GELICHI: NIENTE OSPEDALE A RIOTORTO E PEDAGGIO SULLA VARIANTE

Piombino (LI) – Riportiamo integralmente un comunicato del consigliere comunale Riccardo Gelichi sul mancato inserimento nel Regolamento urbanistico dell’ospedale a Riotorto e del futuro pedaggio sulla variante Aurelia trasformata a pedaggio.

«Non sempre – inizia Gelichi – le cose che contano sono enfatizzate: in questi giorni l’Amministrazione Comunale ha presentato il proprio Regolamento Urbanistico; quali novità ci fossero da enfatizzare lo sanno solo il Sindaco e l’Assessore all’Urbanistica, se, fatto salvo l’improbabile Distretto della Nautica, anche per l’edilizia residenziale, ci afferma che sono state riconfermate le previsioni già esistenti nel vecchio P.R.G.

Invece, ma anche questa non è una novità, una delle cose certe del R.U è l’assenza nelle previsioni dei prossimi cinque anni dell’Ospedale di Riotorto, cavallo di battaglia retorica dell’ultimo PD locale.

Le cose che contano davvero sono altre, e stanno nella capacità di realizzarle le previsioni e in particolare quelle infrastrutturali, perché mentre si propagandava ciò che rimaneva del Regolamento Urbanistico ormai privo delle scelte strategiche, a Roma si decideva sulla sorte dell’autostrada Tirrenica imponendo una progettazione esecutiva comprensiva dell’intero tracciato, a differenza di quanto auspicato dalla SAT.

Solamente il Sig. Antonio Bargone può cantare vittoria, perché una cosa è ottenere una valutazione d’impatto ambientale parziale, altra cosa invece è il vincolo di una progettazione esecutiva dell’intera opera per avere la concessione ad aprire i cantieri.

Tutto ciò purtroppo – conclude Gelichi –  rappresenterebbe il fallimento di una politica locale pasticciona che ha preferito condizionare la realizzazione del prolungamento della statale 398, ad una sorta d’optional o d’opera compensativa di una futura autostrada, invece di puntare, come Livorno per il “lotto 0”, su finanziamenti nazionali ed internazionali, specifici per un’opera funzionale ad un porto strategico e ad un polo siderurgico come quelli di Piombino».

                                                                                                          Riccardo Gelichi

                                                                                               Portavoce di Ascolta Piombino

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Scritto da il 29.3.2012. Registrato sotto Foto, politica, ultime_notizie. Puoi seguire la discussione attraverso RSS 2.0. Puoi lasciare un commento o seguire la discussione

2 Commenti per “GELICHI: NIENTE OSPEDALE A RIOTORTO E PEDAGGIO SULLA VARIANTE”

  1. Ubaldo

    ci sarebbe stato da stupirsi del contrario : ospedale a Riotorto e pedaggio zero su tutta la variante…
    Ora per la Variante si tratta su 20 miserabili km di esenzione, le briciole del sontuoso banchetto che si offre praticamente gratis a Bargone e ai soci SAT (guarda caso COOP rosse, MPS…Caltagirone)…veramente uno scandalo, visto che la penetrazione è prevista solo sino al Gagno… e non nell’area industriale… a meno che i progetti ci siano e siano secretati io non li ho mai visti…solo ipotesi e parole che il vento porta via…. al solito…
    Per l’ ospedale si è perso il treno 20-25 anni fa, L’ospedale in Colmata che sarebbe venuto praticamente gratis dalla vendita di Villamarina.
    Non mi ricordo chi ha fatto la colata di cemento dei posteggi , o la nuova Villamarina, un decennio di lavori…ma mi sembra di ricordare che anche lì ci fossero le Coop emiliane…o sbaglio?
    Bisogna abbandonare il PD e il suo sindaco a se stessi…se no si diventa complici.

  2. ASTUTO CACCIATORE

    Questo connubio deleterio fra affari e politica che ha caratterizzato la storia della cosiddetta “seconda repubblica” sta arrivando al suo epilogo. Il problema è quello di costruire un’alternativa, cioè un governo della cosa pubblica in cui i cittadini si organizzano in modo non tradizionale, cioè al di fuori dei partiti, sindacati, corporazioni, logge, e diventano veramente partecipi e protagonisti delle scelte economiche e sociali. Sembra il solito discorso utopistico, ma in questo momento c’è molta gente che sta prendendo coscienza di questo, cioè si rende conto che, se non si attua questa svolta, veramente, davanti abbiamo solo un futuro da schiavi del regime.

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