BARATTI: «SUL CASONE IL COMUNE PREDICA BENE, MA POI…»

Il casone oggi

Sono venuti in possesso del Comitato “Giù le mani da Baratti” dettagliati documenti sul Piano Particolareggiato di Baratti e Populonia di cui il Comune ha sempre negato, anche alla nostra redazione, l’esistenza. Questi documenti, che sono scaricabili dai nostri lettori al seguente link (andare in fondo alla pagina e premere su “Utente gratis”), e che  sono classificati come “Bozze”, prevedono al Casone sessanta posti letto (oggettivamente incompatibili con lo spazio disponibile a meno di fare i letti a castello tipo ostello) e una piscina coperta con acqua di mare. Leggiamo integralmente l’intervento del Comitato “Giu le mani da Baratti”.

«Negli incontri pubblici fin qui svolti – inizia il comunicato – amministratori e tecnici comunali hanno minimizzato la portata degli interventi su Baratti, dicendo che non c’erano altri documenti da visionare se non quelli pubblicati su internet. Invece sono saltate fuori le bozze di schede già predisposte dal Comune nelle quali vengono descritti i singoli interventi previsti dal Piano particolareggiato.

Si tratta di un corposo fascicolo che riunisce i cosiddetti Ambiti Unitari d’Intervento, dei quali il piano pubblicato sul sito del Comune in agosto appare solo una versione addomesticata. Per esempio la scheda siglata A.I.3 (vedere allegato) riguarda il podere Casone, che si affaccia direttamente sulla spiaggia: da tale scheda deduciamo che tutto l’edificio (mq. 1347 di superficie di calpestio) è destinato alla “realizzazione di un complesso alberghiero di alta categoria” da 60 posti letto. Una previsione che fa riferimento ad un fantomatico “Rapporto di sintesi della Valutazione integrata”, anche questo mai reso pubblico. Insieme all’albergo la scheda prevede al Casone: una piscina coperta di acqua marina, la concessione all’uso privato di una parte dei parcheggi pubblici da parte della Società dei Parchi, e la possibilità di installare piccoli impianti per produrre energia (senza peraltro dire come si coniuga il restauro con pannelli solari o pale eoliche).

Perché il Comune ha omesso di dare queste informazioni nei tre incontri del cosiddetto percorso partecipativo? Gli altri Ambiti Unitari d’Intervento su cui sono state elaborate le schede sono quelli della porta al parco (Caldanelle), del centro velico, campo boe, torre di Baratti e waterfront, belvedere di Populonia, edificio ex Croce Rossa. Da essi emergono altri particolari che finora erano stati nascosti, sminuiti o negati, come i volumi e i nuovi esercizi commerciali previsti per la porta al parco. Per il campo boe nelle schede il comune lamenta le concessioni rilasciate dalla capitaneria di porto negli anni passati, peraltro in contrasto con gli indirizzi di pianificazione, ma invece di prevedere la riduzione del campo boe fa un progetto per aumentare il numero di attrezzature e imbarcazioni, rischiando così di aggravare il problema cruciale dell’erosione che ormai sta minacciando anche le aree archeologiche.  Sul waterfront lato Canessa, invece di risolvere la questione di una concessione demaniale per parcheggio, anch’essa in contrasto con la pianificazione urbanistica, si prevede un nuovo bagno privato con oltre 130 punti ombra (ombrelloni per il volgo), bar, chioschi per somministrazioni, ecc.

Ci auguriamo  – conclude il Comitato – che l’Amministrazione comunale spieghi pubblicamente il perché di questo comportamento, che tiri fuori tutte le schede e gli studi relativi ed illustri cosa realmente ha intenzione di fare a Baratti e a Populonia. Altrimenti l’intero percorso partecipativo perderebbe di credibilità, riducendosi ad una misera foglia di fico su decisioni già prese.

Comitato Giù le mani da Baratti

Il documento scaricabile:http://www.fileserve.com/file/yTc8NQP (andare in fondo alla pagina e premere su “Utente gratis”)

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Scritto da il 10.12.2010. Registrato sotto ambiente/territorio, Foto, ultime_notizie. Puoi seguire la discussione attraverso RSS 2.0. Puoi lasciare un commento o seguire la discussione

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