RIMIGLIANO: LA CONFERENZA PARITETICA SULLA TENUTA CI SARA’

Finalmente una buona notizia. La  giunta della regione Toscana ha deciso con voto unanime, grazie anche alle forti pressioni giunte in questi mesi dal territorio, all’unanimità di avviare la conferenza paritetica sulla tenuta di Rimigliano. Il confronto sul recupero e il futuro urbanistico della tenuta, 560 ettari nel comune di San Vincenzo, lungo l’antica ‘via della Principessa’, quindi ci sarà, e proseguirà nella conferenza paritetica interistituzionale. Come sempre libertà di commento (con educazione) al termine dell’articolo.

“Si tratta di una procedura normale – afferma il presidente Enrico Rossi – attivata con lo scopo di trovare una soluzione condivisa con il comune nel più breve tempo possibile. E’ già accaduto 13 volte dal 2006 a oggi e sempre i lavori si sono conclusi in maniera consensuale con le amministrazioni locali”.

Dopo i necessari approfondimenti degli uffici regionali, la giunta si è avvalsa anche del parere dell’Avvocatura che ha confermato i profili di contrasto tra le previsioni del comune e i contenuti del PIT, in particolare con quelli della “Scheda paesaggio” n. 23 relativa alla tutela dei valori paesaggistici e rurali della Val di Cornia.

“La delibera – prosegue il prsidente – va nella logica della condivisione e della maggiore tutela degli aspetti ambientali e paesaggistici dell’area e del suo carattere rurale”. La giunta ha approvato la decisione all’unanimità e si è impegnata a convocare immediatamente i lavori della Conferenza paritetica, per ridurre al massimo i tempi del confronto.

La commissione paritetica interistituzionale è formata da nove membri: 3 sono nominati dalla giunta, 3 rappresentano le Province e sono indicati dal Consiglio delle autonomie locali, altrettanti i Comuni (sempre indicati dal Cal).

Tra i più streni sostenitori della conferenza paritetica il Comitato per Campiglia. che prima della riunione di giunta ha così commentato.

«Siamo a un passo dalla pubblicazione sul Burt della variante al Regolamento Urbanistico della Tenuta di Rimigliano a San Vincenzo. Il Comitato per Campiglia, con altri comitati e associazioni politiche e culturali, ha condotto una dura battaglia  contro questo piano disastroso per un territorio dal valore paesaggistico, naturale e culturale enorme.
Un piano  vistosamente illegittimo, come testimoniano le numerose osservazioni degli uffici regionali, la recente nota protocollo della Direzione Regionale del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e soprattutto, l’incredibile discrepanza tra le due versioni del piano stesso (adozione e approvazione).
Per questo motivo insieme ad altri soggetti abbiamo richiesto l’attivazione della Conferenza Paritetica Interistituzionale, allo scopo di verificare la correttezza formale e giuridica del progetto.

Stando a quanto sembra profilarsi dalle note delle agenzie però, in Giunta si sta svolgendo una vera e propria battaglia per evitare che questo avvenga.
Se il Piano passerà nella sua versione attuale, si attuerà uno scempio storico e la perdita di un altro bene comune di primaria importanza per la nostra Regione, la cui responsabilità ricadrà in primis sul PD. Un’ organizzazione politica ormai lontana dai cittadini e dalle loro reali aspirazioni ed esigenze, un partito che continua a riproporre un modello di sviluppo che  in tutto il mondo occidentale si è dimostrato dannoso ed attento sopra ogni cosa a soddisfare gli imprenditori amici nella loro sete di ricavi, noncurante della collettività».

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Scritto da il 9.3.2012. Registrato sotto ambiente/territorio, Foto, ultime_notizie. Puoi seguire la discussione attraverso RSS 2.0. Puoi lasciare un commento o seguire la discussione

3 Commenti per “RIMIGLIANO: LA CONFERENZA PARITETICA SULLA TENUTA CI SARA’”

  1. mario

    Intervento saggio e opportunbo della Regione che ha raccolto le preoccupazioni del territorio e la lettera della Direzione regionale dei Beni culturali, stoppando per il momento un progetto assurdo e dannoso. Un grazie particolare all’asessore Anna Marson.
    Completamente fuori luogo e stonata la posizione degli assessori provinciali livornesi che dimostrano di non conoscere neanche i contenuti del piano (distruzione dell’agricoltura, alterazione del paesaggio, danni all’economia turistica).
    Ancora peggio le dichiarazioni del sindaco di San Vincenzo che al Tirreno ha detto: “Tutti gli atti sono vaidi e coerenti, tutelerò il nostro operato…” E’ incredibile l’ostinazione di certi amministratori e di alcuni politici, che farebbero di tutto pur di tutelare un progetto privato di speculazione edilizia e immobiliare.

  2. ASTUTO CACCIATORE

    La strategia del geco.
    Cito questa frase del Comitato per Campiglia: ” Se il Piano passerà nella sua versione attuale, si attuerà uno scempio storico e la perdita di un altro bene comune di primaria importanza per la nostra Regione, la cui responsabilità ricadrà in primis sul PD “. L’istituzione della conferenza paritetica sembra, a questo punto, soltanto un trucco per alleggerire la responsabilità del PD regionale nella faccenda. Voglio dire che, non potendo continuare a misconoscere le avversioni e perplessità che ci sono sul piano, il PD rimette la patata bollente in mano ad un organismo sul quale potrà avere, comunque, il controllo. L’intento è quello di rendere il progetto più accettabile, di trovare degli appigli per mantenerlo entro certi limiti, riuscendo a portarlo avanti. Si può capire, pertanto l’insofferenza del sindaco di San Vincenzo, perché teme che l’operato della sua giunta non venga riconosciuto pienamente legittimo. In altre parole la giunta teme di fare da capro espiatorio, cioè che il PD regionale addossi agli amministartori sanvincenzini la responsabilità di certe scelte. Così a livello regionale possono salvarsi la faccia mentre a livello locale dovranno fare i conti con l’elettorato.( Il cartello dei cementificatori rimane, comunque, salvaguardato).
    Si fa come il geco che per salvare la pelle molla la coda.

  3. Paolo Zaffini

    Davvero astuto, il cacciatore.
    L’analisi non fa una piega.
    Chi ci rimette è il territorio che a San Vincenzo ha subito e subirà scempi irrecuperabili.

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