PIOMBINO: LA WKN-SOLARIS RISPONDE ALL’ASSESSORE CHIAREI

Un impianto a pale eoliche

Un impianto a pale eoliche

AGGIORNAMENTO – Piombino (LI) – Anche i sindaci di Campiglia e di Piombino si inseriscono nel dibattito sull’impanto eolico. Alla fine dell’articolo riportiamo integralmente il loro intervento.

I toni si scaldano intorno all’impianto eolico con 11 torri che vorrebbe costruire l’azienda WKN in Val di Cornia. In particolare la Wkn, attraverso una lettera aperta di Lorenzo Partesotti, di Solaris Srl che ha collaborato al progetto,  ha risposto alle dichiarazioni rilasciate da Marco Chiarei, assessore all’ambiente del Comune di Piombino. Riportiamo nell’ordine la lettera di Partesotti e l’intervento di Chiarei.

«Leggo com molta sorpresa e delusione, su Il Tirreno del 18/4, le prese di posizione dell’Ass. Chiarei di Piombino sul progetto eolico che abbiamo sviluppato e modificato per conto della WKN Ag.

Se è evidente l’interese personale alla realizzazione di questo progetto, questo è un interesse trasparente e legittimo, perchè la Costituzione sancisce “la libera attività economica” che inoltre la legge “poi indirizza verso fini sociali”, e proprio in questa logica che la mia attività è indirizzata da 25 anni nel piccolo e grande eolico che, fino a prova contraria, generano energie pulite e creano lavoro e non guerre. Non a caso da anni siamo soci di Banca Etica e di organismi e Associazioni con precise finalità sociali e di pubblico interesse.

Sono sorpreso, dicevo, perchè negli incontri tecnici avuti con l’Assessore Chiarei (per conto dell’Amministrazione) avevamo discusso, condiviso e concordato una netta riduzione e il riposizionamento delle turbine nelle aree possibili, cioè ai margini delle aree industriali e artigianali.

“Comprendiamo le difficoltà da parte delle aziende nel realizzare progetti all’interno dell’area del Sito di interesse nazionale di Piombino per le bonifiche”, dice Chiarei, ma si è dimenticato, o non sa, l’Assessore, che le aree demaniali dell’ex Lucchini sono sotto sequestro della magistratura perchè pesantemente inquinate, cioè sono aree sulle quali nessuno può e potrà fare nulla (eolico, solare o qualsiasi altra cosa) fino a che non saranno risanate, e se và bene ci vorranno decenni e cifre enormi !?

E allora dichiarare che … “Questo progetto, come altri del tipo, possono essere realizzati solo all’interno di aree industriali e produttive dismesse, degradate o sottoutilizzate. I principi che guidano tale scelta sono quelli della riconversione di aree compromesse sotto il profilo ambientale, e della transizione energetica, cioè della graduale sostituzione di mezzi di produzione di energia con fonti fossili a favore di quelle rinnovabili.” è un bluff o un diversivo.

Per l’Assessore insomma, stà bene che a Piombino la transizione e la sostituzione del petrolio possa iniziare (forse) tra decenni, rimanda ad un futuro indefinito quello che una Amministrazione può e dovrebbe fare ora, mettendo in moto e governando un cambiamento che in un polo energetico e industriale come Piombino dovrebbe essere fatto di energia pulita in sostituzione almeno parziale di quella della centrale ad olio inquinante (ricordiamo la Erika?). E basterebbe solo posizionare, come abbiamo fatto, le turbine eoliche ai margini della zona industriale perchè all’interno non è possibile anche per rispettare i vincoli e le distanze da edifici, strade, elettrodotti, ecc., come sa benel’assessore.

E così non sarà forse “energia pulita a km 0”, ma “solo” “energia pulita a 500 metri di distanza” da chi la consuma, mentro il cosidetto “impatto visivo” (per gli esteti che preferiscono lo smog) non cambia per nulla: le turbine sarebbero comunque altrettanto visibili. Rispetto al consumo, WKN aveva infatti già in corso trattative con Aziende della zona per la fornitura diretta a prezzi ridotti dell’energia elettrica prodotta, che, mi sembra, è uno dei nodi della crisi piombinese. Contestualmente avevamo proposto di avviare le trattative per produrre a Piombino le torri delle turbine per tutto il centro-Italia e per assegnare ad aziende locali i lavori di installazione e manutenzione. Ma questi sono aspetti che certi politici ritengono marginali.

E’ comunque francamente penoso che dei politici affermino di essere a favore delle rinnovabili, ma poi che questi impianti si possono fare solo all’interno delle aree industriali e dismesse: se anche si potesse (e a Piombino non si può), vorrebbe dire che in Toscana, come in Italia, la “transizione energetica, dalle fonti fossili a favore alle rinnovabili” non si farà mai, neanche lontanamente, perchè non bastano certo le aree industriali e quelle dismesse per produrre
col sole e col vento la stessa energia fatta ora col petrolio!

La malafede di troppi esponenti della classe politica nazionale ma pure locale è disarmante, e lo dico come piccolo imprenditore che ha investito tutto, e anche più, contando che le leggi sulle energie rinnovabili siano applicate da tutti e gli impegni internazionali rispettati, come accade nei paesi civili, ma così non è, per il troppo malaffare di troppe imprese e la doppiezza di troppa parte della classe politica, tutti uniti per distruggere il lavoro ed il futuro».

Lorenzo Partesotti

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Ecco invece quanto dichiarato da Marco Chiarei.

«Le preoccupazioni e le considerazioni di merito espresse nei vari interventi da M5S e dall’are Dem Pd sono da tempo patrimonio dell’amministrazione sia in termini di posizionamento politico che su quello tecnico pianificatorio e valutativo.

Sul progetto in questione, l’amministrazione comunale si è già espressa da tempo con un parere negativo, e lo ha fatto mediante il proprio organo tecnico rappresentato dal Nucleo di Valutazione per la VIA (Valutazione di Impatto Ambientale) istituito presso il Settore Politiche Ambientali, sulla base degli strumenti urbanistici. Il parere, pubblicato sul sito del Comune dal 5 aprile scorso, è stato reso nell’ambito di un procedimento in cui è la Regione Toscana ad averne la titolarità.

Questo progetto, come altri dello stesso tipo, possono essere realizzati solo all’interno di aree industriali e produttive dismesse, degradate o sottoutilizzate. I principi che guidano tale scelta sono dunque quelli della riconversione di aree compromesse sotto il profilo ambientale, e della transizione energetica, cioè della graduale sostituzione di mezzi di produzione di energia con fonti fossili a favore di quelle rinnovabili.

La proposta in discussione adesso, pur rimodulata in riduzione nel numero degli aerogeneratori, fornisce una risposta estremamente parziale ai principi sopra esposti – afferma Chiarei – Comprendiamo le difficoltà da parte delle aziende nel realizzare progetti all’interno dell’area del Sito di Interesse Nazionale di Piombino per le bonifiche, in quanto la legislazione attuale risulta fallimentare rispetto agli obiettivi di risanamento ed ormai è da tutti riconosciuta l’urgenza di intervenire a livello nazionale per rivederne l’impostazione.

Si sta lavorando a vari livelli, Regione e Ministero affinchè si superino gli ostacoli che sino ad oggi hanno rallentato le bonifiche e le operazioni di riuso, riconversione e reindustrializzazione all’interno dei SIN.

Nonostante questo quadro di oggettiva difficoltà, non si può abbandonare l’idea di una progettualità specifica, come nel caso del maxi eolico, immaginata in questo enorme patrimonio di aree da recuperare.

Sul tema dell’ informazione ai cittadini – prosegue Chiarei – il Comune ha provveduto a pubblicare le informazioni sul sito istituzionale e sulla stampa. Inoltre sono apparsi, sempre sulla stampa locale, gli avvisi di apertura del procedimento da parte della società proponente.

Io stesso ho incontrato due volte i rappresentanti del comitato di agricoltori e cittadini delle Lavoriere e Campo all’Olmo ai quali, non solo ho espresso la posizione dell’amministrazione, ma ho fornito informazioni sugli iter burocratici da seguire per poter esprimere le loro osservazioni nei confronti della Regione.

Inoltre ho partecipato ad una assemblea pubblica svoltasi a Venturina alcuni mesi fa. Sul sito del Comune sono disponibili inoltre i dati ambientali aggiornati sulla qualità dell’Aria, qualità dell’acqua, Protezione Civile e tutti gli atti inerenti le procedure di Valutazione di Impatto Ambientale.

Tutte iniziative perfettibili, ma significative sugli obiettivi che si vuole perseguire. Mi auguro che per il futuro il M5S, ma ciò vale anche per l’Area Dem del Pd e per chiunque altro, ci si avvalga di questi strumenti e della mia personale ed ampia disponibilità ad approfondimenti su temi di competenza».

Marco Chiarei

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Infine il commento di Gianni Anselmi e Rossana Soffritti.

«In merito al progetto di parco eolico di 11 torri presentato nella piana compresa tra Venturina e Montegemoli, i sindaci di Piombino e Campiglia Marittima, lungi da prendere posizioni ideologiche e condividendo la necessità di aprire ad innovazione e produzione di energia pulita, ritengono questo progetto non accoglibile.

Non è possibile astenersi da una reale contestualizzazione di impianti di tali dimensioni e quindi non tener conto delle criticità che portano con sé.

La Regione Toscana stessa, governando questa materia, ha più volte insistito su criteri come “i coni visivi”, e “la tutela delle aree di pregio paesaggistico e culturale” come elementi dirimenti rispetto alla compatibilità paesaggistica di un impianto.

E’ in corso un procedimento di valutazione tecnica sull’impatto ambientale che produrrà un’analisi che i vari soggetti competenti contribuiranno a definire.

Tuttavia è necessario che le amministrazioni esprimano la loro posizione in ordine al governo del loro territorio, già con grandi spazi dedicato ad attività industriali, estrattive e di produzione di energia che insieme contribuiscono ad occupare centinaia di ettari.

Crediamo che questi impianti siano meglio collocabili in aree già occupate e di fatto industrializzate nella loro destinazione o percezione.

La Val di Cornia non si è mai tirata indietro dall’offrire soluzioni praticabili per le attività produttive, o astenuta dal fare scelte di localizzazioni possibili per i vari impianti. La via dei sì, quindi, non quella dei no.

Ma i “sì” non sono possibili ad ogni costo e in questo caso riteniamo di non poter sopportare progetti senza che il bilancio paesaggistico o delle opportunità che vengono a crearsi, sia decisamente dalla parte del nostro territorio.

Riteniamo che la valutazione di progetti di questa consistenza non possa limitarsi a un approccio riferito ai singoli Comuni, ma che debba estendersi all’ambito territoriale complessivo di riferimento. La riflessione è stata quindi condivisa anche con i Sindaci di Suvereto e San Vincenzo».

Rossana Soffritti sindaco di Campiglia M.ma

Gianni Anselmi sindaco di Piombino

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Scritto da il 23.4.2013. Registrato sotto Economia, Foto, ultime_notizie. Puoi seguire la discussione attraverso RSS 2.0. Puoi lasciare un commento o seguire la discussione

4 Commenti per “PIOMBINO: LA WKN-SOLARIS RISPONDE ALL’ASSESSORE CHIAREI”

  1. sasso indigesto

    I signori della “WKN-SOLARIS” avranno pensato: “tanto ormai il panorama di Piombino e della piana di Venturina è già rovinato dalla presenza delle fabbriche e della centrale Enel, che c’è di male a metterci qualche bella pala mostruosa ?”. In nome dell’ecologia.

  2. Marco

    Lorenzo Partesotti (che a quanto emerge da una ricerca su internet è anche membro del consiglio nazionale di Legambiente) ammette di avere un “interese personale alla realizzazione di questo progetto”. Quindi si comprende benissimo la sua delusione se qualcosa dovesse andare storto nella realizzazione del progetto.
    La Toscana è una terra che deve moltissimo della propria fortuna al suo splendido paesaggio. La Toscana deve fare di tutto per evitare le devastazioni speculative eoliche che hanno martoriato intere regioni meridionali. La Toscana pare si stia dotando di un buona legislazione paesaggistica che vede l’opposizione di chi è interessato a fare affari devastando i territori: gli speculatori edilizi per eesempio, ma non solo loro.
    E una ottima cosa che gli amministratori dicano che le pale eoliche industriali giganti debbano essere prevalentemente realizzate nelle zone industriali dismesse.
    Proporre di aprire uha fabbrica a Piombino per produrre le pale eoliche per il centro Italia è`una pessima idea. Questo porterebbe alla devastazione paesagisstica del centro Italia da parte della speculazione eolica, per altro la fabbrica morirebbe dopo poco tempo, non appena l’opera di devastazione fosse stata portata a termine o gli incentivi eliminati. Egli operai verrebero buttati in mezzo alla strada.
    Le rinnovabili sono ottime se collegate ad una politica di efficienza energetica. Per evitare sperperi e speculazioni bisogna eliminare gli incentivi alle rinnovabili speculative.
    Gli incentivi devono andare solo alle rinnovabili per l’autoconsumo e le norme paesaggistico-ambientali devono essere rafforzate per tutelare i territori.
    PArtesotti forse non sa che i consumi elettrici sono in calo costante e che le centrali nucleari non servono (e che l’energia elettrica non viene prodotta col petrolio, ma semmai anche con molto gas naturale e un po’ di deleterio carbone, molto meno di quello usato in Germania in ogni caso)

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