COMUNE UNICO DI CAMPIGLIA E SUVERETO: LE RAGIONI DEL SI’ E DEL NO

Il palazzo comunale di Suvereto

Il palazzo comunale di Suvereto

AGGIORNAMENTO: Rossano Pazzagli, Ex sindaco di Suvereto, commenta l’iniziativa che potete leggere integralmente in coda all’articolo.

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Val di Cornia (LI) – Il Partito democratico di Campiglia e Suvereto dà l’ok al Comune unico e vuole essere pronto per il referendum che vuole far organizzare dai due comuni a fine settembre. Se prevarrà il SI’, ci sarà un solo Sindaco a Campiglia e Suvereto. Ma i mugugni e le ragioni del “NO”, specie a Suvereto, non sono assolutamente sopite.  E hanno le loro ragioni. 

«Dopo i diversi incontri interni al PD di queste settimane, la stretta è arrivata giovedì in una riunione congiunta tra gli amministratori dei due comuni, i direttivi dei due circoli del PD e il segretario della Federazione Pd Val di Cornia-Elba Valerio Fabiani.

«La nostra è una proposta aperta – sostengo al Pd – che parte dai nostri due Comuni, che in questi anni hanno già associato molte importanti funzioni, ma che intende rivolgersi a tutta la Val di Cornia: a quei comuni che sono pronti ad accettare una sfida al tempo stesso impegnativa, unitaria e innovativa». Per il Pd dei due Comuni si tratta di una semplificazione che «è il primo passo concreto per il rilancio delle politiche sovracomunali, di cui il territorio ha assoluto bisogno».

Un processo accelerato anche dalla analisi del voto del 24 e 25 febbraio. «Dobbiamo partire subito e fare presto – sostengono al Pd – i problemi sono numerosi e i cittadini vogliono risposte coraggiose all’altezza delle sfide che abbiamo di fronte. In questi anni abbiamo perso fin troppo tempo, bisogna cambiare passo subito». «Fusione – precisano però – non significa annessione di un Comune più piccolo ad uno più grande, ma scioglimento degli enti interessati, strangolati dai tagli e dall’austerità (e, per Suvereto, obbligati in ogni caso ad associarsi), e costituzione di un nuovo Comune, più forte, con un nuovo sindaco, un nuovo consiglio comunale, una nuova giunta».

L’iter prevede la convocazione dei consigli comunali aperti a tutta la cittadinanza entro i primi di aprile. Da quel momento ci sono 6 mesi per aprire percorsi partecipati con i cittadini che dovranno, poi, esprimersi con il Referendum a fine settembre. «Lanceremo una grande campagna di consultazione e di partecipazione – dicono al Pd – per permettere a tutti di dire la loro, per informare, per scacciare paure comprensibili in comunità antiche e radicate, che non vedranno morire o allontanarsi i loro municipi». «In una situazione di profonda crisi come quella che il nostro territorio sta vivendo – aggiungono – diventano estremamente significativi i vantaggi economici.

La fusione dei Comuni di Campiglia e Suvereto porterebbe circa 9,5 milioni di euro in più a disposizione, insieme al congelamento per 3 anni del patto di stabilità. In questi giorni il Pd incontrerà la cittadinanza, le associazioni, le realtà produttive, per spiegare a fondo le ricadute tutte positive che la fusione porterebbe.

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PARODI – RIFONDAZIONE: «UNIONE DEI COMUNI DOVE SEI?»

Leggiamo adesso le motivazioni di chi crede che ci può essere una via alternativa.

«Apprendiamo dalla stampa – inizia Giuliano Parodi, responsabile enti locali Federazione Elba Val di Cornia di Rifondazione Comunista – che la Federazione del PD e’ favorevole alla fusione a 2 dei comuni di Campiglia M.ma e Suvereto. Una domanda nasce spontanea: che fine ha fatto l’idea dell’Unione dei 5 Comuni della Val di Cornia, vero unico nuovo strumento di sovra-comunalita’ in grado di creare economie ed efficenze nei servizi per i cittadini?

Vorrei ricordare al PD e al suo segretario Fabiani che nell’agenda della campagna elettorale amministrativa del 2009 l’Unione dei Comuni era un punto saldo di tutti i candidati sindaci.

Nel dicembre 2008 fu anche organizzata un assemblea dal PD alla presenza degli organi regionali dal titolo: “Oltre il Circondario, verso l’Unione dei Comuni. Spendere meno, spendere meglio”.

L’allora segretario di Federazione, oggi consigliere regionale Matteo Tortolini, dichiarava a nome del suo partito che il progetto di Unione di Comuni prenderà corpo nel programma elettorale e si distinguerà per il livello di dettaglio: «Faremo una proposta con tutte le funzioni che pensiamo di delegare dai Comuni all’Unione. Dimostreremo che a regime, con i pensionamenti e le riorganizzazioni delle macchine, trasferendo il personale risparmieremo. E in campagna elettorale diremo anche ai cittadini dove spenderemo quei soldi».

Nel programma elettorale del Sindaco di Piombino Gianni Anselmi a pagina 32 leggiamo “Valorizzare ed affinare le strategie di integrazione dei servizi in una visione unitaria del territorio della Val di Cornia, mediante l’istituzione dell’Unione dei Comuni con il recupero dell’esperienza e delle competenze specifiche del Circondario.”

La Federazione del Pd e i sindaci devono spiegare ai cittadini cosa e’ successo in questi anni? Dopo le dichiarazioni roboanti in campagna elettorale quali ostacoli Politici hanno impedito di realizzare il progetto dell’Unione dei Comuni della val di Cornia?

Abbiamo assistito – contina Parodi – al fallimento totale delle poltiche sovra-comunali nel nostro territorio, per colpa dell’incapacita’ degli amministratori che in maniera miope ed egoista, senza idee, hanno guidato i comuni navigando a vista senza una vera prospettiva unitaria per il futuro. Prospettiva che poteva realmente dare forza e risposte a questo territorio e ai cittadini traducendosi in servizi migliori e occupazione, superando la fase critica che ci troviamo a vivere.

Il partito della Rifondazione Comunista, ribadisce il suo NO alla fusione dei 2 comuni di Campiglia e Suvereto, operazione burocratica imposta dalla legge da realizzarsi in tempi troppo stretti che non permetteranno nemmeno una vera presa di coscienza della scelta da parte della cittadinanza.

Rilancia invece con forza un progetto unitario esteso a tutti i comuni della Val di Cornia unico strumento di riscatto per il nostro territorio, invitando le forze politiche a sedersi rapidamente intorno ad un tavolo per capire quali margini e quali scelte sono perseguibili per il bene dei nostri cittadini.

 

Giuliano Parodi

responsabile enti locali

Federazione elba val di cornia PRC

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PAZZAGLI: CAMPIGLIA E SUVERETO, AUTONOMI E INSIEME

«Bisogna difendere l’autonomia comunale di Suvereto e di Campiglia – inizia Rossano Pazzagli –  due comuni  tra i più antichi della Toscana, ciascuno con importanti tradizioni e un vasto territorio ricco di potenzialità.

Occorre fin da subito una forte mobilitazione popolare. Tutte le associazioni e le forze politiche locali si pronuncino e dicano cosa pensano sulla proposta del PD di sopprimere i comuni di Suvereto e di Campiglia per fare un unico comune. Il territorio, che diventerebbe enorme, sarebbe trascurato ancora di più, i cittadini perderebbero altri servizi vitali, le realtà più piccole vedrebbero diminuire la loro rappresentanza e vitalità. Sarebbe un danno anche per la democrazia. Spero che gli attuali sindaci siano protagonisti della difesa dei comuni, non succubi delle gerarchie politiche e che non vogliano diventare i becchini dei loro comuni. Non è vero che la legge obbliga i comuni a fondersi, ci sono soluzioni migliori. Basta volerle.

Difendere l’autonomia comunale non vuol dire chiudersi in sé stessi, ma avere la capacità di lavorare insieme agli altri comuni, come si è spesso fatto in passato, fin dagli anni ’70, mentre oggi è caduta ogni parvenza di sovracomunalità, con Piombino che vuole andare con Grosseto, San Vincenzo che guarda a nord, Suvereto e Sassetta in difficoltà, Campiglia incerta. Le amministrazioni locali dovrebbero agire secondo il criterio “Autonomi e insieme”; invece manca proprio l’autonomia e la capacità di operare insieme. Tra le macerie della politica sovracomunale spunta questa proposta del Comune unico, che darebbe il colpo di grazia alla solidarietà e all’integrazione, con l’ulteriore perdita di servizi e diritti nelle realtà più piccole e scatenando il conflitto tra territori. In questo senso la proposta contiene anche una buona dose di irresponsabilità.

Di fronte alle leggi sbagliate degli ultimi governi – conclude il docente universitatio ed Ex sindaco di Suvereto –  che hanno penalizzato il territorio e i piccoli comuni, bisognerebbe difenderli, non smantellarli. La mia non è solo una critica, ma anche una proposta: l’obiettivo prioritario non è fondere i comuni, il che finirebbe inevitabilmente col favorire i più forti e marginalizzare i deboli, ma realizzare una Unione dei cinque comuni della Val di Cornia riprendendo un obiettivo dichiarato dai partiti nei programmi elettorali, ma poi colpevolmente accantonato senza alcuna spiegazione. L’Unione die comuni, strumento previsto dalla legge che si va realizzando un po’ ovunque in Toscana, permette di svolgere le funzioni in forma unitaria senza cancellare i singoli comuni: autonomi e insieme, appunto.

Prof. Rossano Pazzagli

Docente universitario
Membro della Società dei Territorialisti

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Scritto da il 16.3.2013. Registrato sotto Foto, politica, ultime_notizie. Puoi seguire la discussione attraverso RSS 2.0. Puoi lasciare un commento o seguire la discussione

1 Commento per “COMUNE UNICO DI CAMPIGLIA E SUVERETO: LE RAGIONI DEL SI’ E DEL NO”

  1. Luigi Coppola

    Apprendiamo dalla stampa che il PD della Val di Cornia ha cambiato idea sul comune unico (proposta avanzato circa due anni fa) che comprenda Piombino, Campiglia Marittima e Suvereto ed ora lo propone a viva voce con un percorso già programmato ed in modo ben definito.

    Ricordiamo che tutt’ora il Consiglio Comunale di Piombino in una commissione speciale sta discutendo della possibilità di andare nella provincia di Grosseto ed a breve dovrà esservi un pronunciamento in merito.

    Ci sembra che si sta creando un gran caos istituzionale ed abbiamo la netta impressione che tali questioni siano strumentali agli assetti interni a quel partito.
    Sarebbe opportuno concludere un percorso serenamente ed in modo equilibrato ed invece si mette altra carne al fuoco e non si comprende con quale intento.

    Oltretutto la partita è tutta interna al PD in quanto il resto delle forze politiche, sia di maggioranza che di opposizione, nonché la società civile, sono totalmente all’oscuro di tutto.
    Ancora una volta l’autoreferenzialità fa da padrona e si percepisce la cosa pubblica come proprietà di chi la governa.

    Da parte nostra c’è la volontà di discutere in modo approfondito in merito ai futuri assetti geopolitici della Val di Cornia, ma in una cornice autorevole serena e scevra da condizionamenti di ogni genere.

    Alla luce degli atteggiamenti del PD riteniamo che non vi sia spazio per la demagogia od ancor peggio per posizionamenti e rendite di potere, i problemi del nostro territorio sono enormi e purtroppo al momento senza soluzioni (anche la Lucchini servizi commissariata nel frattempo), ma sembra che nonostante tutto ci sia spazio per interessi di altro tipo.

    Riteniamo che l’iniziativa sul comune unico metta di fatto in crisi il percorso iniziato per il passaggio di Piombino alla provincia di Grosseto, pertanto ci riserviamo di capire se sia opportuno continuare ad impegnarci nella commissione consiliare istituita a tale proposito, visto che ora la nuova questione in campo apre scenari ingarbugliati che allo stato attuale delle cose non sappiamo dove potrebbero portarci.

    Luigi Coppola

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