PIOMBINO, LA LUCCHINI E LA TUTELA DEL CICLO INTEGRALE

La difesa dell’intero sito siderurgico di Piombino a partire dal ciclo integrale è la richiesta lanciata dalle organizzazioni sindacali al convegno «Dove va la siderurgia» che si è tenuto il 21 marzo scorso presso l’auditorium  del Centro Giovani di Piombino. Presenti oltre ai sindacati i principali rappresentanti della politica. Per la regione Toscana era presente l’assessore Simoncini.  Altri punti prioritari per i sindacati rilanciati durante il dibattito sono stati sono un confronto con il governo, un piano industriale credibile, una vertenza nazionale per salvaguardare il secondo polo siderurgico d’Italia e il ciclo integrale.

«Dobbiamo dire anche alle banche, che con il forno elettrico non si fanno le rotaie e si perde il 50% dell’occupazione. Da oggi deve partire una rivendicazione forte per salvaguardare questo territorio» ha detto il segretario provinciale Fiom Luciano Gabrielli, a nome dei metalmeccanici presenti con i segretari Fim e Uilm Fausto Fagioli e Vincenzo Renda.

Del bisogno di un piano industriale serio e credibile ha parlato anche il presidente dell’Autorità portuale Luciano Guerrieri: «Il 26 settembre 2011 scadranno le concessioni Lucchini. Intendiamo gestire la situazione in un clima di condivisione. E per rinnovare queste concessioni però avremo bisogno di un piano industriale per valutare anche che tipo di concessione dare».

La riapertura urgente del tavolo nazionale sulla Lucchini è stata dall’assessore alle attività produttive lavoro e formazione Gianfranco Simoncini, intervenuto al convegno sul futuro della siderurgia. “E’ indispensabile il coinvolgimento del governo e una politica industriale nazionale degna di questo nome – spiega l’assessore – in un momento delicatissimo in cui è in discussione il futuro della Lucchini, il secondo polo siderurgico italiano, con una storia radicata alle spalle, che conta da solo circa duemila dipendenti e almeno un altro migliaio nell’indotto. In questa fase, soprattutto, è centrale il ruolo di garanzia che il governo può avere nei confronti delle banche e nel rapporto fra sistema bancario e azionista. Su questo fronte la Regione si sta muovendo e il presidente Rossi ha attivato di recente un rapporto con il Monte dei Paschi”.
Se questi sono gli ultimi sviluppi, l”assessore Simoncini ha ricordato che la Regione da tempo ha fatto e continua a fare la sua parte per salvaguardare la Lucchini, la siderurgia in Toscana e e difendere migliaia di posti di lavoro. Sempre in tema di credito ha ricordato le risorse messe a disposizione dalla Regione per garantire l’accesso al credito delle piccole imprese dell’indotto.
“La vicenda Lucchini – ricorda poi l’assessore – è una delle priorità del Piano regionale di sviluppo che punta al rilancio del manifatturiero. Una priorità che stiamo portando avanti con i fatti. A partire dalle iniziative contenute nel protocollo firmato per Dalmine, per il quale abbiamo individuato proprio nei giorni scorsi anche le risorse, mentre il prossimo 28 marzo ci sarà una riunione per aprire l’intesa ad altre realtà del territorio”.

«Piombino ha un’occasione importante, ma è necessario fare sistema fra territorio e governo per il rilancio del manifatturiero in Italia, perché il sistema industria reggerà solo se l’acciaio prodotto sarà di qualità» ha detto il responsabile welfare e lavoro dell’Idv, Maurizio Zipponi.

Dell’essere coesi su un obbiettivo importante  è convinto anche il presidente della Provincia di Livorno Giorgio Kutufà: «Se si replica – riferendosi al caso Eni di Livorno – la grande saldatura che c’è stata in quell’occasione allora si può ottenere lo stesso successo». Così come ne è convinto il coordinatore Fiom Cgil Mirko Lami: «Non dobbiamo dividere il fronte, bisogna avere un’unità di sito industriale e di gruppo, dobbiamo incalzare ed essere visibili. E dobbiamo essere i primi a crederci, non me la sento di arrendermi, ma voglio difendere lo stabilimento insieme a tutti voi» rivolgendosi ai tanti lavoratori che hanno preso parte al convegno. Giuseppe Bartoletti Cgil ha poi chiesto «responsabilità sociale» alle banche così come Vito Marchiani segretario regionale Uil ha ricordato che «difendere Piombino, vuol dire difendere il ciclo integrale». Ha chiuso il convegno il segretario provinciale Uilm, Vincenzo Renda che ha ricordato che dopo tante e forse spesso troppe parole, è necessario ora passare adesso ai fatti concreti per lo stabilimento piombinese.

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Scritto da il 23.3.2011. Registrato sotto Economia, Foto, ultime_notizie. Puoi seguire la discussione attraverso RSS 2.0. Puoi lasciare un commento o seguire la discussione

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