PIOMBINO: 4000 IN SCIOPERO PER IL PROPRIO LAVORO

Tanta gente a Piombino per lo sciopero di ieri: metalmeccanici, studenti, semplici cittadini che sono partiti dal cavalcavia dello stabilimento Lucchini è sono arrivati in piazza Gramsci. Tremila cinquecento persone circa, un’adesione oltre ogni previsione, per dire no alla fine della siderurgia, per difendere le fabbriche, il lavoro. Ad organizzare la manifestazione Fim, Fiom e Uilm. Poi è arrivata l’adesione delle associazioni di categoria e di Unicoop Tirreno. E le saracinesche dei negozi erano quasi tutte abbassate durante il passaggio della manifestazione in segno di rispetto e condivisione. Perché se le fabbriche licenziano, tutta la città è un pò più povera.

«Questa piazza ci dà la forza e il coraggio per andare avanti – ha detto Luciano Gabrielli segretario Fiom che dal palco ha parlato a nome dei sindacati metalmeccanici – qui c’è la parte migliore del paese. Era dal 1993 che non si vedeva una manifestazione del genere. Siamo qui per difendere l’economia del territorio, quindi per difendere la Lucchini, ma anche Dalmine, Magona. Non ne possiamo più di questa agonia. Da questa piazza oggi parte una nuova sfida che riguarda anche il nuovo governo». Gabrielli ha ricordato le difficoltà delle piccole imprese «che non sono sole in questa battaglia».
In molti hanno chiesto l’intervento del nuovo governo, un tavolo al quale non ha mai partecipato il ministro Romani in questi anni. «Auspichiamo che la vicenda del polo siderurgico piombinese entri da subito nell’agenda del nuovo Governo – commentano il segretario regionale Pd Andrea Manciulli, il responsabile lavoro Ivan Ferrucci e Matteo Tortolini, consigliere regionale e membro della segreteria, che oggi ha partecipato al corteo in rappresentanza del Pd toscano — se da oggi l’economia e il lavoro saranno le priorità, la vicenda delle acciaierie deve stare certamente in questo percorso. Perché la vicenda Piombino riguarda un territorio, un indotto, migliaia di posti di lavoro, ma è anche emblematica della scelta o meno di perseguire una seria politica industriale». Alla manifestazione anche l’onorevole Silvia Velo che ha ribadito il suo impegno per Piombino.
Stessa richiesta anche dall’Idv, con Fabio Evangelisti segretario regionale e Roberto Rizzo responsabile lavoro. «Un forte invito al nascituro Governo Monti affinché dia risposte concrete per il rilancio e lo sviluppo del secondo polo siderurgico italiano, quello delle acciaierie Lucchini di Piombino, attraverso un Patto Sociale che garantisca non soltanto il futuro produttivo e occupazionale dello stabilimento, ma anche uno sviluppo sociale, infrastrutturale e sostenibile dal punto di vista ambientale per l’intera città e per tutta la Val di Cornia».
“La Toscana non ha futuro senza l’industria manifatturiera. Quella della Lucchini è una vertenza simbolo per lo sviluppo della nostra regione e dell’intero paese, per il ruolo che la siderurgia riveste nell’economia nazionale e per il peso specifico dello stabilimento di Piombino. Per questo siamo pronti a chiedere subito un intervento del nuovo governo”.
Così l’assessore regionale alle attività produttive, lavoro e formazione Simoncini è intervenuto stamani alla manifestazione promossa a Piombino dai sindacati dei metalmeccanici che hanno indetto uno sciopero a sostegno della vertenza Lucchini.
“Una vicenda – ha detto ancora l’assessore – che ha risentito non soltanto della crisi internazionale che ha colpito il settore, ma anche del fatto che, in tutti questi anni, il governo non ha mai messo i temi dello sviluppo e del lavoro al centro delle sue politiche, negando di fatto l’esistenza della crisi”.
Al governo, ha spiegato Simoncini, la Regione chiederà in particolare un impegno su due obiettivi. “Chiederemo di avere certezze sul percorso di asseveramento del piano di risanamento da parte delle banche e un impegno nella ricerca di un nuovo acquirente in grado di rilanciare lo stabilimento di Piombino”.
La Regione, nel frattempo, continua a fare la sua parte. Simoncini a questo proposito ha ricordato le intese raggiunte, con l’apporto di parti sociali e istituzioni, per Lucchini e Dalmine e le garanzie fornite da Fidi Toscana per assicurare liquidità alle imprese dell’indotto. L’assessore ha fatto sapere inoltre che, nei prossimi giorni, convocherà l’azienda per affrontare i problemi legati all’occupazione e in particolare quelli dei lavoratori a termine. “Il nostro impegno per la Lucchini e per la siderurgia toscana è pieno e costante – ha detto l’assessore – perchè siamo convinti che è da qui che passano il futuro dell’industria toscana e il rafforzamento del manifatturiero”.

La chiusura della manifestazione è stata fatta da Vincenzo Renda segretario Uilm. «Dobbiamo difendere tutti insieme l’industria per difendere il lavoro e i lavoratori che sono la spina dorsale di questa economia». Poi la stoccata a Mordashov. «Nel mio discorso non ho mai nominato Severstal – ha detto Renda – Mordashov non appartiene alla nostra storia. Alle prime difficoltà ha deciso di andare via».

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Scritto da il 16.11.2011. Registrato sotto Economia, Foto, ultime_notizie. Puoi seguire la discussione attraverso RSS 2.0. Puoi lasciare un commento o seguire la discussione

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