ASIU: FINE DEL CIC, ORA ARRIVA IL CONGLOMIX

Fine prematura del Cic (il conglomerato idraulico catalizzato prodotto dalle loppe che ora hanno un loro mercato, cavallo di battaglia della Tap negli ultimi 10 anni,  e che quindi non è mai entrato realmente in produzione) e arrivo al suo posto del Conglomix un nuovo mix che impiega quali materie prime le scorie da siderurgia, che sulla carta rivoluzionerà, grazie ad un brevetto registrato da ASIU, il mercato dei calcestruzzi prodotti con materiale di riciclo industriale.

Dallo studio dei mix dei prodotti e delle materie prime (rifiuti siderurgici e non) si è valutata la possibilità di affinare i materiali in ingresso alla produzione per realizzare prodotti ancora più perfornnanti da un punto di vista ingegneristico-prestazionale per ampliarne gli sbocchi di utilizzo sul mercato. Da questa ricerca nasce il progetto HYSTEEL, che prevede tra l’altro di impiegare la scoria di siderurgia e di termodistruzione come mezzo ATTIVO per produrre energia e catturare anidride carbonica.

I vantaggi e gli obiettivi quattro, complessivamente, sono quindi quelli di:

– migliorare le caratteristiche dei rifiuti in ingresso al trattamento;
– migliorare la caratteristiche dei prodotti in uscita;
– produrre idrogeno e quindi energia;
– catturare e quindi ridurre la C02 presente nell’ambiente.

Ciò risulta possibile attraverso reazioni chimiche di lavaggio delle scorie con idonee sostanze reagenti che grazie al loro apporto permettono di sviluppare processi in grado di liberare idrogeno e di catturare ingenti quantità di C02. Questa capacità delle scorie siderurgiche di sequestrare anidride carbonica, da una immediata possibilità di utilizzare tale risorsa nella diminuzione del contributo di gas serra all’atmosfera. Secondo il D0E (Dipartimento dell’Energia Statunitense) l’uso delle scorie di siderurgia permette di sequestrare l’85% della C02 emessa dall’industria siderurgica, con notevoli risparmi in termini di costi industriali.

Il progetto Hysteel potrà permettere, quando pienamente a regime, di catturare sino al 30-50 % della C02 prodotta dal processo siderurgico locale relativo alle quantità di scorie trattate, e di produrre energia elettrica in quantità tale sia da alimentare l’intero impianto di trattamento TAP che per l’esterno. Si tratta dell’unico esempio al mondo di produzione energetica a freddo utilizzando scorie di siderurgia.

Nella estrema sintesi il processo prevede che mix le scorie opportunamente miscelate siano lavate con apposite soluzioni di lavaggio in celle appositamente abilitate e nelle quali viene estratto l’idrogeno prodotto, che verrà mandato alle FUEL CELLS o ai motori del Gruppo di continuità per la produzione di energia elettrica. Le scorie lavate e gli inerti successivamente estratti dopo la produzione di idrogeno, saranno sottoposte alla carbonatazione in quanto avide di CO2 e successivamente utilizzate nella produzione di calcestruzzi ad elevata resistenza.

«Partecipiamo volentieri – ha detto il sindaco Gianni Anselmi – al campionato del riuso, soddisfatti perché si è compiuto un percorso iniziato da alcuni anni che ha creato, strada facendo, un ulteriore salto dal punto di vista scientifico. Uno sforzo per candidare una città industriale inquinata ad un esempio di riuso».

Uno dei problemi del Conglomix potrebbe però essere il mercato. Dopo le prime 200mila tonnellate di Conglomix, che serviranno nei primi due anni per pavimentare l’area Tap,  l’azienda dice di avere già preso contatti con un’azienda di opere strada per piazzarne almeno 90mila tonnellate. Il resto dovrà avvenire anche sotto la spinta dei capitolati d’appalto delle amministrazioni pubbliche».

Ha concluso la conferenza stampa il sindaco di Piombino che ha commentato con una battuta questa grande novità ASIU: «Partecipiamo volentieri – ha detto il sindaco Gianni Anselmi – al campionato del riuso, soddisfatti perché si è compiuto un percorso iniziato da alcuni anni che ha creato, strada facendo, un ulteriore salto dal punto di vista scientifico. Uno sforzo per candidare una città industriale inquinata ad un esempio di riuso».

Concludendo, il Conglomix porterà: Calcestruzzo di qualità (dopo i lavaggi) che con questo processo assorbe CO2 in proporzione ad una città di 300.000 abitanti. La reazione produce come prodotto di scarto idrogeno che andrà ad alimentare una centrale elettrica. Tutto perfetto quindi? Speriamo di sì, e che questo ripaghi i contribuenti per tutti gli investimenti fatti in questi anni sull’impianto TAP, che,  negli ultimi quindici anni sono stati abbastanza deludenti.

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Scritto da il 5.6.2010. Registrato sotto ambiente/territorio, ultime_notizie. Puoi seguire la discussione attraverso RSS 2.0. Puoi lasciare un commento o seguire la discussione

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