WWF: SULL’ACQUA SI RIPARTA DALLA PROPOSTA DEL 2007

«Il futuro sull’acqua lo scegliamo noi, tutti insieme. Dopo la vittoria sul referendum acqua, niente giochetti alle spalle dei cittadini». Il WWF si chiede che si riparta dalla proposta di legge di iniziativa popolare presentata nel 2007 dal movimento. «La grande vittoria ai due referendum sull’acqua è una vittoria di tutte le italiane e di tutti gli italiani che sono stati messi nelle condizioni di esprimersi sulla gestione di un bene comune grazie all’azione di un ampio movimento di associazioni, comitati, realtà locali, sindacati».

«Ora la volontà espressa dal popolo va rispettata concretamente e per questo  si deve obbligatoriamente ripartire dalla legge di iniziativa popolare presentata nel 2007 dal Forum dei movimenti per l’acqua che è stata sottoscritta da 400.000 italiani e che una classe politica, sorda a quanto avviene fuori dal Palazzo, ha completamente e colpevolmente ignorato  per tutti questi anni», ricorda il WWF.

Il testo, che porta come titolo “Principi per la tutela, il governo e la gestione pubblica delle acque e disposizioni per la ripubblicizzazione del Servizio Idrico” (scarica il testo completo), è stato sottoposto alla discussione collettiva e definitivamente approvato nell’assemblea nazionale del Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua il 7 ottobre 2006 a Firenze e per i primi sei mesi del 2007 è stato al centro di una campagna nazionale di raccolta firme in tutto il Paese, durante la quale più di 400.000 persone hanno deciso di sottoscriverlo.

 

COSA DICE LA LEGGE DI INIZIATIVA POPOLARE IN 10 PUNTI

L’acqua è un bene comune e un diritto umano universale, la disponibilità e l’accesso all’acqua potabile sono diritti inalienabili e inviolabili della persona.

L’acqua è un bene finito, da tutelare e da conservare perché indispensabile all’esistenza di tutti gli esseri viventi della presente e delle future generazioni.

Ogni territorio deve definire un bilancio idrico che preservi la risorsa e la sua qualità.

Il servizio idrico integrato è un servizio pubblico priv di rilevanza economica, sottratto alle leggi del mercato e della concorrenza e finalizzato ad obiettivi di carattere sociale e ambientale.

Il servizio idrico integrato deve essere gestito esclusivamente attraverso enti di diritto pubblico.

Entro tempi certi devono terminare tutte le gestione affidate a privati, a società miste pubblico-privato e a società a totale capitale pubblico.

50 litri per persona è il quantitativo minimo vitale giornaliero garantito e gratuito.

I lavoratori del servizio idrico e gli abitanti del territori partecipano attivamente alle decisioni sugli atti fondamentali di gestione del servizio idrico integrato.

Il servizio idrico è finanziato con la riduzione delle spese militari, con la lotta all’evasione fiscale, con tasse ambientali di scopo.

Un fondo nazionale finanzia progetti per l’accesso all’acqua potabile nel sud del mondo

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Scritto da il 18.6.2011. Registrato sotto ambiente/territorio, Foto, ultime_notizie. Puoi seguire la discussione attraverso RSS 2.0. Puoi lasciare un commento o seguire la discussione

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