LUCCHINI: UNA «ROULETTE RUSSA» PER LA CITTA’ DI PIOMBINO?

Cutufà, Rossi, Anselmi e Saglia

Mordashov che non vuole perdere il capitale investito in Europa,ma che se trova da vendere si farebbe volentieri indietro. Le banche che devono rimodulare la loro grossa esposizione sull’azienda piombinese, e le istituzioni che non possono permettersi di perdere ulteriori posti di lavoro e con un territorio che rischierebbe di rimanere abbandonato a se stesso, senza neanche i soldi per le bonifiche. E’ questa in sintesi la situazione prospettata nell’incontro di oggi  dal sindaco di Piombino Anselmi, insieme al presidente di provincia Cutufà,  regione Rossi e anche il governo con il sottosegretario al ministero dello Sviluppo Economico Stefano Saglia.

Non è esclusa la vendita, ma il maggior azionista del gruppo Lucchini, nella riunione che si è tenuta oggi nella sala consiliare del palazzo comunale di Piombino, ha confermato l’impegno di Severstal a far uscire l’azienda dalla crisi attuale, impegnandosi a guidare la sua ristrutturazione finanziaria e industriale.

Un incontro prudentemente positivo, secondo tutti i rappresentanti istituzionali presenti, durante il quale è stato tracciato un percorso per i prossimi mesi, con prospettive diverse rispetto alla chiusura a breve paventata poco tempo fa.

“Abbiamo chiesto al maggior azionista del gruppo Lucchini di illustrarci la situazione attuale e dove stiamo andando – ha spiegato il sindaco Anselmi nel corso della conferenza stampa immediatamente dopo l’incontro –  Si è parlato di un nuovo piano industriale, che riteniamo positivo, basato su una rivisitazione produttiva orientando lo stabilimento verso prodotti a maggiore valore aggiunto, e al raddoppio della capacità produttiva del treno rotaie (da 350mila a 700mila tonnellate di laminati). Mordashov non esclude quindi un nuovo impegno finanziario, a patto che la rinegoziazione con le banche vada in porto. L’azienda chiede un supporto del mondo istituzionale e sindacale per mantenere una durevolezza della sua permanenza a Piombino”.

«La Lucchini – ha detto Rossi al termine dell’incontro – deve avere un futuro perché è un azienda che fa prodotti di alta qualità con una storia industriale di assoluto rispetto e con maestranze e tecnologie all’avanguardia. Viene da una fase critica provocata dall’andamento dei mercati, ma Mordachov ci ha assicurato che questa azienda ha un futuro e che lui stesso aprirà un fase di confronto con i l sistema bancario per ricontrattare il debito. Ci ha anche informati di avere un piano industriale che prevede, insieme ad una ristrutturazione, anche nuovi investimenti con l’obiettivo di raddoppiare la produzione di rotaie. Naturalmente è fondamentale che si trovi un accordo con le banche».
«Ma la cosa più importante sta nel metodo», ha aggiunto Rossi.

«Oggi intorno allo stesso tavolo, insieme alla proprietà dell’azienda, erano sedute le istituzioni locali, la Regione e anche il governo nazionale. Mordachov ci ha illustrato il piano industriale e entro ottobre sapremo se riuscirà a trovare un accordo con le banche. La Regione è già intervenuta con 5 milioni a sostegno dell’indotto che serve a sostenere le Pmi durante la fase di ristrutturazione, fino – ci auguriamo – alla ripresa». Il presidente regionale Rossi ha concluso sottolineando che «abbiamo fatto della questione Lucchini una questione nazionale, della quale si è interessato lo stesso presidente del Consiglio e abbiamo coinvolto il premier russo Medvedev. E questo lo considero un fatto importante che ci può aiutare a fare un positivo passo in avanti».

Da parte del governo, rappresentato dal sottosegretario Saglia, è emerso un impegno a seguire la vicenda. “Il governo è presente – ha detto Saglia – siamo preoccupati, però abbiamo di fronte un interlocutore che non è banale. Il piano industriale che ci è stato presentato è un piano realistico che ha la sua credibilità dal punto di vista industriale. Il governo sosterrà concretamente il piano presentato esercitando anche un’azione di moral suasion rispetto agli istituti di credito.”

Da quanto è emerso nell’incontro, è escluso inoltre un taglio occupazionale, almeno nel breve periodo. “Vendita o non vendita, ha concluso il sindaco, una prospettiva per lo stabilimento c’è a meno che non salti la contrattazione con le banche”.

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Scritto da il 5.8.2010. Registrato sotto cronaca, Economia, ultime_notizie. Puoi seguire la discussione attraverso RSS 2.0. Puoi lasciare un commento o seguire la discussione

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