RAPPORTO 2010 SUI SERVIZI EDUCATIVI ALL’INFANZIA IN TOSCANA

Un asilo per bambini

La Toscana ha non solo raggiunto ma anche superato l’obiettivo posto 10 anni fa, a Lisbona, dai capi di Stato e di Governo per quanto riguarda il livello di copertura dei servizi educativo per la prima infanzia vediamo in dettaglio i risultati di questo importante obbiettivo raggiunto dalla Toscana.

“Ci confermiamo – sottolinea Stella Targetti, vicepresidente della Regione e assessore all’Istruzione – come terra amica dei bambini e come una fra le pochissime eccellenze nel panorama italiano, con una percentuale di copertura effettiva dei servizi addirittura superiore di tre punti rispetto al 33% stabilito a Lisbona”.

Secondo i dati ufficiali raccolti da Regione e Istituto degli Innocenti (adesso riuniti in un “rapporto”), nell’anno educativo 2009-2010 i bambini toscani residenti (fra 3 e 36 mesi) erano 90.181 e 28.495 di essi (il 31,6%) risultavano “accolti” nei vari servizi educativi per la prima infanzia. C’è però da considerare – spi egano i tecnici che hanno redatto il rapporto – la questione dei bambini “non anticipatari” ma comunque accolti nei nidi  (stimati in circa 4.300), per cui la percentuale effettiva si è attestata oltre al 36% “superando in modo significativo gli obiettivi di Lisbona per il 2010”.

Il dato viene dal rapporto relativo al triennio 2007-2010 predisposto da Regione Toscana e Istituto degli Innocenti: una pubblicazione fresca di stampa (115 pagine) presentata questa mattina a Firenze nella “Biennalina nazionale dell’infanzia” con introduzione della presidente Alessandra Maggi (Istituto degli Innocenti) e chiusura dell’assessore Stella Targetti

NIDI E SERVIZI INTEGRATIVI: A QUOTA 1.034
In Toscana i servizi educativi per l’infanzia (nidi, servizi integrativi, scuole d’infanzia) superano quota mille. Per la precisione sono 1.034 con una ripartizione fra pubblico e privato prossima all’uguaglianza (551 servizi, pari al 53,3%, sono pubblici e i restanti 483 privati con una percentuale del 46,7%).
241 i nidi nella provincia di Firenze (più 85 servizi integrativi) che sta ovviamente in testa. Chiude l’elenco la provincia di Grosseto con 53 nidi e 13 servizi integrativi.

PUBBLICI E PRIVATI MA COMUNQUE EQUILIBRATI
Le province in cui lo sviluppo dei servizi negli ultimi due anni educativi (2008-2009 e 2009-2010) è stato più significativo sono Grosseto (incremento percentuale dell’11,9%) e Prato (+13%); situazione inversa per le province di Firenze (-2,4%) e Pistoia (-4,9%) che registrano lievi diminuzioni.
Grosseto, inoltre, è la provincia con il più forte incremento percentuale della componente privata (passa dal 47,5 al 56,1%) diventando dopo Prato (che ne conta il 65,5%) la seconda provincia per presenza di servizi educativi privati.
Nell’anno educativo 2009/2010 le province di Pistoia (66,2%), Lucca (64,7%) e Massa-Carrara (63,3%) rimangono le uniche con la percentuale di servizi pubblici superiore al 60%.
Occorre notare che una buona parte delle gestioni a titolarità privata è comunque affidata alla cooperazione sociale e al no profit: cresce il numero delle strutture accreditate e di quelle convenzionate con i Comuni.
A proposito di equilibrio territoriale, la ricerca evidenzia come la distribuzione dei servizi educativi sia, in Toscana, assai più uniforme che nell’intero resto d’Italia: certo anche in Toscana le possibilità sono maggiori nelle grandi città, ma la distanza – sottolineano i tecnici redattori del rapporto – è assai contenuta.

TOSCANA, EMILIA-ROMAGNA, UMBRIA: REGIONI DA PODIO
Tornando agli indicatori fissati a Lisbona, già da tempo in Toscana si era prossimi all’obiettivo comunitario (“traguardo purtroppo lontano dalla realtà per la gran parte dei bambini che risiedono nel Centro-nord, nonch& eacute; per tutti quelli residenti nel Mezzogiorno”, scrive il rapporto 2010): adesso l’obiettivo “può dirsi pressoché realizzato” e la Toscana, con Emilia-Romagna e Umbria, si colloca tra le tre regioni con il più alto tasso di ricettività dei servizi educativi per la prima infanzia.
A livello nazionale tale copertura (0-2 anni) si colloca attorno al 23% e se al centro-nord la quasi totalità delle regioni ha tassi di accoglienza superiori, in tutte quelle del Mezzogiorno i tassi sono ben al di sotto del 23%.

BAMBINI, EDUCATORI, AUSILIARI
Secondo i dati riferiti all’anno educativo 2009-2010, il totale dei bambini accolti in Toscana è pari a 28.495 con un numero di addetti impiegati che supera di poco le 6 mila unità (6.052) di cui il 71,1%  come “educatori” e il restante 28,9% come “ausiliari”. Rispetto al precedente anno educativo il numero degli operatori totali è aumentato del 2,9%. Il numero medio dei bambini frequentati per educatore impiegato è stato pari a 6,2.
Nelle varie province sono Massa-Carrara e Siena quelle con il minori numero di bambini per educatore (non raggiungono quota 6) mentre la provincia di Pistoia (7,9 bambini per ogni educatore) è quella con il rapporto più elevato.

768 NIDI
I nidi d’infanzia (anno 2009-2010) sono in tutta la Toscana 768 di cui 404 pubblici e 364 a titolarità privata (i primi pesano per il 52,6% sul totale). Lo sviluppo della rete nell’ultimo triennio è pari, addirittura, al 17,1% ed è la componente privatistica a determinare questo aumento (per i privati la crescita è stata del 28,6%).
Il nido a “tempo pieno” è la tipologia più frequente e più richiesta dalle famiglie (680 strutture in tutta la regione: incide fino all’88,6%). Per i nidi “tempo corto mattina” (77) e per quelli “tempo corto sera” (11) le incidenze sono in calo.

266 SERVIZI INTEGRATIVI
I servizi integrativi al nido (centri gioco educativo, centri bambini educatori e altre tipologie) ammontano a 266 di cui 147 pubblici (55,3% del totale) e 119 privati (44,7%). Rispetto all’anno precedente (erano 272) sono in diminuzione a causa della riduzione di quelli a titolarità pubblica.
153 sono i centri gioco educativo; 46 i centri bambini e genitori; 67 le strutture con educatore familiare/domiciliare

LISTE D’ATTESA: IN CALO
Per quanto riguarda le liste d’attesa, nell’anno educativo 2009-2010 i bambini per i quali, in Toscana, è stata fatta domanda di accesso ai servizi educativi per la prima infanzia sono stati 35.656 e di questi 30.405 erano per il servizio nido d’infanzia e 6.251 per i servizi integrativi.
Rispetto ai bambini in effetti accolti, sono entrati in lista d’attesa dei Comuni toscani 7.347 bambini per il nido e 667 bambin i per i servizi integrativi. In pratica: per ogni 100 bambini accolti, 29,9 sono finiti in lista d’attesa (lo stesso rapporto, cinque anni prima, era del 43,7% ).
La dimensione massima delle liste d’attesa è stata toccata (con 8.267 bambini per i nidi e 1.145 per i servizi integrativi) nell’anno educativo 2007/2008: rispetto all’ultimo anno educativo considerato (il 2009/2010) la riduzione per i nidi è stata dell’11,1% mentre per i servizi integrativi è balzata, la riduzione, a sopra il 40%.

A PROPOSITO DI COSTI
Il rapporto presentato alla Fortezza da Basso ha presentato anche due appendici, sempre curate dall’Istituto degli Innocenti: una “indagine esplorativa” sulle funzioni di direzione e di coordinamento pedagogico (in aumento gli esempi di Comuni che si associano per dotare i nidi di personale con funzioni di coordinamento e di direzione) nonché il quadro sui costi di gestione nel sistema toscano dei servizi educativi alla prima infanzia.
A quest’ultimo proposito l’indagine conferma che i costi sono comunque sotto controllo. La componente “costo del lavoro” è l’ingrediente principale per il costo nella gestione dei servizi: nella maggior parte dei casi si colloca al di sopra dell’80% e solo nei servizi privati scende anche a meno del 70%.
I due terzi del totale del costo del lavoro sono relativi al personale educativo: questo costo incide, mediamente, del 66,7%. Esistono differenze marcate fra i nidi pubblici e quelli privati anche sul rapporto numerico fra educatori e bambini (ogni educatore in strutture a gestione pubblica ha 5,6 bambini e in strutture private il rapporto sale a 6,4) nonché sul costo per ora/bambino di servizio erogato.

Print Friendly, PDF & Email
Scritto da il 21.11.2010. Registrato sotto Foto, sociale, ultime_notizie. Puoi seguire la discussione attraverso RSS 2.0. Puoi lasciare un commento o seguire la discussione

Scrivi una replica

DA QUANTO TEMPO...

  • QUANTO E' PASSATO DAL 1 LUGLIO 2017 DATA TERMINE DELL'ACCORDO DI PROGRAMMA CON CEVITAL?

    Nonostante l'addendum all'accordo di programma, senza il quale Rebrab sarebbe diventato Padrone a tutti gli effetti dello stabilimento, tale data viene comunque considerata dalla nostra testata come quella di inizio della crisi economica reale di Piombino. Da allora sono passati solo
    81 mesi, 22 giorni, 6 ore, 34 minute fa

Pubblicità

Galleria fotografica

CorriereEtrusco.it - testata giornalistica registrata al Tribunale di Livorno al n.19/2006. Direttore Responsabile Giuseppe Trinchini. C.F. TRNGPP72H21G687D
I diritti delle immagini e dei testi sono riservati. È espressamente vietata la loro riproduzione con qualsiasi mezzo e l'adattamento totale o parziale.
Tutti i loghi e i marchi sono dei rispettivi proprietari. I commenti sono di chi li inserisce, tutto il resto copyright 2018 CorriereEtrusco.it