LETTERE AL CORRIERE ETRUSCO DEL 30 SETTEMBRE 2010

Nuovo appuntamento con le lettere al Corriere Etrusco. Crescono ancora i lettori che scrivono al nostro giornale, segno che questa nuova rubrica é stata bene accolta dai nostri lettori. Si prega però sempre di lasciare alla fine del messaggio un numero di telefono da chiamare per ulteriori approfondimenti. Le lettere anonime non vengono mai pubblicate.

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RISPOSTA AL SIG. FERRINI SU BARATTI

Il Comitato per Campiglia è molto felice di sapere che anche il Sig. Ferrini sia d’accordo  con noi sulla necessità di rivedere tutte le funzioni e tutti i dimensionamenti del Piano di Baratti e Populonia.  Riteniamo però che il sig. Ferrini abbia letto con troppa fretta quanto è stato scritto dal Comitato. Pensiamo allora utile rispondere ad alcune sue considerazioni :
Il fatto che l’area delle Caldanelle sia esterna al Parco è sempre stato tenuto ben presente. Ma il fatto che il P.R.G. la destini a parcheggio pubblico non dimostra che sia un’area priva di valore paesaggistico, ma semmai che se si vorrà fare un parcheggio, questo dovrà essere non invasivo utilizzando materiali corretti proprio per evitare di rovinare un’area di grande valore paesaggistico. Il prevedere di fare un parcheggio non giustifica la voglia di far costruire mc. 6.000,00 di negozietti, pizzerie e bar e mc. 900,00 di sale d’attesa, biglietterie ecc., il tutto per tre mesi l’anno. Questo è volere cementificare.
Riconoscere un valore sociale al centro velico non è una giustificazione per il Comune per consolidare e riusare ruderi e manufatti di sua proprietà, che dovevano essere demoliti cinquant’anni fa perchè sopra un sito archeologico. Il Comitato richiede che si demolisca subito quello che attualmente non è l’edificio principale lasciandolo provvisoriamente in essere per mantenere il servizio che il centro velico dà a tanti, in attesa di una soluzione che veda la pineta completamente liberata da edifici impropri .
Quanto poi alle accuse di bolscevismo, vorrei ricordare che tra l’esproprio generalizzato di tutto e lo sfruttamento di tutto per basse speculazioni private, ci sono delle vie di mezzo virtuose che sarebbe bene che i socialisti promuovessero in linea con la tradizione di un partito che tanto ha fatto a suo tempo per la storia democratica del paese.
Campiglia Marittima  30-09-2010

Comitato per Campiglia
Il Presidente
Alberto Primi

VAL DI CORNIA: NESSUNA FUGA DA SINISTRA E LIBERTA’

Non c’è alcuna fuga da SEL, anzi sono in deciso aumento le adesioni e i consensi.
Ci sono solo 3 o 4 persone, tra quelle che figurano tra i firmatari del documento, che dopo una breve apparizione in SEL sono scomparse poco dopo le elezioni europee, per tornare ad un luogo d’origine mai realmente lasciato,.
E’ invece opportuno segnalare che qualcuno, mentre alla luce del sole risultava ancora partecipe di un progetto nuovo, in modo molto meno “luminoso” si adoprava a sottrarre consensi a SEL per ricondurre smarriti al PD. Novelli Caronte! Ma soprattutto  metodi obsoleti e retaggi di una vecchia politica  dalla quale SEL vuole con forza e orgoglio prendere le distanze.
Un nuovo progetto e nuovi valori passano anche da nuovi e trasparenti metodi di confronto.
Il PD oggi vive un profondo smarrimento, appare ormai come un aggregato di posizioni e interessi divergenti  e in alcuni casi contrastanti.  Quello che chiamano “politica” è un triste scontro tra correnti e gruppi di potere, secondo un copione ormai vecchio e stanco. Si scambiano lettere, documenti, si muovono tra convegni, fondazioni, lectio magistralis in scuole politiche, ma balbettano sul lavoro, sulla scuola, sull’acqua pubblica, sull’energia, sulla giustizia, sui fermenti della società civile.
La loro politica consiste nel cercare consensi , nel convincere gli elettori!

Il paese sta cercando di farsi ascoltare, di gridare  il suo profondo malessere, la sua sfiducia verso una politica che è intenta solo a riprodurre se stessa e i suoi privilegi.
C’è un’enorme disaffezione a questa politica e ai politici di professione (vecchi e nuovi)  , c’è un bisogno tra gli elettori del PD di rifondare una nuova sinistra, che possa definirsi tale nei progetti e nelle strategie, ma la nomenclatura del PD continua a inseguire l’UDC (dove prima della defezione militava un certo Cuffaro) , sostiene in Sicilia Lombardo, un governatore indagato per mafia,  non sa che dire sulla Rai , non ha mai toccato e nemmeno intende farlo, il conflitto di interessi,  sussurra su Napoli ( del resto Bassolino è sempre lì). E potremmo aggiungere molto altro, per arrivare ai fatti più recenti, vedi La Spezia,  dai quali emerge un preoccupante e diffuso coinvolgimento in questioni morali e giudiziarie.
SEL vuole  un nuovo progetto, vuole uscire dalla logica angusta e perdente delle tattiche e delle alleanze, al non-luogo delle diverse identità e degli opportunismi preferisce  il coraggio delle scelte chiare per dare concretezza al sogno di una società  più giusta. E’ una proposta in forte crescita  e alla quale in molti stanno guardando con fiducia e speranza.

Coordinamento di Sinistra Ecologia Libertà
Piombino – Val di Cornia


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BERLUSCONI E IL ENESSERE CHE NON C’E’

Spett.li Giornali,
indipendentemente dalle vostre simpatie politiche o appartenenze politiche,vorrei che prendeste atto che il Presidente del Consiglio,nella sua replica,oggi a Montecitorio,ha fatto un passaggio che mi ha fatto sobbalzare dalla rabbia per il fatto che non potevo essere lì a replicare.
Ha detto che siamo il secondo paese dopo la Germania ad avere famiglie benestanti e che questo Governo,con la manovra finanziaria,non ha messo le mani nelle tasche dei cittadini. Non ho voluto più ascoltare niente e sono venuto a scriverVi.
Io non conosco la moda in voga nel vestirsi degli italiani ma è evidente che molti di questi,compreso il sottoscritto,non ha le tasche.

Quei 12 mesi ai dipendenti e 18 mesi agli autonomi che non hanno nessun reddito economico,per tanti vari motivi,di finestra scorrevole sulle pensioni di vecchiaia,non sono prelievi enormi e imposti a casaccio,a coloro che stanno in quelle condizioni?Al sottoscritto prenderanno circa 10.000 euro! Non mi frugano nelle tasche ma non mi daranno quello che illusoriamente mi hanno fatto credere da quando ho incominciato a lavorare nel 1971 e cioè che la vecchiaia comincia a 65 anni di età.
10.000 euro di non riscossione è la più alta cifra che pagherò e nessuna tassa che ho pagato in tutti questi anni,ha avuto tale cifra(550×18 mesi + il mese doppio).
Immagino che nessuno dei presenti in Aula farà queste riflessioni a voce alta. Mettere qualche euro di pedaggio su alcune strade italiane ha scatenato ire furibonde tant’è che non è stato messo nessun pedaggio.
Evidentemente, tutti quanti che stanno in quell’ Aula PREGNA DI STORIA POLITICA ITALIANA,non conoscono le vere disgrazie e ingiustizie che la politica ha sempre generato nel nostro popolo. Noi non siamo i francesi i quali protestano veramente. Noi siamo bravi a salire sulle gru o cornicioni con la minaccia di buttarsi disotto. Qualche persona, però. Il resto sta a guardare.

Vittorio Perduti

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POLITICA: IN BASSO A SINISTRA

In questi giorni abbiamo assistito all’implosione del PdL e allo smascheramento delle debolezze di quell’agglomerato definto “partito artificiale” dal direttore dell’Economist che e’ il PD.
La perdita di ideologie e la sostituzione a queste di “soluzioni immediate” senza una chiara visione globale della societa’ e del mondo che vorremmo, la trasformazione di politici in amministratori delegati della SpAItalia, ha stravolto il concetto di Bipolarismo generando due mostri come PD e PDL, espressioni principe della “non-politica” essendo loro stessi “non-partiti”.
Dalle ceneri di Gramsci e dai cocci del muro di Berlino il Partito Comunista Italiano, commise il grave errore di abbandonare l’idee marxiste che facevano da collante per il suo “popolo” (non a caso il giornale di partito si chiamava UNITA’) scivolando in un abisso senza fondo, scollegandosi dalle masse, anche perche’ alle masse oltre a non saper piu’ parlare non sapevano nemmeno piu’ cosa dire, parole come lotta di classe e’ sparita dal dizionario del PD. Questa melassa in cui si muovono questi mammut della politica, mesterianti che si parlano addosso, ha portato alla bancarotta l’italia, una bancarotta non solo economica ma anche morale ed etica.
Un PD che attacca in pubblico Berlusconi e che gli ha regalato televisioni,ricchezza, impunità e che non ha mai fatto una legge sul conflitto di interessi, e per citare Grillo “un PD che fa 10 domande su Noemi e la D’Addario per un’intera estate
e che per 15 anni non ne fa una sui mandanti della morte di Borsellino, che ha dimenticato Pasolini, Berlinguer, Pertini e che vuole riabilitare Craxi.”…
Siamo in un momento storico molto difficile per tutti noi, e’necessaria ora piu’ che mai una presa di coscienza e un atto di coraggio, c’e da ricostruire un identita’ ed e’ per questo che credo, dopo la crisi del capitalismo, per sopravivvere a questo mondo e’ necessario recuperare ideali ed ideologie “sociali”. Un comunismo del XXI secolo e’ possibile, basta allungare il collo e guardare vero sud, c’e’ un America Latina, dal Venezuela alla Bolivia, che sta cambiando il mondo, dove vengono cacciate le multinazionali e le risorse tornano ai popoli per una equa ridistribuzione delle ricchezze, un America Latina capace di produrre cultura ed istruzione avanzate. In Italia anche questo potra’ essere possibile coagulandoci intorno al progetto della Federazione della Sinistra, e alla costruzione di un polo politico autonomo della sinistra costruita a partire dai conflitti sociali, per battere le destre e riportare il cittadino, il lavoratore, l’uomo al centro di ogni scelta.


Giuliano Parodi
Capogruppo Uniti per Suvereto

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APPROVATA LEGGE REGIONALE CHE  PERMETTE AI CACCIATORI L’USO DI  RICHIAMI VIVI

In Consiglio Regionale si parla di caccia e allora le leggi e le sentenze della Corte Costituzionale non contano e i pareri degli Organismi tecnici competenti non valgono nulla.

Di fronte a due proposte di legge sulla cattura degli uccelli a fini di richiamo per la caccia e sulla caccia in deroga allo storno in contrasto con le direttive comunitarie, il WWF aveva cercato tutte le strade per convincere il Consiglio Regionale a fare un dietrofront.
1)    ha sollevato la problematica, quando le intenzioni dei propositori, in particolare per quanto riguarda la leggina sulle catture degli uccelli già bocciata dalla Corte Costituzionale nella sua analoga versione di un anno fa, era quella di far passare in sordina il provvedimento
2)    ha inviato una lettera a tutti i Consiglieri segnalando l’illegittimità e incostituzionalità di quanto si andava prefigurando per i richiami vivi .
3)    ha visto convalidare le proprie considerazioni dallo stesso Ufficio Affari Giuridici della Regione Toscana, che ha segnalato l’evidente illegittimità di entrambi gli atti, indicando anche una possibile responsabilità per danno erariale da parte dei Consiglieri votanti (per i danni alla fauna, patrimonio dello stato, e per il rischio di sanzioni economiche dalla Comunità europea)
4)    ha partecipato ieri ad una conferenza stampa con i pochi Consiglieri che hanno al momento dimostrato la loro volontà e il loro impegno per fermare i provvedimenti (Federazione della Sinistra, Italia dei Valori)
5)    ha segnalato in più occasioni la problematica alla stampa

Tutto questo è servito per ora a salvare gli storni ma non  le migliaia di uccelli selvatici che potranno essere catturati e detenuti per facilitare l’attività venatoria

Per venire incontro alle richieste del mondo venatorio si passa sopra a tutto, compresa la legalità.

E’ così che si torna ad approvare un provvedimento, i cui contenuti erano stati già  bocciati due mesi fa dalla Corte Costituzionale e tutto questo per far catturare dalla libertà migliaia di uccelli selvatici destinati ad essere usati come richiami vivi nella caccia e quindi ad una vita di prigionia e di atroci sofferenze (5000 quelli di cui la nuova legge permette la cattura; circa 250.000 gli uccelli attualmente detenuti a fini di richiamo in Toscana). Un provvedimento ingiusto e illegittimo, finalizzato a perpetuare un’attività eticamente ormai inaccettabile e dannosa per la nostra fauna selvatica.

Si ricorda come provvedimenti di questo tipo, e quindi chi li approva, espongono la Regione a procedure di infrazione da parte della Comunità Europea che possono portare a pesanti sanzioni economiche a carico di tutta la collettività, danno che si aggiunge a quello diretto a carico della fauna selvatica, bene pubblico.

Sul sito del WWF Toscana ( www.wwf.it/toscana ) sarà segnalato come ogni Consigliere ha votato sui due provvedimenti.

Firenze, 28 settembre 2010

WWF SEZIONE TOSCANA

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A PROPOSITO DELL’INCONTRO SU PARTECIPAZIONE E GOVERNO DEL TERRITORIO

Che dire, avrei voluto poter scrivere qualcosa di concreto, pure se critico, ma parlare e analizzare bene le questioni riportate durante l’incontro… purtroppo questo in effetti è molto difficile se non impossibile dato quello a cui abbiamo assistito…

Allora partendo dal presupposto che questo incontro per l’appunto si chiamava “incontro con i cittadini”, ci siamo trovati davanti a un tendone in piazzetta al cotone, con una trentina (probabilmente meno) di persone sedute e un tavolo davanti per la parte “istituzionale” che parlava all’incontro, nonché un proiettore che lanciava a caratteri giganti su uno spazio apposito, una di quelle retrograde idee che contraddistinguono tutte le nostre amministrazioni, ovvero “lo sviluppo della città attraverso l’edilizia”. Ora non voglio neanche soffermarmi su quella frase, ma piuttosto iniziare a porre dei quesiti.

Come si può voler organizzare un incontro con i propri cittadini, e quindi in teoria coinvolgerli, per spiegare loro importanti progetti presenti e futuri, e nemmeno richiamare l’attenzione sull’evento, oltretutto organizzato al Cotone, per motivi rappresentativi, visto che alcuni progetti sono proprio da realizzare li, ma che di certo non è Corso Italia dove la gente ci passa anche per sbaglio.

Guardandoci intorno in effetti capiamo di quella trentina scarsa di persone presenti, una buona parte sono giornalisti, i vertici del PD di Piombino, addetti ai lavori vari, rappresentati di associazioni che avevano programmato un discorso, poi noi, persone della lista comune dei cittadini di Campiglia, comitato per Baratti, che si siamo cittadini, ma insomma non credo di certo che questo incontro il comune sia così premuroso da organizzarlo per noi eh no, quindi ecco di cittadini che sono venuti li per avere un incontro informativo e partecipativo con la propria amministrazione ce ne sono stati pocchissimi, e già questo fa pensare… fa pensare anche che queste poche persone, occupassero praticamente tutti i posti a sedere a disposizione, e quindi non pare che gli organizzatori si aspettassero una presenza tanto più massiccia…

Detto questo ok, ma di cosa si è parlato realmente poi, che dovrebbe essere la cosa più importante. Le persone che hanno preso la parola, fra cui urbanisti, l’assessore Nencini ed altri, si sono cimentati in lunghi discorsi dove non dicevano assolutamente niente di niente, se non i soliti 3 concetti ripetuti in modi diversi fino all’inverosimile, di quei tipi “soporiferi”, a cui ho fatto fatica pure io seguirli fino in fondo, dato che ero li proprio per quello, vi immaginate un povero cristo che era venuto li solo per sentire parlare e comunicare con i propri amministratori, ma scappa e non ci pensa più a tornare a un evento di lontanamente simile!

E’ questa l’idea che hanno per comunicazione e coinvolgimento? Beh come sempre i nostri pregiudizi sono sempre fondati, abbiamo sentito parlare una signora per più di 30 minuti, proprio su questa tematica, sull’importanza della comunicazione con i cittadini, sulle leggi al riguardo, e ancora che comunicare con i cittadini è importante, e l’articolo ** del ddl ** della regione Umbria del 2009 dice che è importante comunicare con i cittadini eccetera, il tutto in quella situazione di persone e espressione che ho scritto prima… era grottesca la situazione, in verità parlavano fra di loro facendo finta di dire qualcosa, ma potendo domani dire di aver fatto un incontro con la cittadinanza…

Il culmine è arrivato al momento degli interventi dei cittadini, dove quei pochi che hanno detto qualcosa (fra cui un ex assessore ahahah) trovavano la completa indifferenza nelle risposte, o meglio non ne davano, facevano parlare e se ne sbattevano in pratica, non che si sentissero discorsi particolarmente interessanti però… noi eravamo li per altri motivi di certo, ma era anche difficile fare domande sul nulla che era stato detto, poi ecco un unico cittadino che porge critica, tirando in ballo pure Baratti, e l’assessore che risponde facendo un lungo discorso, in cui sottolinea l’importanza della partecipazione ma finisce con “alla fine qualcuno le decisioni le deve prendere” chiaro no? da ricordare anche un suo precedente discorso in cui afferma che le sue idee (idee?? mm?? quali?? ) per lo sviluppo di Piombino sono l’unione del turismo, dell’industria e della nautica…ah ok…cioè??? non ha approfondito ovviamente…

Comunque a quel punto era troppo anche per la nostra pazienza, non abbiamo assistito a tutta la conferenza, siamo arrivati dopo e andati via prima, quindi abbiamo perso probabilmente il grosso della parte urbanistica (meno male), non hanno inoltre parlato del progetto Piuss (polo scientifico, museo del ferro ecc) ci informeremo in altri modi, ma quello a cui abbiamo assistito penso sia stato sufficiente per intitolare la mattinata il “nulla”…

Leonardo

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ANCHE UN DOCENTE DELL’UNIVERSITA’ LUAV DI VENEZIA SOSTIENE BARATTI

Cari amici,
sostengo senza riserve la vostra battaglia in difesa di Rimigliano/Baratti. Credo che sarebbe necessario organizzare un vero e proprio convegno cultural-scientifico (cercando qualche sponsor disposto a finanziare l’iniziativa) sulle scelte politiche e urbanistiche delle amministrazioni della costa in modo da dare spessore culturale alla protesta. La questione potrebbe ora essere di grande attualità, non solo sul versante della discussione tecnico-urbanistica, ma anche su quella strettamente politica, di economia del turismo, di sostenibilità ecc. Credo che sul tema potremmo mettere in mostra un buon parterre di studiosi e di politici. La questione, infatti, riguarda più che altro le caratteristiche e gli assetti e le posizioni politiche degli amministratori locali: come è evidente essi non si muovono da soli, senza cioè coperture da parte dei partiti di cui fanno parte, o anche in base ad acquiescenze diverse a poteri economici locali. Dovremo cercare di far emergere il sistema di potere che c’è dietro questa politica dissennata del territorio. E credo che la sola denuncia giornalistica non sia sufficiente. In un momento di grande dibattito ‘a sinistra’ e di grande disorientamento, ovvero in un momento di così marcata debolezza di quell’apparato di potere, un intervento di questo genere, che si interrogasse sulle identità e le finalità delle elite dirigenti non sarebbe del tutto improprio. E volerebbe più in alto di quanto non siano in grado di fare gli amministratori locali che detengono attualmente le leve decisionali e che perseguono, a mio avviso, una politica in gran parte eterodiretta.
Con viva amicizia,

Roberto Mancini

Professore di Storia Moderna  e Storia politica e sociale del Mediterraneo islamico

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Scritto da il 29.9.2010. Registrato sotto Lettere, ultime_notizie. Puoi seguire la discussione attraverso RSS 2.0. Puoi lasciare un commento o seguire la discussione

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