ASIU: CAOS E IMPROVVISAZIONE SULLA GESTIONE DEI RIFIUTI?
Piombino – Fin troppo banale la battuta «Anno nuovo, società dei rifiuti nuovi», ma è ciò che è avvenuto con la società ASIU secondo le liste di opposizione della Val di Cornia. Riportiamo il comunicato integralmente chiedendoci chi sarà il socio privato (perché le voci di corridoio dicone che sarà uno solo) che entrerà nell’ASIU?
«Alla fine del 2010, frettolosamente, i rifiuti sono arrivati nei Consigli Comunali non per discutere sulle strategie, ma solo per dare via libera allo sdoppiamento dell’ASIU in due società: una mista con il 49% di soci privati per gestire i rifiuti urbani sul modello ASA (in ottemperanza ad una legge del governo che impone la privatizzazione del servizio entro il 31.12.2011) e un’altra, interamente pubblica, per gestire i rifiuti speciali che, a differenza dei rifiuti urbani, non sono un servizio pubblico.
Con questa decisione in Val di Cornia ci saranno tre società a partecipazione pubblica che si occupano di rifiuti: vecchia ASIU, nuova ASIU e TAP. Un vero record.
La cosa, di per se, stride con le logiche della semplificazione e del risparmio, ma appare ancora meno chiara se si considera che da anni la Regione ha stabilito che la gestione dei rifiuti urbani debba essere affidata ad un gestore unico in un ambito territoriale che comprende le province di Livorno, Lucca, Pisa e Massa Carrara. Ci sono ritardi gravi, ma la Regione non ha cambiato questo indirizzo e, come ha affermato il suo Presidente, si appresta a commissariare i Consorzi dei Comuni per procedere entro il 2011 alle gare per il gestore unico.
C’era davvero bisogno di anticipare di un anno la decisione sulla privatizzazione dei rifiuti urbani in Val di Cornia, quando lo stesso problema deve essere affrontato a scala più ampia dalla stessa Regione?
Resta infine da chiarire cosa debba fare la vecchia ASIU, interamente pubblica, nella gestione di un’attività di tipo privato come quella dei rifiuti speciali. Argomento di non poca rilevanza visto che una cosa sono i rifiuti speciali prodotti in Val di Cornia, altra cosa quelli presi da fuori e gestiti secondo logiche di puro mercato. Di questo fondamentale tema non c’è traccia negli atti e nel dibattito dei nostri consigli comunali. Per noi la presenza pubblica nella gestione dei rifiuti speciali in Val di Cornia si giustifica solo se contribuisce a recuperare quelli prodotti dalle industrie locali e a ridurre le escavazioni dalle nostre colline, tanto più se si pensa ai programmi per la costruzione dell’autostrada tirrenica.
Ce n’è a sufficienza per aprire un confronto serio e trasparente su come riorganizzare questo delicato settore e non solo su come costruire “scatole cinesi” tra le società partecipate».
3 gennaio 2011
Comune dei Cittadini,
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