PIOMBINO: 15 NOVEMBRE SCIOPERO PER LA SIDERURGIA

Immagine di repertorio

Martedì 15 novembre sciopero indetto dai sindacati per dare visibilità alla grave crisi che sta investendo il settore siderurgico.  Dalle 9 alle 12, si svolgerà un corteo per le via cittadine che partirà dal cavalcavia Lucchini. Oltre alle forze politiche, anche i lavoratori della Beltrame di San Giovanni Valdarno, in lotta per salvare la ferriera, manifesteranno a fianco dei metalmeccanici piombinesi.

Nel secondo trimestre 2011 sono diminuiti i livelli produttivi della metallurgia (-18,5% rispetto al secondo trimestre 2010 e -8,8% rispetto al trimestre precedente), della Cantieristica (-11,7%, sebbene in ripresa, + 4,8%, rispetto al primo trimestre 2011) e dalle manifatture varie con oltre il -4%. Crescono, invece, i volumi del comparto alimentare (+10% nei confronti dello scorso anno e +5% rispetto al primo trimestre). Le imprese di chimica, gomma e plastica rimangono sostanzialmente ai medesimi livelli del secondo trimestre 2010 (+0,9%).
Il comparto metallurgico è quello dove si registrano le contrazioni più alte degli ordini (-20,3%), seguito dalla cantieristica (-12,2) e dalla meccanica (-9,5%). Gli ordinativi crescono, invece, nell’alimentare e nei prodotti elettrici e per le telecomunicazioni (10%). C’è quindi grande preoccupazione, che si evince dai vari comunicati delle associazioni e forze politiche del territorio.

Cna, Confesercenti e Confcommercio, esprimono piena solidarietà alle organizzazioni sindacali per lo sciopero del 15 novembre, vista la delicata e difficile situazione della siderurgia piombinese.
«Invitiamo i negozi a sospendere l’attività durante il passaggio della manifestazione. La grave crisi in cui versa lo stabilimento Lucchini, seguita in questi giorni anche dalla Magona – evidenziano le associazioni di categoria – ha già creato serie difficoltà all’economia di tutta della zona, sia per la riduzione del potere di acquisto dei salari dei dipendenti diretti ed indiretti degli stabilimenti, per i lunghi periodi di cassa integrazione, che per le difficoltà a riscuotere i crediti per le innumerevoli aziende fornitrici dell’industria. Difficoltà che stanno mettendo a dura prova la sopravvivenza di un’economia e di un territorio. Difficile immaginare Piombino senza le sue industrie, soprattutto in questo momento di crisi generale dove trovare alternative di lavoro anche nei territori limitrofi appare assai complicato. La interdipendenza dei vari settori economici non permette a nessuno di sentirsi lontano da questi problemi».

Per quanto riguarda i partiti, dal Pd arriva il pieno sostegno alle iniziative che i sindacati hanno definito per alzare il livello di guardia sul futuro della Lucchini e del polo siderurgico.

«Ci convince l’approccio scelto del sindacato – afferma il responsabile del lavoro Enzo De Bonis – su questa vicenda perché non possiamo continuare ad occuparci di siderurgia passando da uno stabilimento all’altro e da una crisi aziendale all’altra, occorre una visione unitaria e complessiva del polo siderurgico piombinese».

«È inaccettabile – sostiene il segretario del PD Valerio Fabiani – che non si apra una discussione adeguata rispetto ai problemi e al destino del suo assetto industriale. Per questo rinnoviamo l’invito al governo di convocare presto un incontro presso il ministero dello Sviluppo economico al quale deve essere presente lo stesso ministro».

Preoccupato della situazione è anche l’Idv. «Noi di Italia dei Valori raccogliamo e condividiamo le preoccupazioni delle organizzazioni sindacali e delle Rsu delle Acciaierie di Piombino sul futuro della siderurgia e il rischio del ridimensionamento e messa in discussione del secondo polo siderurgico italiano e dell’intera economia del territorio». Lo dichiara il responsabile lavoro-welfare Idv Toscana, Roberto Rizzo, che annuncia l’adesione del partito allo sciopero indetto per il 15 novembre.
«IN QUESTA fase, è auspicabile – spiega Rizzo – che l’accordo sottoscritto con le banche veda i suoi frutti maturare con urgenza nel territorio. Solo così si potranno dare risposte certe alle piccole imprese dell’indotto e al futuro occupazionale e salariale dei lavoratori delle acciaierie. In questo senso, per garantire un vero rilancio industriale, è fondamentale lavorare a difesa del ciclo integrale e individuare un nuovo imprenditore disposto a investire davvero su Piombino. Vista la gravità e l’urgenza della situazione, Piombino deve diventare una questione nazionale che porti a un ripensamento e a un rilancio complessivo di tutta la siderurgia italiana».

Anche SEL aderisce e partecipa allo sciopero del 15 novembre indetto dai sindacati. «Dobbiamo sentirci TUTTI impegnati alla riuscita di questa iniziativa, non solo per solidarietà ai lavoratori/trici dell’industria ma anche per opporci ad un declino economico e sociale del nostro territorio. Mentre i lavoratori della Lucchini sono in apprensione per il futuro della fabbrica,i giovani assunti con contratto determinato rischiano la non riconferma  e tutto l’indotto. per i ritardi nei pagamenti, è in  una grave situazione,il signor Mordashov pensa  di acquistare ville in Sardegna per 100 milioni di euro. Questo è il senso della responsabilità sociale.

La vicenda Lucchini ha un valore Nazionale. Sono solo due, ormai, gli impianti a ciclo integrale presenti in Italia. Ulteriori dismissioni e tagli sarebbero un impoverimento dell’Italia nell’economia globale. La Lucchini , dopo l’accordo con le banche e  la vendita di Ascometal , ha bisogno  di dare continuità, in sicurezza, del ciclo produttivo mantenendo un rapporto contrattuale con quei giovani che rappresentano il futuro dell’azienda. Così è possibile affrontare il percorso per una nuova proprietà  che guardi al futuro e garantisca quegli investimenti necessari per il rilancio  dello stabilimento.

Alla MAGONA( Arcelor-Mittal) la situazione non è migliore.  La multinazionale pensa più all’oriente che all’Europa.  Sta penalizzando lo stabilimento nella produzione e bloccando gli investimenti.  Il continuo ricorrere alla cassa integrazione e alla mobilità denota la non volontà di valorizzare le potenzialità dell’azienda. Per la Dalmine Teneris c’è un progetto che deve andare avanti. Il governo – conclude SEL – anche su questo ha una grave responsabilità, l’Italia ha bisogno di voltare pagina con un nuovo governo e una nuova classe politica».

Qualche filo di polemica tra i sindacati invece sullo sciopero generale di zona. Il segretario provinciale della Cgil Maurizio Stazzullo e quello di zona Giuseppe Bartoletti, riferendosi alla sciopero di tutte le categorie proclamato dalla Uil, definiscono «curioso non consentire ai lavoratori di trasporti, energia, poste, banche e sanità di partecipare in quanto la legge prevede 10 giorni di preavviso».

 La Cgil esprime forte preoccupazione per la vicenda Lucchini. «L’accordo per il risanamento finanziario tarda e nel frattempo le risorse si stanno esaurendo, mancano ordini e la marcia dell’altoforno, con continue fermate, desta forte preoccupazione, con gravi rischi per la tenuta. A questo proposito invitiamo l’azienda ad avere senso di responsabilità, in modo da evitare situazioni di difficile gestione».

La Cgil, che per prima aveva lanciato la proposta di uno sciopero generale, ricorda poi che è stato chiesto un incontro al presidente della Regione per fare assumere alla vicenda una valenza non solo locale. «Questo percorso è ancora in piedi, al termine del quale assumeranno le necessarie decisioni compreso l’eventualità di uno sciopero generale. Crdediamo che su questi temi serva una risposta più ampia e unitaria possibile».

La UIL provinciale aderisce allo sciopero indetto da Fim, Fiom e Uilm per martedì 15 novembre, nel territorio di Piombino, condividendone le motivazioni, e arriva secca la replica alla Cgil. «La Uil condivide le motivazioni dello sciopero, poiché queste enormi criticità non si limitano solo al settore siderurgico, bensì compromettono gravemente l’intera economia del comprensorio. Risulta invece singolare – evidenzia la Uil – la dichiarazione dei segretari provinciali della Cgil, circa l’adesione della Uil a questa manifestazione: questi, forse non ricordano che l’iniziativa è partita unitariamente dai metalmeccanici, ed è stata condivisa da subito dalla Uil che ha coinvolto tutte le categorie nel rispetto delle regole di preavviso. Lo strano è che non tengono di conto di tutti gli innumerevoli scioperi che la Cgil ha proclamato da sola, anche di recente, (e di cui molti lavoratori non ricordano neanche tutte le motivazioni) e ritengono invece un problema aderire politicamente a questa manifestazione che riteniamo importante per il futuro del polo siderurgico.
Nonostante la sterile polemica della Cgil, ci tranquillizza l’adesione delle Istituzioni toscane, gran parte delle associazioni di categoria e forze politiche. Come Uil, riteniamo che la nostra adesione allo sciopero non solo non pregiudica i prossimi eventuali incontri, ma serve invece ad accendere i riflettori sull’ importanza della vertenza siderurgica piombinese ed accelerare i tempi per la convocazione dei tavoli Istituzionali».

Anche la Cisl replicando alla Cgil, conferma la presenza in piazza con le proprie bandiera a sostegno della manifestazione dei metalmeccanici.

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Scritto da il 12.11.2011. Registrato sotto Economia, Foto, ultime_notizie. Puoi seguire la discussione attraverso RSS 2.0. Puoi lasciare un commento o seguire la discussione

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    Nonostante l'addendum all'accordo di programma, senza il quale Rebrab sarebbe diventato Padrone a tutti gli effetti dello stabilimento, tale data viene comunque considerata dalla nostra testata come quella di inizio della crisi economica reale di Piombino. Da allora sono passati solo
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