LA TOSCANA E LO STRESS ELETTORALE

L’EDITORIALE                                   di Giuseppe Trinchini trinchini

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Corriere Etrusco “numero 7” del 17 maggio 2013

I prossimi 26 e 27 maggio in 17 comuni toscani ci saranno le elezioni. Cinque di questi hanno una popolazione superiore a 15.000 abitanti, che voteranno con il sistema elettorale maggioritario a doppio turno. Si vota nei comuni di tutte le provincie della Toscana e in tre capoluoghi: Siena, Pisa, e Massa. Elezioni anche a Viareggio (62 mila abitanti) e Campi Bisenzio (43.000).

C’è molta tensione per queste elezioni amministrative che si presentano come una vera e propria “cartina al tornasole” della tenuta del PD in Toscana dopo le vicende che hanno visto la vittoria dei Renziani alle primarie e la crisi del partito, dopo la “non vittoria” alle elezioni e la nascita del governo Letta-Alfano con il PD insieme al PDL di Berlusconi e la nomina di Epifani “segretario e traghettatore” in attesa del prossimo congresso di partito.

A Siena ad esempio, dove si torna al voto dopo il commissariamento del Comune e dopo la bufera su Mps  sono presenti sedici liste per otto candidati sindaco. La sfida principale sarà tra Bruno Valentini, vincitore delle primarie del Pd alla guida della corrente non vicina all’ex sindaco Franco Ceccuzzi, e il cardiochirurgo Eugenio Neri, sostenuto da un drappello che va dal Pdl senza il proprio simbolo ad ex consiglieri “ribelli” della precedente giunta di centrosinistra.

A Viareggio tante promesse di Pulcinella (o meglio Burlamacco che è la maschera tradizionale del carnevale viareggino). Questa manifestazione, nei recentissimi giorni di campagna elettorale, continua ad essere un terreno di scontro per la caccia ai voti con una trasversalità politica raccapricciante. Ma è tutta la regione che è in fibrillazione. Con una base che non capisce l’alleanza col nemico storico a cui sono state consegnate per l’ennesima volta le redini del Paese, e con scandali e scaldaletti disseminati a destra e a manca per tutta la “Rossa” Toscana.

Una ipotetica “non tenuta” del centro-sinistra in queste amministrative potrebbe dare il via a una voragine di voti nella tradizionale roccaforte PD, con conseguenze che oggi non sono assolutamente prevedibili. Per la prima volta dopo settanta anni il potere è tornato nelle mani dei cittadini che possono decidere se ridare nuova fiducia ai Democratici o consegnare la guida della Toscana ad un altro partito.

Giuseppe Trinchini

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