MAX ULIVIERI: «LASCIO PIOMBINO, NESSUNA OPPORTUNITA’ PER ME QUI»

Max UlivieriUltimi Giorni a Piombino per Max Ulivieri. Max sempre sorridente con la sua sposa ha superato tante difficoltà nella sua vita, la quale gli ha dato, e gli da comunque tante soddisfazioni. Ama la sua città, Piombino, dalla quale ora si deve staccare perché qui ci sono sempre meno opportunità, anche per i giovani normodotati, figuriamoci per chi alcuni lavori proprio non li può fare. Non ha chiesto nulla alla nostra redazione, pubblichiamo il suo saluto tratto da Facebook come un appello di chi sa che Max non sarà solo il primo di quelli che lasceranno questa città che, anno dopo anno, si sta trasformando più in un gigantesco ospizio che in quella città, a metà tra l’industria e il turismo, che molti sognano che questa diventi. Piombino purtroppo è sempre meno il nucleo centrale della Val di Cornia e/o più in generale della bassa provincia di Livorno. Tutto si sta spostando verso Venturina e sull’asse Cecina-Follonica. Max alcuni mesi fa aveva lanciato un appello di aiuto. Ora lascia e si trasferisce a Bologna, perchè quel grido, forse, non è stato raccolto da nessuno.
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«Ebbene sì, adesso è ufficiale, dopo 40 anni me ne vado da Piombino, la mia città. La destinazione però non è più Milano ma Bologna, dove abbiamo trovato una casa in affitto proprio in centro e fortuna vuole sia stata tutta ristrutturata dentro e fuori con ascensore a norma anche se, perché un se c’è sempre, ci sono alcuni scalini in corridoio e nel pianerottolo ma per fortuna non tutti insieme, si può quindi realizzare piccoli scivoli per superarli. Una nota comica: la collaboratrice della proprietaria dell’agenzia non ci aveva detto degli scalini, poi ci ha confessato che vedeva delle righe sulla piantina ma non sapeva cosa rappresentassero! Ora lo sa, sono scalini! Comunque tutto risolvibile.

“The Last Days” in Piombino, si potrebbero intitolare questi giorni, in attesa della fideiussione della banca e della firma del contratto. Ancora non realizzo davvero che me ne andrò dalla mia città, anche se definire “mia”, una città mi ha sempre fatto un po’ sorridere, di “nostro” nella vita non so cosa ci sia veramente, forse neanche i pensieri ci appartengono totalmente. Una cosa però “mia” la lascio sicuramente, almeno come distanza: mia Madre. Questo poi alla fine è il destino un po’ di tutte le famiglie, i figli alla fine se ne vanno, però speravo almeno di rimanere sempre nell’ambito della “nostra” città.

Che cosa lascio? Amici di sicuro, ma quelli veri continuerò a vederli, casa mia sarà sempre aperta per loro. Lascio il meraviglioso faro, lascio ogni strada che nel passarci mi porta sempre un ricordo, triste o felice. Lascio la sensazione di conoscere ogni angolo della città e non averne per questo paura. Lascio quelle facce che vedi tutte le volte che esci di casa e ti sembrano ormai parte dell’arredamento della città. Lascio tutti quelli che ti fermano e ti dicono le stesse cose da 20 anni. Lascio del personale dell’ASL che mi ha sempre aiutato in ciò che poteva, lascio pure assistenti sociali che avrebbero bisogno loro di assistenza.

Lascio un Sindaco che fate bene a tenervelo stretto perché in giro il livello è veramente scadente, tranne alcune eccellenze, tipo il nostro, o vostro adesso. Sarà un po’ permaloso, chi non lo è, ma almeno sai ciò che pensa e non te le manda a dire. Lascio altri nella giunta che non mi mancheranno, come tutti quelli che pensano di essere chi sa chi solo perché hanno un incarico di quelli definiti “istituzionali”, che parolone è?. Gente che dopo aver saputo me ne vado mi dicono: “Mi spiace, ti auguro ogni bene, sappi che noi ci siamo sempre.” A bè, dopo 40 anni un tuo concittadino che certo non ha avuto vita facile e non l’avrà mai, se ne va dalla sua città costretto per mancanza di lavoro della donna che ama e questo è tutto ciò che sai dire? Ecco quanto in questi casi amo il silenzio, fa più onore.

Io non sarò istituzionale, non sono una scrittrice famosa, neanche una cantante. Ma la mia parte per ricordare il nome di Piombino l’ho fatta, di certo insaputa a molti di voi, anche scorsa settimana quando ero presente al BTO di Firenze, se non sapete cosa sia cercatelo in google. Bene, in quel contesto c’erano tutti i più grandi nomi del Turismo OnLine ed io ero nel mezzo, non come turista ma facendo parte di loro, con incontri, come relatore, interviste, tutto per aver creato un qualcosa dì importante nel turismo accessibile. Tra l’altro ho conosciuto anche una Piombinese che lavora in un Camping…Piombinese d’importazione, è Olandese…10 anni che vive a Piombino, mi ha visto spesso, mai parlati e dove si fa amicizia? Alla manifestazione del turismo online a Firenze, buffo no?

Che cosa troverò? Di sicuro 800 euro da pagare ogni mese d’affitto. Tutta la mia pensione + l’accompagnamento e non mi bastano, ci devo mettere 50 euro. In più devo metterci gas, luce, cibo, telefono, e tutto ciò che si spende di solito. Come farò? Non so, si spera che mia moglie sia più fortunata e trovi lavoro, intanto io contribuirò con qualche guadagno extra e l’aiuto di molte persone che in questi giorni ci mandano donazioni per l’affitto. E’ sì, pensate un po’…pure una slovena mi ha inviato un contributo e manco so chi sia!!! E altri che non ho mai incontrato di persona. Gli umani, che esseri indefinibili.
Non vi voglio tediare oltre, termino qui per adesso. Dimenticavo, lascerò anche il mio gattone peloso, Eddy. Ecco, di lui verserò molte più lacrimucce.

Nella vita ci vuole coraggio e un pizzico di pazzia. Spero i miei ex concittadini lo comprendono un giorno e rendano Piombino un vanto per chi ci vive e non permettano mai a nessuno di andarsene senza poter scegliere di restare».

Max Ulivieri
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Scritto da il 24.11.2010. Registrato sotto Lettere, ultime_notizie. Puoi seguire la discussione attraverso RSS 2.0. Puoi lasciare un commento o seguire la discussione

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