costituzione delle rappresentanze nel consiglio comunale e negli organi di governo (che decidono a maggiornanza, per tutti) finirebbero per relegare la comunità di Suvereto ad un ruolo marginale, di sicuro privato della propria sovranità democratica. Non ha senso la fusione tra due comuni che hanno un numero cosìdiverso di abitanti ed una storia sociale ed economica cosi differenti; un matrimomio forzato, una convenienza politico/amministrativa?

Quali sono i rischi per i servizi, per l’economia e il turismo?
Rischio concreto si spostamento di servizi, alla luce del fatto che gli erogatori (Poste SpA, Aziende Sanitarie etc) tendono ad accentrare per economizzare, e la caduta della status di Comune per Suvereto rischierebbe di far cadere vincoli di servizio. I costi ricadrebbero sulla comunità, specie sulle fasce più deboli. Per quanto riguarda il turismo e l’economia ,va detto che il marchio Suvereto (trasversale a più asset economici) non potrebbe che perdere dignità ed appeal. Proprio quel ‘modello Suvereto’ che il nostro Sindaco ha enfatizzato per anni. I contributi legati alla fusione sono incerti (legati alle dispobnibilità di bilancio di una Regione che non ha neanche fondi per la sanità, ed eventualmente sarebbero di durata limitata e comunuqe che non giustificano una scelta irreversibile così lacerante); comunque sono previsti incentivi anche per l’Unione dei Comuni, mentre lo sblocco del Patto di Stabilità è un fatto che avverrà a breve a prescindere dalle fusioni dei comuni.

Quali saranno le prossime iniziative del comitato?
Contiamo di dare una informazione obiettiva alla popolazione, sostenendo le ragioni della nostra scelta, con incontri nelle frazioni ed un importante incontro nel centro di Suvereto il prossimo 21 giugno, con un dibattito a cui parteciperà Giacomo Sanavio, assessore della Provincia di Pisa, esperto politica del territorio ed in particolare sostenitore della conservazione e valorizzazione dei territori rurali e del ruolo delle istituzioni locali. Altre iniziative di comunicazione verranno nelle settimane successive.esperto in politica dei territori rurali e del ruolo delle istituzioni locali .

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Scritto da il 21.6.2013. Registrato sotto Foto, politica, ultime_notizie. Puoi seguire la discussione attraverso RSS 2.0. Puoi lasciare un commento o seguire la discussione

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