PAOLO LOGLI PRESENTA IL SUO NUOVO LIBRO A PIOMBINO
Sabato 19 marzo alle 17.00 presso la libreria “La Fenice” di Piombino sarà presentato il romanzo di Paolo Logli “Quis ut deus. Senza rancore, quant’è vero Iddio” (Edizioni Ad est dell’Equatore). Alla presentazione, condotta da Lorenza Boninu, sarà presente l’autore. Interverrà Roberto Danese, docente di Filologia Classica presso l’Università di Urbino “Carlo Bo”.
Curioso romanzo di “deformazione”, questo “Quis it deus – senza rancore quant’è vero Iddio” di Paolo Logli. Il protagonista, Michele, pittore affermato, torna dopo decenni nella sua città, La Spezia, convinto di aver regolato ogni conto con un’adolescenza introversa e frustrata. Ma nell’incontro casuale con le sue antiche compagne di liceo, i vecchi rancori riemergono con prepotenza: niente è stato davvero risolto, niente è davvero cambiato e l’improvvisa consapevolezza che i torti subiti, veri o presunti, non possono essere ripagati, sprofonda il protagonista in un folle delirio di vendicativa violenza. Michele si trasforma in un grottesco angelo vendicatore, con la sua risibile spada laser a pile, un serial killer che persegue la sua mostruosa, efferata, disumana giustizia. Il sangue scorre a fiumi, le vittime vengono sfigurate, squarciate, eviscerate, letteralmente fatte a pezzi, ridotte a marionette disarticolate, carogne che rapidamente si decompongono in un fetore nauseante. In parallelo si svolge la vicenda dell’altro Michele, l’arcangelo dubbioso, il campione di Dio incerto sulla sua vera missione attraverso un’eternità abitata dal silenzio di una divinità che, chiusa in un’ incomprensibile perfezione, lascia scorrere il crudele film del tempo senza dare spiegazione o consolazione per gli orrori in qualche modo ammessi, giustificati o addirittura richiesti dalla sua insondabile e onnisciente volontà. Il Michele terreno, meschino ministro di una vendetta altrettanto meschina, e il Michele celeste, con la sua umana troppo umana perplessità, finiranno per incontrarsi-scontrarsi in un duello finale che forse potrebbe essere catarsi o forse, chissà, è solo l’ennesima allucinazione di una psiche smarrita nella sua grandiosità paranoica. Mi correggo: lo scontro finale è a tre, come nei film di Sergio Leone. Ci sono il buono, il brutto e il cattivo: a chi corrispondano nella narrazione, spetta al lettore scoprirlo.
ll romanzo di Logli. giostrando abilmente fra registri stlistici diversi, con un irresistibile humour nero demistifica il maledettismo abitualmente attribuito alle adolescenze sofferte, rovescia il luogo comune sentimentaleggiante alla Moccia, si diverte a scomporre e ricomporre gli stilemi del noir, fulmina il lettore con le sue battute stranianti proprio al culmine delle scene più efferate, lo coinvolge nei dialoghi dell’assurdo che i protagonisti intrecciano seriosamente fra loro nel tentativo di spiegarsi l’inspiegabile.
Insomma un gioco letterario raffinato che non ti molla fino a quando non sei arrivato alla conclusione, provocandoti, divertendoti, facendoti sorridere e mettendoti anche, perchè no? un po’ di paura.
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Paolo Logli è sceneggiatore, autore teatrale, scrittore di noir e regista. Nel 1990 ha vinto il premio internazionale Europa Cinema per la regia del miglior videoclip europeo con Hey Joe! di Sam Moore e Francesco Di Giacomo. Come autore teatrale invece, ha vinto nel 2006 il premio dell’ETI Per voce sola per il miglior monologo teatrale con Lei ha conosciuto Tenco?, mentre lo scorso anno ha vinto il Festival Internazionale di Salerno nella categoria soggetto e sceneggiatura originale per Il bambino della domenica, assieme ad Alessandro Pondi, Andrea Purgatori e Beppe Fiorello. Ha firmato le sceneggiature di numerosi film di successo tra cui la pellicola di recente uscita Natale in Sudafrica.
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Roberto M.Danese è professore di Filologia Classica presso l’Università degli Studi di Urbino ‘Carlo Bo’; si occupa soprattuto di teatro antico e, in special modo, di Plauto, prendendo parte, tra l’altro, al progetto di una nuova edizione
critica delle commedie, ma i suoi interessi comprendono anche l’antropologia del mondo antico, la letteratura latina di età neroniana e le forme linguistiche e letterarie della tarda antichità, la metrica latina arcaica, nonché la fortuna della
cultura classica, con particolare attenzione per il teatro e il cinema, gli strumenti informatici per lo studio delle discipline umanistiche e i rapporti fra ricerca scientifica e didattica delle lingue e delle letterature antiche.