IL GRIG CHIEDE LA DEMOLIZIONE DEL “BAYAHIBE” A SAN VINCENZO

L’associazione ecologista Gruppo d’Intervento Giuridico onlus, dopo accorte valutazioni dei propri soci toscani e segnalazioni da parte del combattivo Comitato per Campiglia, ha inoltrato (3 settembre 2012) una specifica richiesta per la demolizione e il ripristino ambientale delle parti non autorizzate, in quanto prive di autorizzazioni urbanistico-edilizie e paesaggistiche, dello stabilimento balneare con strutture edilizie Bayahibe, in Via del Tirreno, sul litorale del Comune di San Vincenzo (LI). Riportiamo integralmente l’intervento dell’associazione.

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«Un complesso sul litorale dal pesante impatto ambientale e paesaggistico. Infatti, con sentenza T.A.R. Toscana, sez. III, 2 febbraio 2011, n. 183, non definitiva in quanto impugnata, sono stati annullati l’autorizzazione paesaggistica (nota Sopr. P.S.A.E.A.P. Pisa n. 286/BN del 5 febbraio 2009) e l’autorizzazione urbanistico-edilizia (concessione variante in corso d’opera n. C/08/11 del 4 maggio 2009) a suo tempo rilasciati per la realizzazione del complesso.

Dall’istanza ecologista sono stati interessati il Ministro per i beni e attività culturali, il Presidente e l’Assessore all’urbanistica della Regione Toscana, il Direttore generale per le Politiche territoriali, ambientali e della mobilità della Regione Toscana, il Direttore generale per i beni culturali e paesaggistici per la Toscana, il Soprintendente per i beni ambientali e architettonici per le Province di Pisa e Livorno, il Corpo forestale dello Stato, i Carabinieri del N.O.E., il Dirigente dell’Area Servizi per il territorio del Comune di San Vincenzo. Interessato, per tutti gli aspetti di competenza, il Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Livorno.

Le autorizzazioni per lo stabilimento Bayahibe sono state a suo tempo rilasciate, al termine di un complesso iter amministrativo, in base ai seguenti atti di pianificazione:

* piano strutturale (unità territoriale 6.1 della spiaggia), approvato con deliberazione Consiglio comunale n. 81 del 25 settembre 1998;

* piano particolareggiato della spiaggia (avente valore di P.U.A. – Piano per l’Utilizzazione degli Arenili, nell’ambito comunale), approvato con deliberazione Consiglio comunale n. 67 del 20 luglio 2001, modificato con deliberazione Consiglio comunale n. 117 del 28 dicembre 2006. Il piano individua le aree demaniali ad uso pubblico indifferenziato e le aree in concessione demaniale da utilizzare come spiagge attrezzate, a servizio degli stabilimenti balneari, a servizio delle attività turistico ricettive alberghiere o per usi diversi. Specificamente il piano stabilisce inoltre gli interventi edilizi previsti per gli stabilimenti balneari e la loro localizzazione sul demanio marittimo;

* regolamento per la gestione del demanio marittimo, approvato con deliberazione Consiglio comunale n. 118 del 28 dicembre 2006;

In seguito, la Regione Toscana, con deliberazione Consiglio regionale n. 32 del 16 giugno 2009, ha approvato il piano di indirizzo territoriale, avente valore di piano paesaggistico in attuazione del decreto legislativo n. 42/2004 e s.m.i., con una serie di indicazioni e indirizzi vincolanti per la sottordinata pianificazione urbanistica comunale: in particolare, nella scheda dell’ambito 23 “Val di Cornia” sono previste disposizioni per la salvaguardia delle aree litoranee inedificate immediatamente esecutive[1].

Opportunamente il Comune di San Vincenzo, con deliberazione Consiglio comunale n. 4 del 23 gennaio 2012, ha sospeso l’efficacia delle disposizioni del proprio piano particolareggiato della spiaggia in contrasto con il piano di indirizzo territoriale della Regione Toscana.

L’area litoranea in argomento, sul mare e sul demanio marittimo (art. 822 e ss. cod. civ.), già interessata da fenomeni di edilizia di carattere turistico, è tutelata con specifico vincolo paesaggistico (decreto legislativo n. 42/2004 e s.m.i.).

L’associazione ecologista Gruppo d’Intervento Giuridico onlus ha chiesto l’adozione dei provvedimenti di demolizione e di ripristino ambientale delle parti non dello stabilimento balneare Bayahibe, ma la soluzione migliore sarebbe certamente la demolizione integrale e la realizzazione di semplici strutture amovibili di legno per preservare i valori ambientali e paesaggistici del sito.

Sono gli obiettivi a cui punta anche la petizione popolare per la demolizione dell’ecomostro Bayahibe a San Vincenzo, che sosteniamo!»

p. Gruppo d’Intervento Giuridico onlus

Stefano Deliperi

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