TASSA DI SOGGIORNO: PROPOSTE E PROTESTE DELLA COSTA ETRUSCA

C’è nervosismo tra gli operatori della parte continentale della provincia di Livorno. Questo a causa della prossima attivazione della tassa di soggiorno, voluta dai comuni che hanno comunque bisogno di liquidità, ma che proprio non piace agli operatori economico-turistici.

Questi hanno chiesto di poter presentare una «controproposta» rispetto alla bozza di regolamento per la tassa di soggiorno eleborata dai Comuni. Nell’incontro che si è tenuto il 23 novembre tra il coordinatore del progetto, il sindaco Fabio Tinti di Castagneto, e i rappresentanti delle associazioni di categoria, da parte delle aziende turistiche è emersa la preoccupazione generale per una situazione economica poco positiva. Il rischio, secondo gli operatori è che la tassa di soggiorno possa ridurre le competitività del nostro territorio.

Tra le proposte emerse ci sono quella di differenziarla per stagioni (tassa più bassa in primavera ed autunno), richieste di esenzione per età (gli anziani e i bambini) e poi in ordine ai versamenti: trimestrali invece che mensili. Quello che conta comunque per i sindaci e che tutte queste proposte devono essere affrontate e non rimandate a data da destinarsi.

Prossima riunione tra circa dieci giorni, e poi si deciderà sulle proposte. Restano comunque per ora gli importi già stabiliti: tassa base di 50 centesimi per ogni stella (quindi un 4 stelle paghera 2 euro a persona al giorno) e omogeneità della tariffa da Livorno a Piombino (l’Elba é esclusa da questa nuova tassa).

Intanto a San Vincenzo si è tenuta una eclatante protesta degli operatori turistici contro la tassa di soggiorno. La nota che pubblichiamo è stata redatta dai titolari di ben 30 tra hotel, residence e agriturismo del comune sanvincenzino.

«Proviamo rabbia e sconcerto – spiegano i 30 operatori – per la dichiarata volontà, da parte delle amministrazioni della Val di Cornia, di applicare la tassa di soggiorno ai clienti di hotel, residence, Rta… Nel delicato momento economico attuale, stiamo facendo di tutto per mantenere competitivi i prezzi, a fronte di costi sempre maggiori. Le strutture turistico-ricettive, ogni anno, devono sostenere costi sempre più alti e vendere camere o appartamenti a prezzi sempre più bassi.

Applicare ora una tassa di soggiorno ai clienti è una decisione scellerata. Se un cliente – proseguono – vuole andare in vacanza, preferisce farlo in una meta turistica con prezzi più bassi e senza tassa di soggiorno. Ci chiediamo: se le amministrazioni hanno problemi di bilancio per aver speso male i soldi, per le troppe consulenze, per la creazione di enti municipalizzati che spesso non funzionano, o perché hanno personale in sovrannumero, è giusto tassare i clienti delle strutture ricettive per far quadrare i bilanci? E’ così che si aiutano le aziende?».

Secondo gli operatori, le amministrazioni potrebbero tagliare i costi della politica o tassare settori dell’economia locale che finora, a loro parere, sono stati “privilegiati”. Ad esempio? «In questi anni – sostengono – chi ha affittato appartamenti privati ha pagato poco o niente al fisco».

Gli operatori sostengono che l’amministrazione abbia sbagliato anche i tempi della decisione: «È giusto – si chiedono – che si imponga la tassa a fine 2011, con decorrenza a partire da gennaio 2012, quando i nostri prezzi sono già stati pubblicati e inviati alla Provincia? È urgente un incontro con l’amministrazione e se non emergesse niente di concreto – concludono – faremmo valere le nostre ragioni con ogni mezzo lecito».

Scritto da il 24.11.2011. Registrato sotto Economia, Foto, ultime_notizie. Puoi seguire la discussione attraverso RSS 2.0. Puoi lasciare un commento o seguire la discussione

1 Commento per “TASSA DI SOGGIORNO: PROPOSTE E PROTESTE DELLA COSTA ETRUSCA”

  1. Roberto Saliti

    Sono pienamente d’accordo con la tassa di soggiorno purchè sia studiata in modo equo. In Francia ed in altri stati questa tassa si paga già da diversi anni. Inoltre credo sia giusto che anche i turisti contribuiscano a sostenere tutti i servizi pubblici che la comunità locale loro offre. (nettezza urbana, pulizia e manutenzione delle strade, illuminazione pubblica, giardini, bagni pubblici ecc….). Sono convinto che per una persona che va in vancanza non saranno le 20 € o quello che sarà da devolvere al Comune che potrà incidere sulla decisione di partire o non partire per una vacanza.
    In estate, centinaia di persone vengono dalle città per trascorrere qualche giornata al mare, anche loro producono spazzatura, usufruiscono dei servizi di sicurezza sulle spiagge, la notte camminano su strade illuminate, pretendono giustamente la pulizia ed il decoro ubano ecc…
    Piuttosto i ristoratori non devono sempre piangere e basta ed addossare le colpe sempre all’amministrazione pubblica, comincino anche loro ad abbassare un pò i prezzi…. mangiare un piatto di spaghetti alle vongole, una frittura mista, un tiramisù e due bicchieri di vino sfuso e pagarlo € 40,00 a testa ….. alla faccia della tassa di soggiorno…. oppure aperitivo di due drink con 3 stuzzichini € 15,00 …. . Comincino loro a dare il buon esempio, dire sempre che solo il Comune è ladro mi pare una follia!!!

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